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Studenti in mobilitazione a Cipro contro troika e governo

Ieri migliaia di studenti sono scesi in strada a Cipro per manifestare contro il memorandum e contro ciò che definiscono l’ “imperialismo fiscale” della Troika, e le misure punitive di austerità contenute nell’accordo raggiunto in seno al Parlamento Europeo.
I manifesti e gli striscioni riportavano scritte come “I vostri errori, il nostro futuro”, “Troika go home!”, “siete la distruzione dei nostri sogni e dei nostri desideri” e molti manifestanti, tra cui anche lavoratori accorsi all’appello studntesco, intonavano ironici slogan chiedendo perché i colpevoli di questo dissesto finanziario ai danni della popolazione non fossero ancora in carcere.
Continua dunque a surriscaldarsi il clima nel paese,a tre giorni dalla manifestazione dei sindacati contro le banche.
A Nicosia restano presidiate le filiali principali, mentre scritte anticapitaliste e tentativi di furto alle filiali minori si susseguono a macchia d’olio.
L’episodio più eclatante, condotto dalla disperazione, è stato il tentativo di sfondare una cassa di risparmio con un bulldozer, dieci giorni fa.

 

Cresce il malumore anche nei confronti della malagestione del governo di Nicos Anastasiades, del partito cristiano-conservatore “Raggruppamento Democratico”, reo di aver accosentito all’accordo di tre giorni fa con la Troika che consente il prelievo dai conti dei risparmiatori che potrebbe arrivare in taluni casi anche al 40%.
Pochi istanti fa la potente Chiesa ortodossa del paese ha annunciato perdite per oltre cento milioni di euro e le banche, a discapito degli annunci ufficiali che per calmare le acque ne davano la riapertura stamane dopo dieci giorni, resteranno chiuse auspicabilmente fino a martedì, per dare tempo agli istituti di organizzarsi all’assalto di massa dei clienti.

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