InfoAut
Immagine di copertina per il post

FC Barcellona: la normalizzazione dell’occupazione

Appena annunciata tale intenzione, tuttavia, si è subito sollevata l’opposizione del popolo palestinese e delle organizzazioni internazionali solidali con la Palestina. Il presidente della Federazione Calcio Palestinese, Jibril Rajoub, ha accolto freddamente la proposta, affermando che era “troppo presto” per un’iniziativa di questo tipo e che “Israele non riconosce la Palestina nemmeno come entità sportiva”.

Sotto la bandiera della “pace”, il club poneva sullo stesso piano il potere occupante e il popolo occupato. Il Barcellona, in collaborazione con il presidente israeliano e criminale di guerra, Shimon Perese, voleva che il mondo credesse che il conflitto israelo-palestinese fosse frutto di un’incomprensione tra due parti uguali che potrebbe essere risolto con il “dialogo” e costruendo “ponti di pace”.

Ma in realtà, l’origine di tale situazione è nelle politiche di occupazione, apartheid e colonizzazione che Israele porta avanti in Palestina dal 1948. E la via per porre fine al conflitto è l’applicazione del diritto internazionale e il rispetto dei diritti umani del popolo palestinese.

Il RESCOP (la rete di solidarietà spagnola contro l’occupazione della Palestina), formata da 38 organizzazioni incluso BDS Catalogna, ha lanciato una petizione su Change.org chiedendo al Barcellona di non giocare in Israele. La petizione, pubblicata in sei lingue, è stata firmata da 2.400 persone in tutto il mondo.

Di fronte alla valanga di critiche internazionali e alla mancanza di volontà dell’Autorità Palestinese a partecipare all’iniziativa del club catalano, il Barcellona ha deciso di cancellare “la partita della pace”. Poche settimane dopo il club ha annunciato che, invece della partita, avrebbe organizzato “cliniche” sportive in Palestina e in Israele il 3 e il 4 agosto, nelle quali tutti i giocatori del Barcellona sarebbero stati presenti e a cui avrebbero partecipato bambini di entrambe le comunità.

BDS Catalogna, membro della campagna globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele, dichiara la propria opposizione a tali “cliniche” promosse in Palestina e Israele perché sono ispirate dalla stessa logica della “partita della pace”: mettere sullo stesso piano occupante e occupato nel nome della pace e normalizzare l’occupazione della Palestina. Se il Barcellona decide di organizzare una “clinica” sportiva solo per ragazzi e ragazze dei Territori Occupati, il club – appassionatamente sostenuto dai giovani palestinesi – farebbe qualcosa di lodevole.

Ma organizzarla anche in Israele il giorno dopo che nei Territori eguaglia occupante e occupato e normalizza un’occupazione illegale. Israele usa politicamente questo tipo di iniziative per darsi a livello internazionale l’immagine di uno Stato “normale” che cerca la pace, mentre ogni giorno porta avanti politiche che violano sistematicamente il diritto internazionale e i diritti umani del popolo palestinese.

Come detto in precedenti occasioni, il miglior contributo che il Barcellona potrebbe dare alla causa di una pace giusta in Palestinese sarebbe quello di rispondere all’appello del 2005 della società civile palestinese: boicottare lo sport israeliano, come fu fatto con successo contro il regime di apartheid in Sud Africa.

BDS Catalogna

da Palestina Rossa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

calciofc barcellonapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287