InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fermare l’escalation: report dell’assemblea nazionale di Pisa

Dal sito del Movimento No Base – Né a Coltano né altrove

Nessuna base per nessuna guerra

In questa tre giorni abbiamo esplorato l’impatto della militarizzazione sul nostro territorio percorrendo il perimetro del CISAM con le biciclette e poi in centinaia ci siamo confrontatə su inquinamento, sottrazione di risorse e manipolazione della cultura e della scuola in funzione di essa. Abbiamo conosciuto l’esperienza francese dialogando con Les Soulèvements de la terre e giocato con lə bambinə. Sotto la luna piena abbiamo assistito ad uno spettacolo teatrale sulla guerra, contro la guerra. Sabato 4 giugno ci siamo incontratə in più di trecento dal stivale e dalle isole per capire cosa fare insieme per fermare l’escalation bellica. 

Sindacati e movimenti di lavoratorə, associazioni ambientaliste ed ecologiste, movimenti sociali e transfemministi, realtà antimilitariste e pacifiste. È stata un’assemblea poliedrica che a un anno dalla manifestazione del 2 giugno scorso a Coltano ha espresso con forza la volontà di costruire un processo di risposta alla pericolosa escalation bellica e militare.

La prima tappa condivisa di questo processo sarà il campeggio a metà luglio (weekend 15/16 luglio) nel nostro territorio. Da qui l’obiettivo è continuare queste relazioni in tutte le date emerse e raccolte nel calendario. Per poi ritrovarsi in un’altro appuntamento assembleare di carattere nazionale dove convergere nuovamente.

Al di là dei singoli appuntamenti in tantə hanno manifestato la voglia di essere parte di un processo comune, tutto da immaginare insieme, che valorizzi le lotte sui territori, ma che le ponga in una prospettiva di mobilitazione generale, obiettivo per cui il territorio tra Pisa e Livorno, contaminato dalla guerra e preda delle nuove basi militari, si è già messo a disposizione. 

Le tante realtà presenti hanno espresso la necessità di andare oltre la ritualità della scadenza rivendicativa per lavorare con efficacia verso un obiettivo comune che tenga insieme le complessità e le diverse forme di attivazione. Riuscire a farlo sarà responsabilità di tuttə e sarà importante lavorare nel costruire relazioni sempre più forti tra le lotte in corso: lottare insieme non deve essere per forza fare tuttə la stessa cosa!

L’esigenza di creare insieme una cornice politica comune che allarghi la capacità di consenso e produca conflitto è emersa in numerosi interventi, come l’idea di un’opposizione alla militarizzazione e alla guerra che ne identifichi e ne blocchi gli effetti prodotti su tutti gli ambiti della vita: da quello economico a quello sociale, dal mondo della formazione a quello della sanità. Un blocco che sia sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo. Per riuscire a farlo dobbiamo parlare con lə operaiə della filiera bellica oggi che sono anche le donne che nelle grandi città come nei piccoli paesi svolgono lavoro di cura, mogli di militari, lavanderie, agricoltori, allevatori, chi prende gli indennizzi, lavoratorə della ristorazione. 

Perché siamo contro l’escalation

Questi effetti, di cui si è parlato nella prima parte dell’assemblea sono gravissimi in tutti i territori e si manifestano in forme molto diversificate, tra cui: 

  • aumento basi e siti militari: i territori vengono frammentati, si sottraggono risorse e salute alla popolazione; ma anche l’impatto ambientale sull’ecosistema è devastante.
  • c’è una forte concentrazione di questi hub in alcuni territori: il 60% del demanio militare è in Sardegna
  • intensificarsi delle esercitazioni
  • aumento della propaganda militarista nella società 
  • intervento sistemico del comparto bellico nella formazione e nella ricerca
  • legame tra guerra e aumento della repressione sociale
  • fondi dirottati su spese belliche, servizi sui territori sempre più carenti (sanità, asili nido, case popolari..)
  • Confini sempre più blindati
  • presenza sempre più invadente di corpi armati e forze dell’ordine sui nostri territori

La crisi climatica e l’inquinamento sono legate a doppio filo con la guerra, strumento con cui si procede all’ulteriore estrazione di risorse fossili attraverso missioni militari all’estero e produzione di disordine globale. Il nesso tra la costruzione di hub militari e di hub energetici è evidente negli intenti e nelle ricadute sui territori. 

Il governo mostra il suo vero volto guerrafondaio, patriarcale ed ecocida proprio in queste settimane: durante l’alluvione in Emilia Romagna sono state inserite nel DL di aiuti delle manovre semplificate per la costruzione del rigassificatore di Ravenna, ancora allagata. Da qui, ci siamo dettə chiaramente che se lottiamo contro la guerra siamo contro il fossile e viceversa. 

Negli stessi giorni sono stati approvati 14 miliardi per la costruzione sullo stretto di Messina. Un’opera che oltre ad essere devastante ha chiare implicazioni militari. 


Cosa vogliamo fare insieme contro l’escalation?

Il quadro generale dunque è già drammatico, ma fortissima è la volontà di immaginare nuove possibilità di opposizione e blocco. 

