InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza: oltre 100 morti nel massacro di Rafah. Soldato scomparso, scambio di accuse Hamas – Israele

AGGIORNAMENTI:

Ore 17.00 – ISRAELE: TAMRA SI MOBILITA CONTRO L’ OFFENSIVA A GAZA

Nella città di Tamra, nel nord di Israele, migliaia di persone stanno partecipando a una marcia contro l’operazione  militare Margine Protettivo a Gaza. Tamra è un centro abitato con una schiacciante maggioranza palestinese, 20 chilometri da Acca.

Ore 15.50 – TEL AVIV: NO A NEGOZIATI CON HAMAS. DECIDEREMO NOI QUANDO TERMINARE LE OPERAZIONI MILITARI A GAZA

Al termine di cinque ore di gabinetto di sicurezza, ieri sera il governo israeliano ha chiuso a ogni possibilità di negoziato con Hamas.

Deciderà Israele quando terminare le operazioni militari nella Striscia di Gaza e quando ritirarsi, ha spiegato un funzionario israeliano. Quando Tel Aviv riterrà di avere eliminato la minaccia militare lascerà la Striscia, in base al “principio della calma in cambio della calma”, altrimenti le operazioni proseguiranno, oppure l’esercito si ritirerà e continuerà a fare pressione utilizzando l’aviazione.

Israele, inoltre, ha detto che cercherà un’intesa con Egitto, Mahmoud Abbas e la comunità internazionale riguardo alla ricostruzione a Gaza, devastata da 26 giorni di bombardamenti, alla demilitarizzazione di Hamas e alla supervisione dell’ingresso nella Striscia dei beni di prima necessità. (Haaretz)

ore 14.00 – ISRAELE: “I RESIDENTI DEL NORD DI GAZA POSSONO TORNARE NELLE LORO CASE, TRANNE A BEIT HANOUN”

Oggi Yoav Mordechai, coordinatore delle attività governative nei Territori Occupati, ha detto all’agenzia stampa palestinese Ma’an che la maggior parte dei residenti delle comunità a Nord di Gaza “sono autorizzati” a tornare nelle loro case, “con l’eccezione dei residenti di Beit Hanoun”. Ha poi aggiunto che nessuno è autorizzato ad avvicinarsi alla barriera di separazione o potrebbe essere colpito dal fuoco israeliano.

Dall’inizio dell’operazione via terra, il nord della Striscia è stato il target di bombardamenti a tappeto. La zona è stata quasi completamente distrutta, migliaia di case sono state demolite o gravemente danneggiate.

ore 13.40 – IL GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO RIFIUTA NEGOZIATI AL CAIRO CON DELEGAZIONE PALESTINESE

Secondo fonti governative, il gabinetto di sicurezza israeliano ha rifiutato di proseguire i negoziati al Cairo oggi con la delegazione palestinese e con Hamas, tramite la mediazione egiziana. Il team israeliano non prenderà parte all’incontro perché “non c’è ragione di promuovere un accordo”: “Non parliamo più di cessate il fuoco. Israele agirà nel suo solo interesse, prenderemo misure contro attacchi provenienti da Gaza e la finiremo con i tunnel”.

ore 13.15 – ESERCITO ISRAELIANO GIUSTIFICA IL BOMBARDAMENTO DELL’UNIVERSITA’ ISLAMICA DICENDO CHE CONTENEVA ARMI

ore 13.00 – DELEGAZIONE PALESTINESE PARTE PER IL CAIRO DOVE INCONTRERA’ LEADER DI HAMAS E JIHAD ISLAMICA

La delegazione palestinese, guidata dal leader di Fatah, Azzam al-Ahmad, e composta da diverse fazioni politiche, è partita dalla Cisgiordania stamattina direzione Il Cairo. Qui incontrerà alcuni leader di Hamas, Mousa Abu Marzouq, Khalil al-Hayya e Izzat al-Rishiq, e della Jihad Islamica, Ziad al-Nakhala e Khalid al-Batsh.

ore 12.30 – ESERCITO: “DA IERI MATTINA COLPITI 200 TARGET NELLA STRISCIA, DOPO IL RAPIMENTO DEL SOLDATO”

ore 11.50 – FOTO: LA CASA DI ABU SHARIA, DIRIGENTE DI HAMAS, DISTRUTTA DALLE BOMBE ISRAELIANE (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

ore 11.45 – PRESIDENTE EGIZIANO: “LA PROPOSTA EGIZIANA E’ LA CONCRETA POSSIBILITA’ DI PORRE FINE ALLA CRISI”

