InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ecuador: Al quarto giorno di sciopero nazionale si ampliano le zone della mobilitazione

||||

Le colonne giungono a Quito. La CONAIE ha ribadito che le mobilitazioni indigene continueranno.

Giovedì, al quarto giorno di mobilitazioni indigene e dei settori sociali in Ecuador, il presidente neoliberale Guillermo Lasso ha insistito su un presunto “appello al dialogo” per mettere fine alle proteste nel paese sudamericano, mentre aumenta il numero di scagnozzi della polizia e militari che reprimono i manifestanti.

Nonostante il falso appello al dialogo di Lasso, il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene (CONAIE) considera che l’esecutivo non offra garanzie per intavolare trattative perché nell’ultimo anno non ha soddisfatto le richieste della popolazione indigena.

Nel pomeriggio, la dirigenza della CONAIE ha annunciato che continuano a spostare le loro mobilitazioni indigene dalle selve e dalle montagne verso la capitale ecuadoriana, Quito.

DNPCBWYAC5FM3D5G67WUPMA4NA 1024x602

Leonidas Iza ha salutato le manifestazione che dal 13 giugno sono state realizzate nella capitale. “Non sono solo indigeni che entrano a Quito, sono fratelli indigeni, lavoratori, meticci, bianchi, che vivono a Quito, che si sono sollevati per conto loro per l’indignazione verso il governo”, ha evidenziato.

La CONAIE ha ribadito che le mobilitazioni indigene continueranno fino a quando il presente Governo darà delle soluzioni alle loro richieste.

Tra le principali richieste ci sono il congelamento dei prezzi dei combustibili, il controllo dei prezzi nei mercati, evitare le privatizzazioni di imprese dello stato e una più grande presupposto di bilancio per l’educazione e la salute, tra gli altri.

GJTJ3PTDR5GINPGGGLN6HETWPI

Nonostante l’arresto del dirigente Leónidas Iza, che è stato quasi 24 ore in prigione, e che è uscito grazie alla pressione popolare, lo sciopero non solo non è cessato ma è ripreso con più forza.

Nei pressi del governatorato del Chimborazo si è fatta sentire la repressione della polizia verso i manifestanti. Lo stato utilizza le forze di polizia per disperdere la massiccia convocazione, i popoli chiedono una risposta al documento con le richieste presentato nella grande Mobilitazione Nazionale (#MovilizaciónNacional).

#URGENTE i manifestanti fanno tornare indietro la Polizia e i Militari, che cercavano di giungere nel settore del Chasqui della provincia di COTOPAXI. (#ilinizatv#Latacunga)

287105043 138013158843709 6492101221317976663 n 1024x769

17/06/2022

La Haine / Resumen Latinoamericano

Da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ecuadorsciopero generale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: le grandi possibilità del nazi Kast di essere presidente

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Cile di ieri sono terminate in modo triste e prevedibile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Noboa cerca di autorizzare una base militare USA nelle isole Galápagos

Il presidente ecuadoriano cerca di eliminare l’articolo costituzionale che proibisce basi straniere, nonostante il rifiuto sociale e ambientale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

El trabajador inexistente

Para las derechas, los trabajadores y las trabajadores son “inexistentes” sino como agentes de la producción capitalista. Están privados de una subjetividad propia: no pueden y no deben tener opiniones, pensar, cabrearse o, dios no lo quiera, ocupar las calles.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.