InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza, colpita ancora una scuola dell’Unrwa: 15 morti [diretta]

AGGIORNAMENTI:

Ore 16:00 – MINISTRO DIFESA ISRAELIANO: “FAREMO PAGARE UN PREZZO SALATO AD HAMAS”

Il Ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, ha detto oggi pomeriggio che Israele “sta continuando l’operazione militare con tutte le sue forze” affermando che lo stato ebraico ha allargato la sua offensiva stanotte. “Nello stesso tempo – ha spiegato Ya’alon – “continuiamo a compiere progressi soddisfacenti sui  tunnel del terrore [usati dai gruppi armati palestinesi per penetrare in territorio israeliano, ndr]”. Faremo pagare un prezzo salato ad Hamas”. Ha poi detto che Israele  ”non si pone né limiti territoriali né di tempo. Arriveremo in ogni luogo dove sappiamo che ci sono i tunnel anche se questo dovesse significare penetrare di più all’interno di territori in cui non siamo ancora stati”. “Tutte le possibilità sono sul tavolo” – ha concluso –  ”ma è molto importante mantenere alta l’allerta”.

ore 14:15 – BREAKING: ESERCITO ISRAELIANO: “CESSATE IL FUOCO UMANITARIO PER 4 ORE A PARTIRE DALLE 15 [14 italiane, ndr] MA SOLO DOVE NON SI COMBATTE”.

L’esercito israeliano ha annunciato un’ora fa una tregua umanitaria della durata di 4 ore che dovrebbe essere incominciata alle 14 ore italiane. Un alto ufficiale israeliano ha detto che il cessate il fuoco non è però esteso a tutta la Striscia di Gaza ma ma è in corso solo in quelle aree in cui non si combatte.

ore 12:45 – 54 PALESTINESI UCCISI OGGI. 1.283 DALL’INIZIO DELL’OFFENSIVA ISRAELIANA

7.150 i feriti. A riferire questi dati è la tv panaraba al-Mayadeen.

Le forze israeliane hanno colpito poco fa l’edificio della Mezzaluna rossa palestinese a Gaza. Combattimenti violenti tra esercito e gruppi armati palestinesi.

Le brigate al-Qassam dicono di aver attaccato le truppe israeliane nella zona di al-Tuffah e nella parte centrale della Striscia.

ore 12.15 – FOTO: LA SCUOLA UNRWA DI JABALIYA DOPO IL RAID ISRAELIANO – FERITI ALL’OSPEDALE KAMAL ADWA DI JABALIYA (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

Ore 12:05 – PIU’ DI 30 MORTI OGGI. 1267 DALL’INIZIO OPERAZIONE. STERMINATA LA FAMIGLIA AL-KHALILI A GAZA. 3 DELLE VITTIME ERANO BAMBINI

Nella giornata di oggi sono già 30 i palestinesi uccisi da Israele. Circa 100 i feriti. 5 membri della famiglia al-Khalili sono morti in un bombardamento israeliano nel quartiere al-Tuffah nella zona orientale di Gaza. Tre erano bambini.

I raid aerei israeliani non risparmiano l’area centrale della Striscia: bombardata l’area di al-Zwayda.

Sale a 1.267 il numero dei palestinesi morti dall’inizio dell’operazione. 7110 feriti.

ore 11.30 – VIDEO: L’OSPEDALE KAMAL ADWAN DI JABALIYA ACCOGLIE I FERITI DEL BOMBARDAMENTO DELLA SCUOLA DELL’UNRWA (Video di Michele Giorgio/Nena News)

Ore 11:15 – DEIF (HAMAS): “NO CESSATE IL FUOCO SENZA FINE ASSEDIO”

Il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, ha detto alla televisione del movimento islamico che “non ci sarà un cessate il fuoco senza la fine dell’assedio israeliano su Gaza. Hamas non accetterà soluzioni ad interim”. Deif si è poi rivolto agli abitanti di Gaza lodando la loro “resistenza”. “Senza il vostro aiuto – ha detto il leader militare – non avremmo raggiunto questi risultati. Israele deve sapere che sta mandando le sue truppe all’inferno”.

ore 10:10 – A GAZA 4.987 CASE COMPLETAMENTE DISTRUTTE, 26.270 PARZIALMENTE

Il ministro della Salute di Gaza ha detto ieri che 4.987 case sono state completamente distrutte nella Striscia di Gaza da quando è iniziata l’operazione “Bordo protettivo” lo scorso 8 luglio.

Sono, invece, 26.270 le case parzialmente distrutte (in 4.136 di queste non è più possibile abitarci).

