Turchia: cortei e scontri in tutto il paese. La polizia uccide ancora
La polizia di Erdogan uccide ancora: nel corso di una delle tante manifestazioni che ieri hanno riempito le strade di decine di città turche, un giovane di 22 anni ha perso la vita, colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno.
Si tratta di Ahmet Atakan che, assieme a migliaia di persone, era sceso in piazza ad Antakiam, cittadina a pochi chilometri dal confine siriano. Qui i reparti antisommossa della polizia sono tornati ad attaccare il corteo con lacrimogeni e pallottole di gomma sparati ad altezza uomo, causando diversi feriti.
Ahmet è morto poco dopo il suo trasferimento in ospedale, dove poco dopo sono scoppiati nuovi scontri quando i parenti e gli amici della vittima si sono scagliati contro la polizia che, in maniera del tutto provocatoria nonostante l’accaduto, continuavano a presidiare la zona e a minacciare i presenti.
Cortei contro la repressione e in ricordo delle vittime della polizia che hanno perso la vita nel corso delle manifestazioni degli scorsi mesi si sono svolte in tutto il paese e ovunque ci sono stati scontri e violente risposte da parte della polizia, che ha causato diversi feriti e arrestato decine di persone.
9 settembre
La polizia turca è intervenuta questa mattina per respingere i manifestanti accorsi alla “Marcia per la Giustizia” in nome di B.E., un ragazzo di 14 anni protagonista della resistenza di massa a Gezi Park, ormai in stato di coma da 86 giorni a seguito degli abusi di polizia perpetrati durante i tentativi di sgombero del Parco.
Dal quartiere di Okmeydani stamane era partita una marcia diretta al Palazzo di Giustizia di Istanbul, successivamente bloccata alle dieci di mattino locali dalla polizia in antisommossa con lancio di lacrimogeni e uso di idranti; i manifestanti, lungi dal desistere, hanno risposto con sassaiole e improvvisando barricate, scena quasi usuale oramai nelle strade della capitale.
La furia poliziesca si è riversata oltre il raggio d’azione dei manifestanti, di fatto sparando lacrimogeni fin dentro le case di chi si affacciava a supportare la manifestazione. In particolare, il centro culturale Idil Merkezi è stato oggetto di un fittissimo lancio di gas lacrimogeni, e i presenti hanno parlato di dieci persone ferite. Gli scontri sono proseguiti, qualche ora fa è trapelata la notizia di qualche arresto e di due persone brutalmente ferite in pieno volto rispettivamente da un lacrimogeno e da proiettili di gomma. Come ad effetto domino, alla brutalità poliziesca fa eco lo sdegno in tutto il paese, che appare sempre più compatto e determinato nel non voler cedere alla repressione del dissenso imposta dal Governo.
A partire dalle sette di stasera, decine di concentramenti sono stati chiamati ad Ankara, Istanbul, Antakya, Mersin, Aydin, Adana, Gezbe, Izmir, Antalya, Kocaeli.
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