InfoAut
Immagine di copertina per il post

È giunto il momento che la FIFA sospenda Israele!

I palestinesi chiedono di fare pressione sull’organo di governo del calcio mondiale, la FIFA, finché non sospenderà l’adesione di Israele, in conformità con i suoi principi e impegni. L’inazione della FIFA è il via libera affinché Israele continui il suo genocidio contro i palestinesi.

da ISM

Il Comitato Nazionale Palestinese BDS (BNC), la più grande coalizione palestinese alla guida del movimento globale BDS, chiede di esercitare pressioni sulla Federcalcio internazionale (FIFA) affinché rispetti i suoi obblighi relativi ai diritti del popolo palestinese. In questo contesto, la BNC ricorda l’appello della comunità sportiva palestinese e delle organizzazioni per i diritti umani che rappresentano milioni di persone, che la FIFA ha ignorato per anni, di sospendere l’adesione alla Federcalcio israeliana (IFA) per l’inclusione di squadre sportive che giocano o giocano partite negli insediamenti israeliani illegali su terra palestinese rubata. L’IFA consente a queste squadre degli insediamenti illegali di giocare nei suoi campionati e le difende dalle responsabilità, in flagrante violazione del diritto internazionale e degli statuti della FIFA.

Nel momento in cui Israele sta conducendo una guerra genocida contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, non ci sono scuse affinché i forum internazionali, sportivi e non, non espellano Israele. L’incapacità di questi forum di ritenere Israele responsabile dei suoi crimini rivela più di prima la portata del dominio delle potenze coloniali occidentali, che sostengono Israele e il suo regime genocida di apartheid, su questi forum “internazionali”.

La BNC invita le federazioni calcistiche nazionali del Sud del mondo, le federazioni calcistiche arabe e l’Unione delle federazioni calcistiche arabe a tradurre le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la cooperazione islamica e della Lega araba in pressioni sulla FIFA fino a quando non agisce immediatamente per sospendere l’adesione di Israele, in conformità con i suoi principi e impegni.

Per più di 50 giorni, 2,3 milioni di palestinesi sono stati sottoposti ad una guerra genocida intrapresa da Israele e sostenuta, finanziata e armata dalle potenze coloniali occidentali, guidate dagli Stati Uniti. Nonostante le chiare richieste della Federcalcio palestinese, incentrate sul ruolo della FIFA e delle organizzazioni sportive internazionali nel condannare l’aggressione israeliana contro i palestinesi a Gaza e le pressioni per un cessate il fuoco, la rottura dell’assedio e l’ingresso di aiuti di emergenza a Gaza, la federazione sportiva internazionale non è stata finora in grado nemmeno di assumere una posizione morale contro il genocidio.

Secondo lo Statuto della FIFA, la Federazione si impegna a “rispettare tutti i diritti umani riconosciuti a livello internazionale e si impegna a promuovere la tutela di tali diritti” [Articolo 3]. La FIFA sottolinea inoltre che “la discriminazione di qualsiasi tipo contro un paese, un privato o un gruppo di persone… è severamente vietata e punibile con la sospensione o l’espulsione” [articolo 4]. La Politica della FIFA sui Diritti Umani afferma inoltre che la Federazione “si sforzerà di andare oltre la propria responsabilità di rispettare i diritti umani, come sancito dagli UNGP, adottando misure per promuovere la tutela dei diritti umani e contribuire positivamente al loro godimento” [Articolo 4] , e che “si impegnerà in modo costruttivo con le autorità competenti e le altre parti interessate e farà ogni sforzo per sostenere le proprie responsabilità internazionali in materia di diritti umani” [Articolo 7].

Infatti, meno di una settimana dopo l’inizio dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, la FIFA si è affrettata ad adottare misure energiche per garantire che i suoi impegni e obblighi non fossero compromessi consentendo alla Federcalcio russa di continuare a giocare nei suoi tornei. In questo caso, la FIFA non ha nemmeno aspettato le risoluzioni delle Nazioni Unite su cui si era basata in precedenti casi quando aveva sospeso l’adesione delle federazioni calcistiche nazionali e vietato loro di partecipare ai suoi tornei per motivi politici, come la Federcalcio sudafricana durante il regime dell’apartheid. La decisione della FIFA, del Comitato Olimpico Internazionale e di altri organismi sportivi internazionali di sospendere l’adesione del Sudafrica all’epoca fu uno dei più importanti strumenti di pressione che contribuirono allo smantellamento del sistema di apartheid del Sudafrica. Dove sono oggi questi organismi sportivi e perché stanno fallendo nel loro ruolo di proteggere i palestinesi dalla guerra genocida di Israele e dal suo regime di apartheid?