Oggi durante una conferenza stampa il presidente egiziano Al-Sisi ha detto che il piano di tregua egiziano è “la chance reale di trovare una soluzione alla crisi di Gaza e di porre fine al bagno di sangue”, sottolineando la necessità di agire velocemente e di non perdere altro tempo prezioso.

ore 11.25 – MEDIA ARABI: CANCELLATI I NEGOZIATI AL CAIRO PERCHE’ ISRAELE NON E’ INTERESSATO ALLA TREGUA

Secondo quanto riportato dal quotidiano libanese Al-Mayadeen, l’Egitto avrebbe cancellato l’incontro con la delegazione palestinese al Cairo previsto per oggi. Poco fa, il capo negoziatore dell’ANP, Saeb Erekat, aveva fatto sapere che un team palestinese si sarebbe riunito oggi in Egitto per discutere della tregua. Secondo il quotidiano, Israele ha detto all’Egitto di non essere più interessato al negoziato dopo il rapimento del soldato.

ore 11.20 – UNRWA: OLTRE 250MILA SFOLLATI IN 90 RIFUGI DELL’ONU

ore 11.15 – VIDEO: LA MOSCHEA IMAM SHAFAI DI ZAYTUN, LA SECONDA PIU’ GRANDE DELLA STRISCIA, DISTRUTTA IERI NOTTE (Video: Michele Giorgio/Nena News)

ore 10.50 – FOTO: LA MOSCHEA IMAM SHAFAI DI ZAYTUN, LA SECONDA PIU’ GRANDE DELLA STRISCIA, DISTRUTTA IERI NOTTE (Foto: Michele Giorgio/Nena News)

ore 10.40 – BOMBARDAMENTI A RAFAH. ESERCITO MINACCIA DI COLPIRE LE AUTO IN STRADA

Sono in corso duri bombardamenti a sud della Striscia, nella zona del presunto rapimento del soldato. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, le forze militari israeliane hanno isolato la zna est di Rafah e avvertito che ogni aiuto in strada sarà considerata un potenziale target.

ore 10.30 – ISRAELE: “VICINI AL COMPLETAMENTO DELLA MISSIONE”

Un alto funzionario israeliano ha detto oggi che l’esercito è “molto vicino al completamento della distruzione dei tunnel di Gaza”. Secondo quanto riportato dall’esercito, nei prossimi due giorni Tel Aviv potrebbe annunciare l’individuazione e la distruzione di tutti i tunnel.

ore 9.30 – FOTO: L’UNIVERSITA’ ISLAMICA DI GAZA DISTRUTTA DALLE BOMBE

ore 9.20 – HAMAS INSISTE: “NON ABBIAMO ROTTO LA TREGUA, L’AZIONE DI IERI E’ AVVENUTA ALLE 7, UN’ORA PRIMA DEL CESSATE IL FUOCO”

In un comunicato stampa in inglese e arabo, le Brigate al Qassam hanno ripetuto stamattina di non aver in mano il soldato che secondo Israele è stato rapito ieri. E’ stata condotta un’indagine interna, spiegano i miliziani di Hamas, secondo i quali Hadar Goldin è morto durante l’azione. Le Brigate al Qassam dicono poi di non aver rotto la tregua in quando l’agguato è avvenuto alle 7 del mattino, un’ora prima dell’entrata in vigore della tregua di 72 ore e accusano Israele “di aver utilizzato il cessate il fuoco umanitario per avanzare di due chilometri dentro Gaza, a Est di Rafah. Il nostro compito è impedire con degli agguati tale avanzamento

ore 9.10 – DELEGAZIONE PALESTINESE AL CAIRO. TRENTA MORTI NELLA NOTTE

Mentre il capo negoziatore dell’Autorità Palestinese, Saeb Erekat, annunciava l’invio di una nuova delegazione al Cairo per cercare un accordo di tregua, nella notte a Gaza sono morte almeno 30 persone, dopo bombardamenti aerei, marini e terrestri. La maggior parte sono arrivati agli ospedali di Gaza da Rafah, sette di loro erano membri della famiglia Abu Suleiman, la cui casa è stata colpita ieri notte alle 3. Il numero delle vittime totali – dice il Ministero della Salute – è di 1.624 persone, di cui 315 bambini.

—————————————————————————————————————

Gerusalemme, 2 agosto 2014 – Dopo il massacro di Rafah, almeno 102 morti e chissà quanti altri sotto le macerie, l’interesse dei media e delle diplomazia mondiali resta dedicato al presunto soldato rapito. Sul militare Hadar Goldin non c’è ancora chiarezza: secondo Israele è stato rapito da Hamas durante un attentato suicida. Opinione condivisa dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e dal presidente Usa Obama: entrambi hanno chiesto la liberazione incondizionata del soldato catturato ieri, altrimenti, aggiunge Obama, “credo sia molto difficile tornare ad un nuovo cessare il fuoco, se Israele e la comunità internazionale penseranno di non potersi fidare di Hamas”.

Hamas continua a negare: non è stato un nostro commando a rapire il militare. Secondo le Brigate Al Qassam, il soldato israeliano potrebbe essere morto nell’attentato suicida, aggiungendo di aver perso ogni contatto con l’unità che ha compiuto l’operazione: “Abbiamo perso contatti con il gruppo di combattenti che ha preso parte all’agguato e crediamo che siano morti nel bombardamento. Riteniamo che se fossero riusciti a rapire un soldato, anche lui sarebbe morto”. Già da ieri Hamas aveva accusato Israele di voler utilizzare scuse per rompere il cessate il fuoco e allargare l’operazione a sud. Ora il timore è di una possibile rioccupazione di Rafah. Secondo il sito israeliano Walla, l’esercito israeliano ha minacciato di richiamare altri 80mila riservisti (sono già 86mila quelli operativi a Gaza) e “rioccupare” il sud della Striscia, Rafah.

Quella Rafah che, dopo Shajaye e Khuza’a, è stata il teatro di un nuovo massacro: almeno 102 morti, secondo il Ministero della Salute, e molti altri – un numero non quantificabile – sotto le macerie. Testimoni, ancora ieri notte, parlavano di carri armati israeliani che bombardavano est di Rafah, mentre i civili fuggiti durante il giorno tentavano di tornare per trovare familiari e amici.

Ieri che avrebbe dovuto essere il primo di tre giorni di tregua (durata meno di 4 ore), il numero dei morti ha superato le 1.600 persone, quasi 9mila i feriti. Tra le vittime, ancora due paramedici morti nel bombardamento della propria ambulanza, facendo salire a 16 il numero dei dipendenti sanitari uccisi in questa operazione, giunta ormail al suo 26esimo giorno. Bombe ieri su Rafah, Shajaiye, Beit Hanoun, Gaza City, Khan Younis, da nord a sud.

E mentre a Gaza si muore, in Cisgiordania città e villaggi esprimono solidarietà al popolo gazawi: ieri manifestazioni si sono tenute  in tutto il territori, nei villaggi di Abu Dis, Bi’lin e Nabi Saleh, con le loro tradizionali proteste del venerdì, le città di Tulkarem, Hebron, Nablus e Ramallah, i campi profughi di Qalandiya e Al Jalazon. Fino a Gerusalemme, dove due persone sono state arrestate vicino la Spianata delle Moschee. Il bilancio finale della repressione israeliana è di un ferito gravissimo a Al Khader e due giovani uccisi: Tamer Faraj Sammur, 22 anni, a Tulkarem e Odai Jabr, 19, a Safa alle porte di Ramallah. Entrambi colpiti al petto da proiettili dell’esercito. Oltre duecento i feriti totali, novanta solo ad Hebron, anche loro centrati da pallottole vere. Non gas lacrimogeni o proiettili di gomma, ma pallottole.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaisraelepalestinaprotective edge

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: prosegue la rotta verso Gaza. In Italia movimenti e sindacati pronti a “bloccare di nuovo tutto”

La Global Sumud Flotilla, nonostante la guerra psicologica portata avanti da Israele nel corso di tutta la tratta, prosegue con determinazione verso Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Anan Yaeesh deportato nel carcere di Melfi, mentre si allungano i tempi di un processo infame

Anan Yaeesh, partigiano palestinese sotto processo a L’Aquila su mandato del governo genocida di Israele, è stato trasferito il 23 settembre, dal carcere di Terni a quello di Melfi.