InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli appelli israeliani al genocidio hanno incontrato l’indifferenza di Washington e Bruxelles

Da nessuna parte l’Unione Europea ha menzionato l’incitamento da parte dei leader israeliani o ha avvertito delle conseguenze.

Fonte: English version

Di Ali Abunimah – 1 marzo 2023

Immagine di copertina: Una donna palestinese guarda fuori dalla sua porta che è stata data alle fiamme dai coloni ebrei nella città occupata di Huwara in Cisgiordania il 26 febbraio. Credito: Eyal Warshavsky ZUMAPRESS

“Il villaggio di Huwara deve essere spazzato via. Penso che debba farlo lo Stato di Israele, non, Dio non voglia, i privati”, ha detto mercoledì il Ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich.

Questo appello al Genocidio è arrivato pochi giorni dopo che orde di coloni israeliani, protetti dall’esercito, hanno attaccato il villaggio occupato di Huwara in Cisgiordania, bruciando case e automobili palestinesi e saccheggiando le attività commerciali.

Un palestinese è stato ucciso nella furia, che è stata la vendetta dei coloni per l’uccisione di due dei loro compagni coloni nel villaggio domenica da parte di ignoti.

Smotrich è un alto ministro israeliano a cui sono appena stati conferiti ampi poteri sulla Cisgiordania occupata.

Il suo appello per cancellare Huwara è arrivata in risposta a una domanda fattagli in un programma televisivo israeliano sul motivo per cui aveva messo “mi piace” a un tweet di un altro leader dei coloni che aveva esortato che “il villaggio di Huwara dovrebbe essere spazzato via oggi”.

E con uno spirito simile, Zvika Fogel, Generale israeliano e parlamentare nella coalizione di governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, aveva elogiato il violento Pogrom nel villaggio palestinese.

“Un Huwara sgomberato e bruciato, questo è quello che voglio vedere”, ha detto Fogel.

E il 26 febbraio, giorno del Pogrom di Huwara, lo stesso Smotrich ha incitato Israele ad attaccare “senza pietà” le città palestinesi con carri armati ed elicotteri per l’uccisione dei due coloni.

Ha esortato Israele a mostrare attraverso una violenta ritorsione che “il proprietario di casa”, intendendo gli ebrei, “si è mobilitato” per dissuadere i palestinesi da qualsiasi tipo di resistenza.

I palestinesi sanno che non c’è nulla di nuovo in tale istigazione, ma ora è a un punto in cui i massimi funzionari di Israele sono liberi di invocare e agire secondo i loro impulsi genocidi, completamente sicuri nella consapevolezza che la cosiddetta comunità internazionale non farà assolutamente nulla per fermarli.

E anche spazzare via intere città e villaggi non è una novità: le milizie sioniste ne hanno distrutte centinaia nel 1948, mentre espellevano e assassinavano i palestinesi durante la Nakba per fondare Israele sulle rovine delle loro comunità e della loro Patria.

Da allora, la colonia di coloni israeliani ha distrutto case e comunità palestinesi e rubato la loro terra con il pretesto di procedure “legali” che non hanno alcuna legittimità.

Questo è ciò che rende l’appello di Smotrich così pericoloso: Israele è perfettamente in grado di farlo. La sua presunta obiezione al Pogrom di Huwara non è al Pogrom in sé, ma al fatto che è compito dello Stato perpetrare atrocità contro i palestinesi.

In realtà, tuttavia, non c’è differenza tra la folla di coloni e lo Stato israeliano: sono la stessa cosa.

Mai più?

Solo poche settimane fa, il Presidente israeliano Isaac Herzog ha ricevuto una calorosa accoglienza dai leader dell’Unione Europea a Bruxelles in occasione della Giornata Internazionale della Memoria dell’Olocausto.

La commemorazione annuale è un’occasione per molti devoti discorsi che ammoniscono tutti a imparare le “lezioni della storia”, in modo che non possa mai più accadere nulla di simile al Genocidio degli ebrei europei guidato dai tedeschi.

La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che “non si può rimanere in silenzio quando si verificano ingiustizie e vengono commessi massacri”.

“Dobbiamo denunciare l’antisemitismo, l’antizingarismo e tutte le forme di odio e discriminazione, sia per motivi di origine razziale o etnica, religione o credo, genere, orientamento sessuale, età o disabilità”, ha aggiunto il politico tedesco.

E la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola ha detto a Herzog che l’organo legislativo stava mantenendo la “promessa sancita di: Mai Più” prendendo posizione contro la Russia e l’Iran, anche se non ha detto nulla sui crimini di Israele contro i palestinesi.

Quel silenzio è tipico dei capi di Stato europei, soprattutto ora quando le loro preziose “lezioni di storia” richiedono che gridino di fronte alla crescente retorica genocida e alle azioni dei leader del loro amato Israele.

Il meglio che l’Unione Europea è riuscita a fare è stata una tiepida dichiarazione di martedì che esprime quanto sia “molto preoccupata” per “la spirale di violenza nei Territori Palestinesi Occupati”.

Mostrando il suo consueto pregiudizio contro i palestinesi, l’Unione Europea ha definito l’uccisione di coloni “terrorismo”, ma si è volutamente astenuta dall’usare questa parola per riferirsi ad attacchi letali da parte dei coloni o delle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi.

Da nessuna parte l’Unione Europea ha menzionato l’incitamento da parte dei leader israeliani o ha avvertito delle conseguenze.

“Valori fondamentali”

Dopo l’attacco diurno di Israele alla città di Nablus, in Cisgiordania, il mese scorso, che ha causato la morte di una dozzina di palestinesi, l’ECCP, il Coordinamento Europeo dei Comitati e delle Associazioni per la Palestina, una coalizione di oltre 40 organizzazioni di solidarietà con la Palestina in Europa, ha chiesto ai governi europei di agire.

Hanno chiesto all’Unione Europea di porre fine all’accesso privilegiato di Israele ai fondi europei per la ricerca, vietare tutte le transazioni economiche con gli insediamenti israeliani e imporre sanzioni a Israele per le sue violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, compreso un embargo bilaterale sulle armi.

L’Unione Europea è perfettamente in grado di fare tutte queste cose, come ha fatto con la Russia per la sua invasione militare dell’Ucraina.

La scorsa settimana, l’Unione Europea, apparentemente per la prima volta in assoluto, ha imposto sanzioni a un ex diplomatico israeliano.

Ma non sorprende che non abbia nulla a che fare con qualsiasi cosa abbia fatto per conto di Israele. Piuttosto, è stato perché l’ex funzionario israeliano di origine russa è stato accusato di avanzare “le affermazioni più controverse di funzionari e propagandisti russi” relative all’Ucraina.

L’inazione è complicità

“La grave ondata di attacchi dei coloni e la pianificata punizione collettiva dei palestinesi, e la distruzione di proprietà civili a Huwara è una diretta conseguenza dell’inerzia della comunità internazionale nell’adottare misure efficaci e significative per porre fine all’occupazione illegale di Israele e al regime coloniale di Apartheid dei coloni”, ha dichiarato mercoledì Al-Haq, un importante gruppo per i diritti dei palestinesi.

Al-Haq ha anche esortato i Paesi terzi e gli organismi internazionali “ad abbinare le dichiarazioni di condanna con un embargo sulle armi, sanzioni economiche e contromisure contro Israele; e sanzioni individuali mirate contro i coloni e le organizzazioni di coloni israeliani”.

Il gruppo ha anche invitato i Paesi a revocare lo status di beneficenza concesso alle organizzazioni che raccolgono fondi per i coloni in molti Paesi, inclusi Stati Uniti, Canada e in tutta Europa.

A Washington, il Dipartimento di Stato si è dimostrato apertamente indifferente quando lunedì un giornalista ha chiesto dell’incitamento da parte di membri “apertamente fascisti” del governo israeliano.

“Nessuno di questi membri è il Primo Ministro di Israele”, ha detto il Portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. “Lavoriamo direttamente con il Premier, con la sua squadra e con le nostre controparti dirette”.