Secondo i dati forniti dall’Onu, dall’inizio dell’offensiva israeliana 215.000 gazawi hanno dovuto lasciare le loro case. I confini della Striscia per entrare e per uscire sono chiusi. I palestinesi in fuga cercano rifugio nelle strutture dell’Onu quando i loro familiari non possono ospitarli.

ore 9:50 – SUONANO LE SIRENE IN ISRAELE

Il sistema Irone Dome ha intercettato un razzo su Holon (vicino Tel Aviv) e 4 razzi su Bee’r Sheva, altri 5 sono esplosi in territorio aperto vicino alla città. Suonano le sirene ad Tel Aviv, Ramat Gan, Givatayim, Beni Brak Ashkelon e nelle cittadine israeliane a confine con la Striscia.

ore 9:20 – La scuola Unrwa colpita questa mattina a Jabalya (Foto: Marco Longari, Afp)

Gaza, 30 luglio 2014, Nena News –  L’offensiva militare continua ed è stata segnata nelle ultime ore da una nuova strage di civili. Questa mattina tiri di carro armato, secondo il racconto di alcuni testimoni,  sono caduti a Jabaliya su una scuola dell’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste i profughi), dove sono accolti migliaia di palestinesi sfollati. Il bilancio di vittime è alto, anche se è stato ridimensionato rispetto a quello iniziale.  I morti sono 15 e non 20 come era stato detto inizialmente, ha precisato Ashraf al Qudwa, portavoce dei servizi di emergenza di Gaza. I feriti sono decine.  I colpi hanno centrato in pieno due aule facendo strage di sfollati.

Lo scorso 24 luglio altri tiri, in apparenza, di mezzi corazzati avevano colpito un’altra scuola dell’Unrwa a Beit Hanun facendo 16 morti. Israele in quel caso ha negato una sua responsabilità e denunciato la presenza di miliziani e armi nelle scuole delle Nazioni Unite. Proprio qualche ora fa l’Unrwa ha condannato con forza il ritrovamento, il terzo dall’8 luglio, di razzi in una delle sue scuole.

La luce del giorno ha messo fine ad un’altra notte di bombardamenti su Gaza, meno pesante di quella precedente ma in ogni caso insaguinata. Da ieri sera sono morti circa 50 palestinesi, tra i quali 5 membri di una stessa famiglia colpita nella sua abitazione a Khan Yunis. Il totale dei palestinesi uccisi è di oltre 1200, dei quali solo 1/3, forse meno, sono combattenti di Hamas e di altre organizzazioni palestinesi.

Meno intensi si sono fatti i lanci di razzi palestinesi  verso Israele. Stamani all’alba però sirene di allarme hanno svegliato gli abitanti di Netivot e Sderot e successivamente nella regione di Eshkol.

Sul fronte diplomatico non si fanno progressi. Dato per imminente ieri pomeriggio da fonti palestinesi e poi ancora una volta smentito da Hamas qualche ora dopo, il cessate il fuoco resta lontano. I rappresentanti delle varie formazioni palestinesi discutono al Cairo del cessate il fuoco. Ma il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, ieri sera è stato molto chiaro. Le armi continueranno a sparare, ha detto, sino a quando  non avranno fine l’embargo di Gaza e l’offensiva militare israeliana.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaisraelepalestinaprotective edge

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: i portuali bloccano un container di munizioni per Israele

Decine di membri del sindacato greco dei lavoratori portuali PAME (Front Militant de Tous les Travailleurs) hanno bloccato il carico di un container di munizioni destinato a Israele per protestare contro la guerra a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre la repressione: più di 15mila in piazza per la Palestina

Comunicato sulla piazza nazionale del 5 ottobre a Roma di Giovani Palestinesi d’Italia – GPI e Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La privatizzazione dello stato

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: Israele ha dato l’ok all’invasione di terra. L’Iran replica con circa 200 missili

Alle ore 18.30 (in Italia) circa 200 missili scagliati dai “Guardiani della Rivoluzione”, i Pasdaran, sono partiti dall’Iran alla volta di Israele e delle basi militari nei Territori Occupati Palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Tiziano libero”: appello alla solidarietà concreta per il compagno arrestato il 5 ottobre a Roma

Si moltiplicano le iniziative solidali in favore di Tiziano, il compagno dello Spazio Sbago di Urbino malmenato e arrestato dalle forze dell’ordine durante la manifestazione per la Palestina e il Libano del 5 ottobre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

5 ottobre: abusi in divisa

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina