InfoAut
Immagine di copertina per il post

CHI PAGA LA CRISI ENERGETICA? UN PODCAST SULLA GUERRA DEGLI IMPERI

||||

Una trasmissione in podcast per parlare della crisi ucrania e delle ripercussioni internazionali, sul piano economico, politico ed energetico.

Il ritorno del conflitto in Europa e l’epidemia di Coronavirus hanno scombussolato la politica economica europea e mondiale, mostrando le inefficenze e le basi fragili su cui poggiava la sua economia.

Ciò ha portato alla necessità di misure straordinarie, tra cui la la proroga della sospensione del “Patto di stabilità e crescita” fino al 2023 per fronteggiare le crisi ed evitare un tracollo nella ripresa economica dell’UE. Il Patto – che limita il deficit pubblico al 3% e il debito al 60% del PIL – era infatti già stato sospeso durante l’epidemia di Covid-19. Il livello medio del debito UE superava già il 60%, arrivando oggi al 90,1%, aggravando la situazione di paesi già pesantemente indebitati, tra cui l’Italia (155,3%), così come Grecia, Spagna, Portogallo e Francia.

Da uno studio della Commissione europea, realizzato prima della crisi ucraina, era già emerso che prezzi del gas e dell’elettricità sarebbero rimasti “alti e volatili” almeno fino al 2023. “Un’immagine fosca di un mercato destinato anche in futuro ad alimentare l’inflazione, penalizzando le famiglie e le aziende”, anche se la crisi ucraina ne sta contribuendo a peggiorare le previsioni.

Se già la crisi energetica precedeva il conflitto, bisogna ora considerare i danni alle forniture di gas e petrolio, in particolare quelle destinate a gran parte dell’Unione europea: in primis all’Italia, che nel corso degli anni si è resa fortemente dipendente dal gas russo e che in questi giorni sta subendo l’enorme aumento del prezzo del gasolio, metano e gpl, a carico di consumatori e consumatrici. E’ dal tempo della grande crisi del petrolio degli anni ’70 che l’Italia sa di essere vulnerabile, ma ha continuato a dipendere dalle importazioni di combustibili fossili dall’estero.

Non va dimenticato che la Russia e l’Ucraina sono due grandi produttori di grano, indispensabili per l’Africa, l’Europa e il Medio Oriente. La Russia è inoltre tra i principali esportatori mondiali di palladio, un metallo fondamentale per la fabbricazione di moltissimi prodotti, tra cui automobili e smartphone. Grazie all’abbondanza di gas, infine, il Cremlino controlla attività che consumano molta energia, come la produzione dell’alluminio e quella dei fertilizzanti. I paesi del medioriente sono tra i maggiori importatori di derrate alimentari, tra cui il 20% di tutto il grano venduto nel mondo arriva in buona parte da Russia e Ucraina.

Intanto Arabia Saudita ed Emirati Arabi non hanno risposto al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che in questi giorni incalzava gli Stati del Golfo per aumentare la produzione di petrolio, che potrebbero approfittare dell’aumento dei prezzi dell’energia e prendere il posto nel mercato finora occupato dalla Russia in Europa.

Dal punto di vista energentico quali fragilità ha evidenziato questa guerra? Chi ci sta guadagnando da questa crisi e chi sta perdendo? Cosa potrebbe cambiare nello scenario internazionale a seguito di questo conflitto? Una trasmissione con Giuseppe Acconcia, giornalista, docente all’Università di Padova ed esperto di Medio Oriente eUmberto Mazzantini giornalista del quotidiano ecologista online Greenreport.it Ascolta o Scarica.

 

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2022/03/crisi-energetiche-trasmissione-intera.mp3{/mp3remote}

 

Da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CRISI ENERGETICAguerrarussiaucraina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Broadcast 4 Palestine.

Speciale Info in diretta da Palazzo Nuovo occupato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

76 anni di Nakba: una Storia di colonialismo di insediamento

Sono passati 76 anni dalla Nakba, il disastro della nascita di Israele, il 15 maggio 1948, sul territorio dei nativi palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: la polizia ha effettuato varie perquisizioni ai locali e alle mense delle organizzazioni sociali

Lunedì mattina, agenti della Polizia Federale hanno perquisito i locali e le mense popolari del Polo Obrero, si sono recati anche nel domicilio di uno dei dirigenti del FOL e hanno effettuato una perquisizione del locale di questa organizzazione nel quartiere di Congreso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

Di seguito pubblichiamo alcuni contributi che provengono delle occupazioni studentesche avvenute ieri a Torino e Pisa e aggiornamenti dalle altre università italiane occupate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: provocazione della celere in piazza Scaravilli, ma le tende per Gaza resistono e si moltiplicano

L’”acampada” per la Palestina allestita in Piazza Scaravilli a Bologna, nell’ambito della cosiddetta “intifada degli studenti”, è stata attaccata dalla celere nella serata di venerdì 10 maggio, al termine di un corteo dimostrativo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amsterdam: rivolta studentesca per la Palestina

Anche nei Paesi Bassi il genocidio commesso dallo Stato israeliano sta infiammando i giovani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siamo di fronte al movimento studentesco globale della nostra epoca?

Le mobilitazioni in sostegno alla Palestina che attraversano le università in tutto il globo stanno indicando alcune questioni fondamentali.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La guerra entra in classe

I come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La parte del torto

Una riflessione che parte da alcune studentesse e studenti della Sapienza in merito alla mobilitazione per il boicottaggio degli accordi università-Israele.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Puntata speciale 25 aprile: resistenze di ieri e di oggi.

In questa puntata del 25 aprile dell’informazione di Blackout abbiamo voluto sottolineare il legame forte e prioritario che ha la resistenza palestinese oggi con le possibilità che si aprono anche alle nostre latitudini.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».