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Domenica di bombardamenti a Gaza

La precedente tregua, durata 12 ore, è terminata ieri sera alle 19, nonostante circolasse la voce di una probabile estensione di altre 4 ore. Secondo le principali forze politiche palestinesi, sarebbe stata inacettabile poichè i carri armati dell’IDF sarebbero rimasti nella Striscia, impedendo così alle persone sfollate di raggiungere le proprie abitazioni.

Sono così ripresi i bombardamenti che sono proseguiti per tutta la giornata di oggi.

Nel pomeriggio è arrivato un doppio rifiuto dal governo israeliano, il primo riguarda la proposta di cessate il fuoco presentata dal segretario americano Robert Kerry poichè, secondo Israele, non tiene conto della richiesta israeliana di poter continuare la distruzione dei tunnel e considera Hamas allo stesso livello di Israele.

Il secondo rifiuto è sulla richiesta giunta al governo israeliano oggi alle 13 per mano dell’inviato delle Nazioni Unite Robert Serry in cui Hamas chiede un cessate il fuoco umanitario per 24 ore. Le motivazioni di questo secondo rifiuto, secondo l’intervista rilasciata dal primo ministro israeliano Netanyahu , risiedono nel fatto che “da un lato Hamas propone una tregua umanitaria ma dall’altro continua a sparare razzi”.

In una giornata in cui la stampa internazionale ha continuato a ricercare dichiarazioni più o meno ufficali dei ministri israeliani, arriva in tarda serata il comunicato del Ministero della Salute Palestinese, in cui si afferma che dalla fine della tregua 12 Palestinesi sono stati uccisi dell’IDF e 53 feriti portando il conto a 1031 morti e 6233. Numeri questi che si avvicinano sempre di più a quelli dell’operazione Piombo Fuso iniziata il 27 dicembre 2008 e terminata il 18 gennaio 2009.

La Striscia di Gaza si prepara quindi ad un’altra notte di bombardamenti e morte.

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