É in quest’ottica che nel corso della seconda parte dell’assemblea si è delineata la volontà di costruzione di prospettive pratiche unite ad alcune basi di partenza comuni. Il campeggio, e gli altri che ci saranno durante l’estate, saranno momenti concreti in cui approfondire e organizzarci oltreché lottare assieme a partire dalla questione di desecretare la guerra. Svelare la banalità del male della guerra e restituire a ogni persona il proprio ruolo in questo processo.

L’assemblea concorda nel voler lavorare costantemente nella quotidianità dei territori, ma avere anche dei passaggi tuttə insieme.

Sono emerse alcune pratiche locali e globali da poter costruire assieme: 

  • campagne tematiche congiunte (su uso dei Fondi di Coesione Sociale e sviluppo per alimentare l’economia di guerra, su scuola,  ecc.)
  • manifestazioni
  • campeggi
  • blocco dell’invio delle armi
  • sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo
  • intervento nelle scuole e nelle università
  • mappatura delle infrastrutture materiali e immateriali di guerra

Sarà importantissimo concentrare parte del futuro lavoro sul mondo della formazione e sulla produzione di sapere. La questione del sapere è centrale: siamo sapere vivente da mettere a disposizione dei territori, come lo approfondiamo? Come continuiamo ad aumentarlo? Come ci siamo arrivatə e possiamo condividerlo? 

Tutto questo vogliamo continuare a svilupparlo insieme, senza perdere di vista l’urgenza delle singole lotte territoriali ma anzi potenziandole in una lotta comune contro l’escalation!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

COLTANOFermare l'escalationnobasepisa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump ribalta Zelensky facendo dissolvere la falsa coscienza dal capitalismo “liberale”

Terre rare, materie prime, il dollaro come valuta di riferimento, porte spalancate ai capitali americani e i risparmi nazionali dritti dritti nei portafogli di società Usa. In meno di una riga di post, il neo-presidente, attaccando l’omologo ucraino, ha riassunto la dottrina che gli Stati Uniti hanno seguito per anni. L’Europa balbetta, proponendo solo nuova […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: corrispondenza dall’Indonesia tra il neogoverno Subianto e le prime mobilitazioni dal basso

Levante: nuova puntata, a febbraio 2025, dell’approfondimento mensile di Radio Onda d’Urto sull’Asia orientale, all’interno della trasmissione “C’è Crisi”, dedicata agli scenari internazionali. In collegamento con noi Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto e dottorando alla Normale di Pisa in Political economy cinese e, in collegamento dall’Indonesia, Guido Creta, ricercatore in Storia contemporanea dell’Indonesia all’Università Orientale di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tajani non sei il benvenuto! Comunicato dell’Intifada studentesca di Polito

Dopo più di un anno di mobilitazioni cittadine, di mozioni in senato e di proteste studentesche, il Politecnico decide di invitare il ministro degli esteri all’inaugurazione dell’anno accademico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

150 realtà politiche e sociali si incontrano a Vienna per la People’s Platform: alcune valutazioni sulla 3 giorni

Riprendiamo da RadioBlackout: Centinaia di organizzazioni politiche e sociali, per un totale di 800 delegati/e, si sono incontrate a Vienna tra il 14 ed il 16 febbraio in occasione della People’s Platform Europe. Si è trattato di un incontro internazionalista organizzato da collettivi e realtà vicine al movimento di liberazione curdo con l’obiettivo di creare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Negoziati in Ucraina: Trump e Putin gestiscono le sorti dell’Europa

A seguito di una propaganda elettorale incentrata sulla risoluzione in Ucraina, dopo un lungo scambio con Putin nelle ultime ore, Donald Trump avvia i negoziati per poi farli accettare a cose fatte a Zelensky.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. da Nodo Solidale Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fronte Popolare: Gaza non è proprietà di Trump e qualsiasi sogno di controllarla è puramente illusorio

Il destino di qualsiasi forza di occupazione statunitense non sarà diverso da quello dell’occupazione sionista.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Pisa: scuola in protesta, occupati i licei Buonarroti e Dini

Questa mattina Pisa si è svegliata con la notizia dell’occupazione dei licei Filippo Buonarroti e Ulisse Dini da parte di studenti e studentesse.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo blindato, piazze aperte

Il Dl infrastrutture è stato approvato in tempi rapidissimi da un parlamento silente e complice, a colpi di fiducia. Il commissario straordinario Sessa ha quindi l’ok definitivo da Camera e Senato per aprire la “contabilità speciale”: 20 milioni di euro per il 2024, sui 520 complessivi, con un cronoprogramma di 10 anni di lavori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raid israeliano a Damasco: un quadro degli attori e delle strategie nel conflitto in Medio Oriente.

Proviamo a dare un quadro del clamoroso attacco dell’esercito israeliano contro la sede consolare iraniana nella città di Damasco (Siria), avvenuto lunedì 1 aprile, a cui ha fatto seguito l’attacco israeliano contro i convogli umanitari della WCK del 2 aprile.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Da Torino a Pisa continuano le mobilitazioni per la Palestina.

Le mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese continuano, in particolare nei luoghi della formazione.