InfoAut
Immagine di copertina per il post

Diretta Nena News da GAZA. Domenica di sangue: oltre 110 morti. Più di 500 vittime palestinesi in 13 giorni, 20 quelle israeliane

Ieri colpito duramente l’est di Gaza City, con 72 vittime solo nel quartiere di Shajaiyeh. Ucciso un reporter palestinese, l’esercito israeliano dice alla stampa: “Restate a vostro rischio e pericolo”. Si scava tra le macerie a Khan Younis, per recuperare i corpi rimasti sotto un edificio crollato: già 20 le vittime

ORE 12.10 – UNRWA: OLTRE 100MILA I GAZAWI SENZA PIU’ UNA CASA

ORE 12.00 – SCIOPERO GENERALE DI ISTITUZIONI, MINISTERI E NEGOZI. SCONTRI IN TUTTA LA CISGIORDANIA: DECINE DI FERITI

Cisgiordania e Gerusalemme manifestano per Gaza. Mentre nei Territori Occupati istituzioni e ministeri chiudevano oggi gli uffici per lo sciopero generale contro il massacro in corso, negozi e attività commerciali sia in Cisgiordania che in Palestina ’48 (l’attuale Stato di Israele) aderivano all’iniziativa lanciata dai partiti palestinesi. Tante le manifestazioni nella notte a Beit Ummar, Hebron, Betlemme, Ramallah, Nablus, Halhul, al-Fawwar. Secondo fonti mediche, sarebbero 20 i feriti solo a Hebron. Scontri con la polizia israeliana a Gerusalemme Est. In molte delle manifestazioni di ieri notte, i presenti hanno festeggiato la notizia del rapimento del soldato israeliano, considerata un elemento di forza in possibili negoziati.

ORE 11.40 – HEZBOLLAH: “PRONTI A SOSTENERE LA LOTTA DI HAMAS”

Il leader di Hezbollah, Nasrallah, ha telefonato al capo politico di Hamas Meshaal e al leader della Jihad Islamica Shalah, dicendo loro che il movimento libanese è pronto ad assistere la lotta contro l’occupazione israeliana.

ORE 11.10 – CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU: “SUBITO CESSATE IL FUOCO”. KERRY E BAN KI-MOON IN ARRIVO.

Ieri sera il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto il cessate il fuoco tra Israele e Hamas: “I membri del Consiglio di Sicurezza esprimono grande preoccupazione per il crescente numero di vittime”, ha detto l’ambasciatore all’Onu del Rwanda, attuale presidente. Oggi Ban Ki-moon sarà al Cairo per lavorare ad una tregua. Tornerà anche il segretario di Stato Usa Kerry.

 

ORE 11 – VIDEO: A NABLUS, LA POLIZIA PALESTINESE SPARA IN ARIA PER DISPERDERE LA FOLLA

 

 

ORE 10.10 – INTENSI BOMBARDAMENTI A EST DI GAZA, SHAJAIYEH E TUFFAH.

Israele riferisce dell’uccisione di 10 miliziani di Gaza all’uscita da un tunnel.

ORE 9.45 – 508 VITTIME PALESTINESI, 3150 FERITI. RIFUGIATI AUMENTATI DEL 400% NEGLI ULTIMI 4 GIORNI, UNRWA LANCIA APPELLO PER RACCOLTA DI 60 MILIONI DI DOLLARI

Secondo il ministero della salute di Gaza, i morti palestinesi sono 508 e i feriti 3150. L’Unrwa dichiara che 83 mila sfollati hanno cercato riparo in 60 strutture dell’agenzia Onu, per un numero di rifugiati che è aumentato del 400 per cento negli ultimi 4 giorni. L’Unrwa ha lanciato un appello per la raccolta di 60 milioni di dollari per Gaza: serviranno per il lavoro di emergenza e per l’assistenza successiva, come la riparazione delle case e i servizi di assistenza psichiatrica alla popolazione, soprattutto per i bambini, che dovrebbe durare dai 3 ai 6 mesi.

ORE 9.30 – MILIZIANI DI GAZA INFILTRATI IN ISRAELE VIA TUNNEL. OGGI SCIOPERO GENERALE DEI PALESTINESI DI ISRAELE E CISGIORDANIA

Alcuni miliziani di Gaza sono riusciti a infiltrarsi in territorio israeliano utilizzando due tunnel: lo ha dichiarato l’esercito israeliano, specificando che sono 40 i tunnel localizzati dall’inizio dell’invasione via terra, 14 dei quali sarebbero intatti. Ai residenti dei kibbutz Nir Am ed Erez è stato ordinare di rimanere chiusi in casa, mentre tutte le strade della zona sono state bloccate al traffico. Non è chiaro se i militanti siano stati uccisi.

Le comunità palestinesi di Israele hanno dichiarato che oggi sarà giorno di lutto e di sciopero generale contro l’attacco a Gaza.

Diretta di ieri, domenica 20 luglio – giorno 13

della redazione

Gerusalemme, 21 luglio 2014, Nena News – Oltre 110 morti in un giorno,72 solo nel quartiere di Shajaiyeh – nella parte orientale di Gaza City, colpito ieri mattina da un intenso attacco aereo israeliano- migliaia di feriti, ospedali al collasso e tredici soldati israeliani uccisi: è il bilancio della domenica di sangue appena passata a Gaza, il giorno in assoluto più violento dall’inizio dell’offensiva israeliana. Ora, secondo le autorità sanitarie palestinesi, il numero delle vittime sarebbe salito a 500.

Circa 135 mila gazawi sono fuggiti dalle proprie case, un numero di sfollati che le organizzazioni umanitarie hanno definito più alto che durante l’operazione “Piombo Fuso” del 2008-2009. Oltre un terzo di loro si è rifugiato nelle strutture dell’Unrwa.

Questa notte invece i raid israeliani hanno colpito la zona meridionale della Striscia, centrando un palazzo vicino Khan Younis: secondo il ministero della salute palestinese, venti vittime sono state trovate finora sul posto, mentre due persone ferite sono state estratte dalle macerie: si continua a scavare per recuperare i corpi.

Aumentano le vittime anche sul lato israeliano: ieri sono morti 13 soldati, di cui due cittadini statunitensi, negli scontri con gli uomini di Hamas. Anche in questo caso si tratta di primato: sarebbe il numero più alto di soldati israeliani uccisi in un giorno solo da molto tempo. Con i cinque soldati e due civili uccisi sabato, il numero dei morti è salito così a 20.

Ieri in serata era circolata la notizia – diffusa dalla tv delle brigate al-Qassam e da al-Aqsa, emittente di Hamas – della cattura di un soldato israeliano nella Striscia. Hamas ne aveva anche diffuso il nome, Shaul Aron (nome che, come faceva notare ieri al-Jazeera, era molto simile a quello di uno dei soldati morti, Oron Shaul) e il numero di carta d’identità, ma questa mattina l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Ron Prosor ha smentito l’intera vicenda, bollandola come “falsa”.

Questa notte si è tenuta una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla strage di Shajaiyeh, richiesta dalla Giordania su pressione di Abu Mazen, riunione che è terminata con la dichiarazione di routine di “preoccupazione” per il numero di vittime e la richiesta di “cessare ogni ostilità”.  Da Doha, dove ha incontrato il segretario generale dell’Onu, Abbas ha riaffermato “l’unità dei palestinesi contro i crimini israeliani”. “Abbiamo bisogno – ha detto il presidente dell’Anp – di un cessate il fuoco, dell’apertura dei confini e della liberazione dei nostri prigionieri liberati durante lo scambio con Shalit [e arrestati in seguito alla scomparsa dei tre coloni israeliani, ndr]“.

Ban Ki Moon ha invece esortato gentilmente Israele a “contenersi” e ha condannato “le atrocità” del conflitto, affermando che continuerà a lavorare per un cessate il fuoco immediato. E anche il presidente Usa Barack Obama, nella sua seconda telefonata in tre giorni con Benjamin Netanyahu, si è detto “preoccupato” per l’alto numero di vittime civili a Gaza “e per la perdita di soldati israeliani”: ma ha comunque ribadito il pieno sostegno a Israele nel suo “diritto a difendersi”.

 

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

attacco via terrabombardamentigazaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Haaretz: soldati israeliani sparano deliberatamente contro richiedenti aiuti disarmati vicino ai siti di distribuzione sostenuti dagli USA a Gaza

“È un campo di sterminio“, ha detto un soldato. “Dove ero di stanza, venivano uccise da una a cinque persone ogni giorno. Vengono trattate come una forza ostile”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Chi importa in Europa il gas di Israele?

Le guerre di Israele si nutrono anche di gas: quello estratto dai giacimenti offshore di Tamar, Leviathan, Karish e Tanin (questi ultimi contesi con il Libano), e in previsione anche di quello sottratto ai palestinesi nei mari di fronte a Gaza. di Collettivo Gastivists, da ECOR Network Come è noto, nell’autunno 2023 il Ministero dell’Energia […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una resa dei conti coloniale: come la guerra di Israele contro l’Iran riapre vecchie ferite

Riprendiamo di seguito questo articolo di Soumaya Ghannoushi, apparso su Effimera. Condividiamo in gran parte quanto scritto nel testo e nell’introduzione di Effimera, ci teniamo a sottolineare per quanto riguarda il nostro punto di vista che sicuramente quello del multipolarismo rappresenta un orizzonte del desiderio tra le masse del sud del mondo (ed anche qui […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.