Gaza. Un’altra promessa di tregua, un altro giorno di massacri
Gaza. E’ Tregua dalle 20 italiane
Dopo 164 vittime palestinesi, tra le quali tanti bambini, si chiude l’offensiva israeliana. Morti, feriti e distruzioni. Gaza paga un conto altissimo. Cinque i morti in Israele.
Nella costa di Gaza, continui bombardamenti si susseguono da stamattina, mentre l’attacco via terra che ieri si era paventato da parte di Israele sembra che non si sia ancora verificato: i carri armati e l’artiglieria sionista si è posizionata già da ieri sera sul confine, dove anche da qui sferra il suo attacco senza però, per il momento entrare nella striscia.
A peggiorare la situazione è stata nelle ore scorse la chiusura del valico di Kerem Shalom, a Sud del confine tra Gaza e Israele, l’unico utilizzato per il passaggio di beni. Per “ragioni di sicurezza” dicono fonti israeliane, per la popolazione civile palestinese martoriata dopo sette giorni di bombardamenti un elemento che rende ancor più difficile la situazione. Intanto nella mattinata di oggi si è verificata un’esplosione a Tel Aviv, azione portata avanti e rivendicata successivamente da Hamas, su un autobus, segno di come la resistenza palestinese stia in qualche modo caratterizzando l’ennesima operazione criminale israeliana. E mentre il popolo palestinese non sembra rimanere a guardare i morti caduti per mano di bombe sioniste, la diplomazia internazionale sembra voler fare la sua parte, o meglio, prendere parte dando la parvenza di un interesse che non sia solo unilaterale. Durante la giornata, è proseguito infatti il tour di Hillary Clinton alla rincorsa per un cessate il fuoco. Dopo aver incontrato il premier israeliano Netanyahu e con il ministro degli esteri e della difesa israeliani, è stata la volta dei colloqui con il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon e con Abu Mazen, presidente dell’Anp, oltre che con il presidente egiziano Morsi. La presenza della Clinton è stata comunque contestata. Nei pressi del palazzo presidenziale dove si trovava per l’incontro con Abu Mazen, le forze di sicurezza palestinesi hanno impedito ai manifestanti di avvicinarsi all’edificio durante l’incontro tra Clinton e Abu Mazen. Proteste si sono verificate anche a Gerusalemme dove il sindacato dei lavoratori ha organizzato questa mattina un presidio di fronte alla rappresentanza dell’Unione europea per il silenzio e la complicità di questa sull’attacco a Gaza. Ma già nelle prime ore del pomeriggio le prime dichiarazioni a partire dal Ministro Terzi e passando da Angela Merkel, condannavano senza ritegno l’azione contro l’autobus a Tel Aviv, probabilmente considerata come l’unica degna di commento a fronte dei centinaia di palestinesi uccisi in questi giorni.
Alcuni mezzi di informazione israeliani -senza citare fonti ufficiali- riferiscono intanto che il cessate il fuoco potrebbe essere proclamato nelle prossime ore, seguendo lo schema negoziale già messo in atto alla fine (gennaio 2009) dell’offensiva “Piombo fuso”. Israele, sembrerebbe quindi in procinto di dichiarare una tregua unilaterale, alla quale seguirebbe -secondo il quotidiano in questione- un analogo annuncio da parte delle fazioni palestinesi. Dalle notizie degli ultimi minuti, alcuni quotidiani italiani on-line informano che a partire dalle 20 di questa sera la tregua sarà effettiva. Secondo quanto riportano, ad annunciarlo sono fonti israeliani e di Hamas, mentre si specifica che il blocco a Gaza verrà comunque mantenuto.
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