InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza. Un’altra promessa di tregua, un altro giorno di massacri

Aggiornamento ultima ora Nena News: 

Gaza. E’ Tregua dalle 20 italiane

Dopo 164 vittime palestinesi, tra le quali tanti bambini, si chiude l’offensiva israeliana. Morti, feriti e distruzioni. Gaza paga un conto altissimo. Cinque i morti in Israele.
 

ORE 20.29 – TREGUA: La gente di Gaza sta scendendo in strada per festeggiare: caroselli di auto, clacson, le strade di Gaza riprendono vita.
_______________
La lunga notte di bombardamenti, la più pesante dall’inizio dell’offensiva israeliana, continua a far crescere il bilancio di morti civili palestinesi. Attaccata da cielo e mare, Gaza continua a vivere momenti drammatici mentre gli spiragli di tregua aperti nella giornata di ieri sembrano sempre più sfumare tra le bombe che precipitano dal cielo di Gaza. L’aviazione israeliana sembra portare avanti un attacco durissimo, considerato quasi “chirurgico”, nei confronti di edifici del governo e uffici di diverse agenzie stampa internazionali e centri di comunicazione di Hamas. Bombardato anche alcune ore fa lo stadio di Gaza City in un quadro di completa distruzione della cittá, come restituiscono le immagini che in questi giorni stanno facendo il giro del mondo.

Nella costa di Gaza, continui bombardamenti si susseguono da stamattina, mentre l’attacco via terra che ieri si era paventato da parte di Israele sembra che non si sia ancora verificato: i carri armati e l’artiglieria sionista si è posizionata già da ieri sera sul confine, dove anche da qui sferra il suo attacco senza però, per il momento entrare nella striscia.

A peggiorare la situazione è stata nelle ore scorse la chiusura del valico di Kerem Shalom, a Sud del confine tra Gaza e Israele, l’unico utilizzato per il passaggio di beni. Per “ragioni di sicurezza” dicono fonti israeliane, per la popolazione civile palestinese martoriata dopo sette giorni di bombardamenti un elemento che rende ancor più difficile la situazione. Intanto nella mattinata di oggi si è verificata un’esplosione a Tel Aviv, azione portata avanti e rivendicata successivamente da Hamas, su un autobus, segno di come la resistenza palestinese stia in qualche modo caratterizzando l’ennesima operazione criminale israeliana. E mentre il popolo palestinese non sembra rimanere a guardare i morti caduti per mano di bombe sioniste, la diplomazia internazionale sembra voler fare la sua parte, o meglio, prendere parte dando la parvenza di un interesse che non sia solo unilaterale. Durante la giornata, è proseguito infatti il tour di Hillary Clinton alla rincorsa per un cessate il fuoco. Dopo aver incontrato il premier israeliano Netanyahu e con il ministro degli esteri e della difesa israeliani, è stata la volta dei colloqui con il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon e con Abu Mazen, presidente dell’Anp, oltre che con il presidente egiziano Morsi. La presenza della Clinton è stata comunque contestata. Nei pressi del palazzo presidenziale dove si trovava per l’incontro con Abu Mazen, le forze di sicurezza palestinesi hanno impedito ai manifestanti di avvicinarsi all’edificio durante l’incontro tra Clinton e Abu Mazen. Proteste si sono verificate anche a Gerusalemme dove il sindacato dei lavoratori ha organizzato questa mattina un presidio di fronte alla rappresentanza dell’Unione europea per il silenzio e la complicità di questa sull’attacco a Gaza. Ma già nelle prime ore del pomeriggio le prime dichiarazioni a partire dal Ministro Terzi e passando da Angela Merkel, condannavano senza ritegno l’azione contro l’autobus a Tel Aviv, probabilmente considerata come l’unica degna di commento a fronte dei centinaia di palestinesi uccisi in questi giorni.

Alcuni mezzi di informazione israeliani -senza citare fonti ufficiali- riferiscono intanto che il cessate il fuoco potrebbe essere proclamato nelle prossime ore, seguendo lo schema negoziale già messo in atto alla fine (gennaio 2009) dell’offensiva “Piombo fuso”. Israele, sembrerebbe quindi in procinto di dichiarare una tregua unilaterale, alla quale seguirebbe -secondo il quotidiano in questione- un analogo annuncio da parte delle fazioni palestinesi. Dalle notizie degli ultimi minuti, alcuni quotidiani italiani on-line informano che a partire dalle 20 di questa sera la tregua sarà effettiva. Secondo quanto riportano, ad annunciarlo sono fonti israeliani e di Hamas, mentre si specifica che il blocco a Gaza verrà comunque mantenuto.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazapalestinapillar clouds

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287