Mercoledì, Price è andato un po’ oltre, descrivendo gli ultimi commenti di Smotrich come “irresponsabili, “ripugnanti” e “disgustosi”, e ha invitato Netanyahu a “condannarli e disconoscerli categoricamente e pubblicamente”.

Gli Stati Uniti hanno un’immediata opportunità di razzolare come predicano, poiché Smotrich ha in programma di recarsi negli Stati Uniti per una visita alla fine di questo mese.

DAWN, Democracy for the Arab World Now (Democrazia per il Mondo Arabo Subito), un gruppo di difesa con sede a Washington fondato dall’assassinato giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, ha chiesto agli Stati Uniti di revocare il visto di Smotrich.

DAWN afferma che l’appello di Smotrich a spazzare via Huwara potrebbe equivalere a “incitamento al Genocidio”.

“L’amministrazione Biden non dovrebbe consentire agli alti funzionari governativi che incitano alle atrocità contro i civili palestinesi di diffondere la loro retorica violenta e odiosa negli Stati Uniti, così come lo ha vietato ai funzionari governativi che incitano alla violenza contro i civili di diversi Paesi africani”, ha affermato Sarah Leah Whitson, direttrice esecutiva del gruppo.

Tuttavia, ci sono poche ragioni per pensare che gli Stati Uniti andranno oltre il loro ammonimento verbale.

Per quanto riguarda l’ECCP, afferma che la “mancanza di reazione dell’Unione Europea e i suoi continui legami incondizionati e la cooperazione con lo Stato di Apartheid israeliano sono in contraddizione con i suoi valori fondamentali”.

Questo sentimento è comprensibile, ma a questo punto possiamo solo concludere che il sostegno dell’Unione Europea alla barbarie sempre più sprezzante di Israele contro il popolo palestinese non è in contraddizione con i suoi “valori fondamentali”.

Piuttosto, ne è un’espressione vera e sincera.

Ali Abunimah è il co-fondatore di The Electronic Intifada e autore di: The Battle for Justice in Palestine (La Battaglia per la Giustizia in Palestina), pubblicato da Haymarket Books.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

europaisraelepalestinaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Piatti vuoti nel “granaio del mondo”, il prezzo degli alimenti aggrava la povertà

In un paese che si pubblicizza come “produttore di alimenti”, ogni giorno è più difficile accedere a frutta, verdura e carne. I settori popolari sono i più colpiti dalla corsa inflattiva. Le politiche governative inefficienti e inefficaci, la proposta di restare al potere ai grandi formatori dei prezzi e di ridurre l’intermediazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’apartheid dell’acqua: l’utilizzo della crisi idrica come arma da parte di Israele

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua la comunità internazionale non deve dimenticare i palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana, il cui accesso all’acqua pulita è severamente limitato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra mondiale ibrida

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è appena la punta dell’iceberg di una guerra ibrida nella quale si riordinano le potenze economiche mondiali, con una componente bellica, certamente, con missili e carri armati (si calcola che questa guerra già faccia mezzo milione di morti), ma che include anche, come tutte le guerre, cambiamenti economici, energetici, politici, tecnologici e monetari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: e’ morto a 84 anni il giornalista, scrittore e documentarista Gianni Minà

“Precisione, tenacia e umanità”. Così il giornalista Federico Mastrogiovanni ricorda ai microfoni di Radio Onda d’Urto il suo mentore, Gianni Minà scomparso nelle scorse ore. E’ infatti morto a 84 anni il grande giornalista, scrittore, conduttore radiotelevisivo Gianni Minà. Una carriera pluridecennale, trascorsa con un’attenzione particolare al sud del Mondo e al SudAmerica. Sue alcune […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bellicisti in salsa sikula. Renato Schifani Marine per un giorno

“Sappiamo quanto la nostra terra sia una regione strategica nel Mediterraneo, così come siamo grati ai militari americani e alle forze armate della Nato per il contributo fondamentale che danno per la sicurezza e la tutela delle nostre popolazioni e dei nostri paesi”. A dichiararlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, ospite d’onore il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i prigionieri politici di Eloxochitlán

