InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina: battaglia a Jenin

Gli scontri sono scoppiati nella tarda serata di ieri e sono proseguiti per ore. I primi resoconti che arrivavano dalla città parlavano di sei morti tra i palestinesi, ma in tarda notte è giunta la smentita: sei palestinesi sono rimasti feriti da proiettili di gomma, tanti altri hanno sofferto per l’inalazione di gas lacrimogeni. Tra i feriti anche un soldato israeliano dell’unità speciale anti-terrorismo, secondo fonti mediche in condizioni stabili ed ora in cura all’ospedale di Haifa. A colpirlo, però, non sono stati i combattenti palestinesi – che hanno usato le armi in risposta al raid – ma fuoco amico.

L’obiettivo del raid sarebbe stato un leader anziano del partito della Jihad Islamica, Bassem al-Sa’di, ex prigioniero politico rilasciato nel 2011 nell’ambito dell’accordo Shalit. Le forze israeliane hanno circondato la sua casa, non lo hanno trovato e si sono spostate verso quella della famiglia Abu al-Hija, sospettata di affiliazione ad Hamas. Stamattina la loro casa è scomparsa: ridotta in macerie dai bulldozer israeliani. Prima l’esercito ha usato l’esplosivo per distruggere il cancello di ingresso, poi ha arrestato il sospettato, Majdi al-Hija, suo fratello Ala’a (anche lui considerato essere membro di Hamas), suo figlio Soheib di 18 anni e anche sua madre. Majdi e Ala’a sono figli del prigioniero politico palestinese e leader del movimento, Jamal Abu al-Hija.

Secondo testimoni, le forze israeliane hanno circondato molte case del campo e lanciato missili contro due abitazioni, mentre Hamas confermava l’arresto di due suoi membri. Dall’esercito israeliano non arrivano commenti di sorta, se non uno scarno comunicato: il raid è stato compiuto “per arrestare un membro anziano di Hamas. Una sommossa violenta di centinaia di palestinesi è scoppiata nell’area. La folla ha lanciato pietre e Molotov. Un poliziotto di frontiera è rimasto moderatamente ferito”.

Nessun intervento da parte delle forze dell’Autorità Nazionale Palestinese, nonostante Jenin si trovi in Area A (secondo gli accordi di Oslo, sotto il controllo civile e militare palestinese). L’esercito israeliano, come accade ogni settimana in tutta la Cisgiordania e come previsto dai protocolli sul coordinamento alla sicurezza tra Tel Aviv e Ramallah, è entrato senza ostacoli e compiuto il raid. Di poliziotti palestinesi nemmeno l’ombra.

Le tensioni esplose nel campo di Jenin si sono presto allargate a macchia d’olio al resto della Cisgiordania e di Gaza: nella notte si sono registrati scontri ad al-Bireh (Ramallah) e Betlemme, mentre un missile veniva lanciato dalla Striscia verso il territorio israeliano. Forse per la rabbia latente o per i tanti ricordi e simboli che il campo di Jenin porta con sé: la battaglia del 2002, dal primo all’11 aprile, sono ancora bene impressi nella memoria del popolo palestinese. Israele operò con un vero e proprio assedio, come stava accadendo in altre città della Cisgiordania, ma a Jenin gli scontri si trasformarono in una guerra: 23 morti tra i soldati israeliani, 53 tra i combattenti e i civili palestinesi. Che pagarono cara la resistenza opposta all’esercito: il campo fu raso al suolo dai bulldozer e i tank israeliani.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Jeninpalestinascontri

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cina, le linee guida del plenum sul piano 2026-2030

Si è conclusa la quarta sessione plenaria del XX Comitato centrale del Partito comunista. Fissati gli obiettivi generali del XV piano quinquennale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cariche alla manifestazione in solidarietà alla popolazione palestinese e contro il governo Meloni “Blocchiamo Tajani”

Una manifestazione indetta per contestare la loro presenza come esponenti del Governo Meloni, complice di Israele nel genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: accendiamo i riflettori della festa del cinema sulla Palestina, blocchiamo l’ambasciata israeliana

Venerdì 24 novembre alle ore 18 in piazza Verdi a Roma è stato chiamato un corteo da parte di diverse realtà di cui riprendiamo il comunicato.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.