Nel corso degli anni, è apparso chiaro che il disprezzo della FIFA per le richieste palestinesi e il suo deliberato abbandono dei propri obblighi e responsabilità nei confronti dei diritti umani quando si tratta dei diritti del popolo palestinese, è un riflesso del razzismo profondamente radicato e dell’ipocrisia dell’Occidente e delle potenze che controllano la FIFA e sono complici del regime israeliano di colonialismo e apartheid. Oggi, mentre il nostro popolo è sottoposto a questo crimine di genocidio in mondovisione, l’inazione della FIFA è il via libera affinché Israele continui il suo genocidio contro i palestinesi.

Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC)

Palestinian BDS National Committee (BNC) https://bdsmovement.net/news/its-past-time-for-fifa-suspend-israel

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAbdsbds italiacalcioFifaisraele

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: corrispondenza dall’Indonesia tra il neogoverno Subianto e le prime mobilitazioni dal basso

Levante: nuova puntata, a febbraio 2025, dell’approfondimento mensile di Radio Onda d’Urto sull’Asia orientale, all’interno della trasmissione “C’è Crisi”, dedicata agli scenari internazionali. In collegamento con noi Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto e dottorando alla Normale di Pisa in Political economy cinese e, in collegamento dall’Indonesia, Guido Creta, ricercatore in Storia contemporanea dell’Indonesia all’Università Orientale di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tajani non sei il benvenuto! Comunicato dell’Intifada studentesca di Polito

Dopo più di un anno di mobilitazioni cittadine, di mozioni in senato e di proteste studentesche, il Politecnico decide di invitare il ministro degli esteri all’inaugurazione dell’anno accademico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

150 realtà politiche e sociali si incontrano a Vienna per la People’s Platform: alcune valutazioni sulla 3 giorni

Riprendiamo da RadioBlackout: Centinaia di organizzazioni politiche e sociali, per un totale di 800 delegati/e, si sono incontrate a Vienna tra il 14 ed il 16 febbraio in occasione della People’s Platform Europe. Si è trattato di un incontro internazionalista organizzato da collettivi e realtà vicine al movimento di liberazione curdo con l’obiettivo di creare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Negoziati in Ucraina: Trump e Putin gestiscono le sorti dell’Europa

A seguito di una propaganda elettorale incentrata sulla risoluzione in Ucraina, dopo un lungo scambio con Putin nelle ultime ore, Donald Trump avvia i negoziati per poi farli accettare a cose fatte a Zelensky.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. da Nodo Solidale Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fronte Popolare: Gaza non è proprietà di Trump e qualsiasi sogno di controllarla è puramente illusorio

Il destino di qualsiasi forza di occupazione statunitense non sarà diverso da quello dell’occupazione sionista.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Tel Aviv fa saltare in aria interi edifici a Jenin. Intervista a Christian Elia

Palestina: Israele utilizza le tattiche militari genocidiarie ampiamente viste in 15 mesi su Gaza anche in Cisgiordania. Nel mirino c’è sempre Jenin,  al 14simo giorno consecutivo di assalti, con la morte di 25 palestinesi, decine di feriti, centinaia di persone rapite e altrettante case abbattute.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della sorveglianza invisibile

Nel cuore di un’Italia già scossa dalle incertezze politiche e sociali, un nuovo scandalo sta scuotendo le fondamenta della nostra privacy e libertà individuale. Si tratta del caso Paragon, un’inquietante vicenda che ha rivelato l’utilizzo di sofisticati strumenti di spionaggio informatico per sorvegliare attivisti, giornalisti e comunissimi cittadini. Una storia che, seppur legata all’uso di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La sopravvivenza strategica di Hamas fa impazzire Israele

Sfruttando la sua forza istituzionale, l’adattabilità sul campo e le tattiche psicologiche, Hamas ha magistralmente trasformato la distruzione di Gaza in una dimostrazione di Resilienza, ottenendo avanzamenti sia simbolici che tattici e impedendo a Israele di rivendicare una qualsiasi vittoria politica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jenin sotto attacco israeliano: 6 morti e 35 feriti

Il Ministero ha spiegato in una breve dichiarazione che sei persone sono state uccise e altre 33 sono state ferite e sono state trasportate negli ospedali Ibn Sina, Al-Amal e Al-Shifa. È probabile che il bilancio delle vittime aumenti con l’aggressione israeliana. Jenin. Sei palestinesi sono stati uccisi e altri 35 sono rimasti feriti durante […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: facciamo il punto con Eliana Riva

“Cessate il fuoco”: è la notizia che da ieri sera poco dopo le 18 occupa le prime pagine di tutti i giornali, dopo la dichiarazione su Truth da parte di Donald Trump che si è intestato l’accordo tra Israele e Hamas.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco(?) su Gaza

Imminente l’accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri – con la mediazione di Usa, Qatar, Egitto – che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e la liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riassunto di un anno palestinese: genocidio, resistenza e domande senza risposta

La storia della guerra israeliana a Gaza può essere riassunta nella storia della guerra israeliana a Beit Lahia, una piccola città palestinese nella parte settentrionale della Striscia.