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Bretagna. Nuovamente in piazza contro l’eco-tassa. Scontri e arresti

Sebbene il governo abbia annunciato la sospensione dell’eco-tassa, che dovrebbe entrare in vigore il 1 gennaio, ieri circa 30mila persone sono nuovamente scese in strada, questa volta a Quimper, per chiedere l’abrogazione definitiva della tassa ecologica, non accontentandosi quindi della sua momentanea sospensione. La manifestazione composta per la maggior parte da agricoltori, pescatori, allevatori che si vedono direttamente coinvolti dalla nuova eco-tassa si è svolta per le vie della città, completamente militarizzata.

Nonostante il divieto delle autorità di entrare a Quimper con mezzi pesanti, quali trattori e camion, in molti sono riusciti a portare i loro mezzi all’interno della città. La manifestazione si è conclusa in piazza della Resistenza, dove si sono verificati scontri tra manifestanti e la polizia che ha deciso di utilizzare in un primo momento gli idranti contro le migliaia di persone presenti e successivamente ha cercato di disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni.

Gli scontri si sono protratti fino al tardo pomeriggio, quando la polizia ha deciso di utilizzare la mano pesante per sgomberare la piazza. Numerose persone sono rimaste ferite, mentre i media francesi riferiscono di almeno 3 persone arrestate. La rabbia popolare che ha inondato le strade di Quimper non è un elemento di novità nella Bretagna che soffre, soprattutto negli ultimi due anni, una situazione sempre più grave data dalla crisi e dai tentativi da parte del governo di porvi rimedio ma che altro non fa che peggiorare le condizioni di milioni di persone. Lo dicono chiaramente le migliaia di persone che ancora ieri si sono riversate nelle strade, non solo per chiedere l’abbandono dell’eco-tassa, ma anche per portare in strada la propria rabbia per una situazione sociale disastrata dove la disoccupazione ha raggiunto livelli altissimi e dove ben si individuano le responsabilità.

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