InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cyprus bailout: cresce la tensione sociale

L’annuncio della volontà dell’ Unione Europea di approntare un piano di “salvataggio” del sistema finanziario cipriota  a partire da un prestito di dieci miliardi di euro ha scosso pesantemente il vecchio continente, sia per la paura di un effetto-contagio irrefrenabile, sia per la nefandezza della modalità scelte per assorbire il peso di un tale prestito

Che significa ciò che sta succedendo a Cipro? Guardando agli asset finanziari, alcuni punti sembrano alquanto chiari. Si continueranno a tassare i piccoli investitori, nel ciclo poco virtuoso che porterà ad un ulteriore aumento della forbice tra possidenti e nuovi poveri. Gli hedge funds in questo contesto vincono ancora. Un mercato favorevole per gli speculatori si apre lungo il solco del debito accumulato dal governo cipriota.

Nella serata di ieri è arrivato l’annuncio che il Presidente Anastasiades non ha avuto la maggioranza dei voti per far passare il salvataggio bancario, e il partner della coalizione di Governo, DIKO, ha affermato di non voler appoggiare la sua scelta politica. Altre contraddizioni esplodono quindi in seno alle sfere più alte dell’establishment cipriota, accumulando ulteriori tensioni tra chi questa crisi strutturale che parte dal voracismo finanziario la vorrebbe amministrare e chi non vuole subirla.
Migliaia di abitanti del piccolo paese mediterraneo sono scesi in strada lunedì infuriati ed esasperati; la maggiorparte ha indicato come responsabile della situazione politico-finanziaria la cancelliera tedesca Merkel, co-fautrice del “Quarto Reich”. Lungo i principali istituti di credito della capitale in alcuni casi protetti dalla polizia e militari sono stato riversate buste con letame, mentre il grosso della folla si è diretto e ha circondato quasi spontaneamente l’abitazione del presididente Anastasiades. Tutto questo a seguito di una mattinata – quella di ieri – di passione per gran parte della popolazione che, nel timore di vedersi i prestiti congelati, si é riversata a prelevare in massa dagli sportelli bancomat di tutto il Paese.

Il parlamento, di fronte allo scenario che oscilla tra bancarotta e commissariamento, ha paventato la possibilità di rinunciare ad una tassa addizionale per i prelievi bancari, onde evitare una destabilizzazione sociale ancora maggiore. Stamane la mozione di voto non è stata approvata per due volte consecutive, dopo che già la domenica gli esiti erano stati negativi. Diverse centinaia di persone infuriate si stanno ammassando in queste ore fuori dal parlamento con sirene, fischietti e striscioni che denunciano “Non siamo le vostre cavie!”. La borsa frattanto resterà ufficialmente chiusa fino alla mattinata di giovedì, salvo ulteriori turbolenze finanziarie.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cipro

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jenin sotto attacco israeliano: 6 morti e 35 feriti

Il Ministero ha spiegato in una breve dichiarazione che sei persone sono state uccise e altre 33 sono state ferite e sono state trasportate negli ospedali Ibn Sina, Al-Amal e Al-Shifa. È probabile che il bilancio delle vittime aumenti con l’aggressione israeliana. Jenin. Sei palestinesi sono stati uccisi e altri 35 sono rimasti feriti durante […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Somalia, Sudan, Algeria… ed il ritorno di Trump

Da Radio Africa: prima puntata del 2025, lunedì 20 gennaio 2025, per l’approfondimento quindicinale dedicato all’Africa sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, dentro la Cassetta degli Attrezzi. In questi 30 minuti ci occuperemo di diversi Paesi africani, da nord a sud. Partiremo dalla Somalia e da Mogadiscio (in foto) in particolare, al centro del reportage sul campo della rivista Africa, con la storia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Usa: Leonard Peltier uscirà dal carcere

In uno dei suoi ultimi atti da Presidente Biden ha commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, l’attivista dell’American Indian Movement in prigione da quasi 50 anni. Peltier sconterà il resto della pena agli arresti domiciliari. da Osservatorio Repressione «Ho commutato la pena dell’ergastolo alla quale era stato condannato Leonard Peltier, concedendogli gli arresti domiciliari»: nell’ultimo giorno, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Voci da Gaza II – Asuat Min Gaza II

Seconda –di due– puntata speciale nello spazio informativo di Radio Blackout dedicata all’intervista di Fadil Alkhadly, membro dell’Uawc, Unione dei comitati dei lavoratori agricoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raggiunto l’accordo di cessate il fuoco a Gaza

L’ accordo tra la Resistenza palestinese e il governo israeliano è stato raggiunto e firmato da entrambe le parti, a darne l’annuncio è stato Trump che da oggi inizierà il suo mandato esecutivo come presidente statunitense.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù. Tamburi di guerra

Su Perù 21 (giornale peruviano, ndt), il 14 gennaio, un editorialista poco noto ha inserito un’“opinione” piuttosto bellicosa. In essa, Héctor Romaña – una penna di pedigree, forse – promuoveva l’intervento militare in Venezuela. di Gustavo Espinoza M., da Resumen Latinoamericano Potrebbe essere letto come il punto di vista di un analista disperato che non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: facciamo il punto con Eliana Riva

“Cessate il fuoco”: è la notizia che da ieri sera poco dopo le 18 occupa le prime pagine di tutti i giornali, dopo la dichiarazione su Truth da parte di Donald Trump che si è intestato l’accordo tra Israele e Hamas.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco(?) su Gaza

Imminente l’accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri – con la mediazione di Usa, Qatar, Egitto – che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e la liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Con Tsipras la Grecia diventa alleata di Israele

Ieri a Nicosia il vertice tra Israele, Grecia e Cipro.Annunciato a metà mese da Benyamin Netanyahu, si è svolto ieri a Cipro il vertice a tre con il primo ministro israeliano, il premier greco Tsipras e il presidente cipriota Anastasiades. Un summit preceduto dalla firma due giorni fa di importanti accordi bilaterali tra Atene e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Hub Meeting 2013: intervista a una compagna di Cipro

  -Ciao Rahme. Come anticipato durante la presentazione dell’Hub Meeting, tu sei stata e sei tuttora attiva a Cipro, e ti interessi molto della questione legata alla presenza militare che divide il Nord e il Sud dell’isola. Ci puoi raccontare la tua esperienza di lotta a cui avevi accennato? In che contesto si è inserita […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Studenti in mobilitazione a Cipro contro troika e governo

Ieri migliaia di studenti sono scesi in strada a Cipro per manifestare contro il memorandum e contro ciò che definiscono l’ “imperialismo fiscale” della Troika, e le misure punitive di austerità contenute nell’accordo raggiunto in seno al Parlamento Europeo. I manifesti e gli striscioni riportavano scritte come “I vostri errori, il nostro futuro”, “Troika go […]