Lo scorso 20 dicembre ne è stato liberato uno, Isaías Gallardo, ma sono ancora in sei ad attendere giustizia. Sono vittime di un vero e proprio montaggio giudiziario per essersi difesi dai cacicchi e dagli attacchi della politica tradizionale dello Stato di Oaxaca. di David Lifodi, da La Bottega del Barbieri È stato scarcerato lo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Comando Sud degli Stati Uniti e il colonialismo del XXI secolo

Gli Stati Uniti hanno reso esplicito il loro interesse per il litio, gli idrocarburi e l’acqua dell’America Latina. Il generale Laura Richardson ha riconosciuto l’intervento del suo paese atto ad influenzare la gestione delle “risorse naturali”. Equinor e Shell nel Mare di Argentina, la israeliana Mekorot per la gestione delle acque, Barrick a San Juan […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le forze dell’ordine israeliane hanno aiutato l’estrema destra a raggiungere posizioni di potere

L’estrema destra israeliana  ha raggiunto posizioni di potere senza precedenti  grazie a un processo di normalizzazione e legittimazione all’interno del Paese, simile a processi in altre nazioni. Fonte:English version Di Eitay Mack – 21 marzo 2023 Immagine di copertina: Soldati israeliani stanno a guardare mentre i coloni lanciano pietre contro i palestinesi durante gli scontri nella […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riforma delle pensioni: la Francia alla vigilia di una rivoluzione?

La domanda può far sorridere, perché la rivoluzione è un vecchio slogan a cui nessuno crede più. Se la prendiamo sul serio, questa domanda può darci le vertigini. Stiamo entrando in una zona sconosciuta? Stiamo davvero vivendo un momento storico? E che cosa significa? Questa sera la domanda merita di essere posta con calma, per trarne le conseguenze.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chi ha ucciso Eduardo Mendua?

Eduardo Mendúa è stato ucciso il 26 febbraio. Membro della nazione A’i Cofán, dirigente del settore Relazioni Internazionali della CONAIE, si è distinto per la lotta contro le attività di estrazione del petrolio, nonché per la difesa dei diritti umani, dei diritti collettivi, dei diritti della Pachamama, ovverosia il suo territorio, dove sono ubicate parti importanti delle selve umide che rimangono.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Proiettili all’uranio impoverito e carne da cannone

Per chi ha qualche anno in più l’annuncio di Londra di voler inviare proiettili all’uranio impoverito in Ucraina fa subito tornare alla mente la guerra dei Balcani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Proteste di massa e false speranze: la Corte Suprema di Israele non è amica del popolo palestinese

MEMO e Palestine Chronicle. Di Ramzy Baroud. Mentre in tutto Israele centinaia di migliaia di persone si univano alle proteste antigovernative, hanno cominciato a sorgere domande su come questo movimento avrebbe influenzato, o eventualmente si sarebbe unito, alla più ampia lotta contro l’occupazione militare israeliana e l’apartheid in Palestina. da Infopal I media pro-Palestina hanno […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Silicon Valley Bank: la bolla delle Big Tech alla resa dei conti?

Il fallimento della Silicon Valley Bank è considerato il più grande dal 2008. Non è detto che si trasformi nell’innesco di una nuova nova crisi finanziaria globale, ma è uno sconvolgimento tutt’altro che secondario in uno dei settori di punta del capitalismo USA.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu ospite non gradito

Arriva oggi (ieri ndr) a Roma il presidente degli USA del Medio Oriente (israele) dove incontrerà la Meloni e il ministro del made in Italy Adolfo Urso. 9 Marzo 2023 – dalla pagina Facebook di Giuseppe Salamone L’obbiettivo è rafforzare le relazioni bilaterali e spingere per un riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele. Praticamente […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sale a 6 il bilancio dei Palestinesi uccisi dalle IOF a Jenin

Sei cittadini palestinesi sono stati uccisi e altri 16 sono rimasti feriti, martedì sera, durante un’incursione delle forze di occupazione israeliane (IOF) nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le IOF sparano ai vigili del fuoco palestinesi al confine di Gaza

Venerdì sera, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno sparato contro i vigili del fuoco palestinesi mentre cercavano di spegnere un incendio scoppiato in una discarica lungo il confine.