InfoAut
Immagine di copertina per il post

I prigionieri politici palestinesi intendono intensificare la protesta

Durante le continue aggressioni dell’occupazione contro il nostro popolo ovunque esso si trovi, con escalation di violenza e di odio razziale, si intensificano anche gli attacchi contro il movimento dei prigionieri. Qui non ci sono ancora gli elementi minimi per una parità de equilibrio di potere che pende decisamente a favore del nemico, le condizioni diventano sempre più difficili e crudeli mentre l’occupante intensifica le sue politiche che mirano a minare la nostra determinazione, la volontà e l’umanità rivoluzionaria attraverso una serie di misure che incidono su tutti gli aspetti della vita dei detenuti all’interno delle carceri dell’occupazione.
Queste politiche includono la negazione delle visite familiari, le limitazioni e i divieti sui depositi di denaro per la “mensa” (spaccio) della prigione, l’eliminazione di quasi tutte le emittenti televisive ad eccezione di due canali ebraici e un canale arabo, il trasferimento arbitrario ed un aumento recente dell’uso della segregazione e dell’isolamento. Questo si aggiunge alle restrizioni di movimento nelle sezioni carcerarie, al protrarsi di una politica deliberata di negligenza medica che nega attraverso vari pretesti le visite con i medici specialisti ai prigionieri malati, alle incursioni notturne e violente nelle celle dei prigionieri con il pretesto di ispezionare de eseguire perquisizioni per evitare il contrabbando.
Queste cosiddette perquisizioni mirano a sradicare la stabilità della vita dei detenuti e a mettere in chiaro ai prigionieri che possono essere presi di mira quotidianamente. In realtà tale repressione aumenta solo la fermezza dei prigionieri e la loro volontà di lottare per la vita e la libertà, che rappresenta ciò che questi raid tentano di imperdire.
Alla luce dell’aumento di questi attacchi, sostenuti da una scelta politica del governo sionista di estrema destra, ma che dopo tutti gli sforzi non sono riusciti a porre fine alla nostra lotta che anzi è andata aumentando dal 12 giugno 2014, il movimento dei prigionieri ha tenuto una serie di incontri sulla situazione attuale in varie prigioni, dove si sono evidenziate diverse esigenze specifiche, incluso il rifiuto della politica e delle procedure di detenzione amministrativa e che hanno portato alla decisione di iniziare un programma per far crescere le misure di protesta, al fine di fare pressione sull’autorità carceraria affinchè soddisfi quanto richiesto. Questa protesta inizierà il 1° dicembre 2014 e continuerà fino a quando gli obiettivi non saranno raggiunti.
Richieste specifiche dei prigionieri:
Ripristinare la situazione anteriore al 15 Giugno 2014;
Annulla tutti i rifiuti delle visite familiari, ripristinare i canali televisivi rimossi, annullare tutti i divieti sui depositi della mensa e ripristinare le condizioni di vita in generale;
Ripristinare le visite ai prigionieri della Striscia di Gaza, usando un trattamento eguale ai prigionieri della Cisgiordania;
Fine di tutte le recenti pratiche punitive, tra cui lunghi intervalli tra le visite dei familiari, divieti di riunione e di movimento all’interno delle sezioni, aumento nell’uso della segregazione e dell’isolamento, frequenti trasferimenti che infliggono sofferenza significativa ai prigionieri durante la trasferta tra carceri o verso i tribunali;
Migliorare il trattamento dei detenuti affetti da patologie mediche e fornire loro i farmaci necessari;
Fine della detenzione amministrativa senza né accusa né processo.
Questo il programma previsto delle proteste:

 

01 dicembre 2014 – Invio di un messaggio al direttore del carcere per discutere la questione;

02 dicembre 2014 – Un giorno di sciopero della fame in tutte le carceri;

09 dicembre 2014 – Un giorno di sciopero della fame in tutte le carceri;

10 dicembre 2014 – Pomeriggio di protesta nelle carceri;

16 dicembre 2014 – Un giorno di sciopero della fame in tutte le carceri;

18 dicembre 2014 – Boicottare l’amministrazione penitenziaria e sciopero per sezioni;

23 dicembre 2014 – Un giorno di sciopero della fame in tutte le carceri;

25 dicembre 2014 – Boicottare l’amministrazione penitenziaria, sciopero e protesta nelle sezioni;

26 dicembre 2014 – Scioperi e proteste in tutte le prigioni, annunciando l’inizio della disobbedienza civile di massa.

Questo programma ha l’obiettivo di intensificare la protesta al fine di aumentare la pressione sull’amministrazione carceraria e sostenere la nostra lotta per soddisfare le nostre giuste richieste. Il carceriere, prima o poi, cederà alla volontà e alla vittoria dei prigionieri!

Gloria ai martiri e vittoria alla rivoluzione!

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
sezione nelle carceri israeliane

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

carcerepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio a Venaus

Ripubblichiamo due contributi radiofonici che hanno il pregio di illustrare le caratteristiche che si propone di avere l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra” di domenica 27 luglio alle ore 12.30 a Venaus, durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Stefano, Jacopino e Pietro finalmente liberi! Aggravamento delle misure per Sara.

Le misure cautelari per i giovani arrestati a seguito della manifestazione in solidarietà a Ramy Elgaml di gennaio scorso a Torino erano scattate dopo pochi mesi e avevano visto quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La ribellione dei ricercatori: 300 membri del CNR rifiutano di collaborare al riarmo

Oltre 300 ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dichiarato la propria indisponibilità a prestare la propria attività intellettuale a studi finalizzati al settore bellico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

UK: Palestine Action e legislazione anti terrorismo

23 giugno 2025 – Yvette Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l’organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le applicazioni più vendute create da spie israeliane

Alcune delle applicazioni di Apple e Google più scaricate sono state sviluppate da spie e Criminali di Guerra israeliani, generando miliardi di entrate per l’Economia dell’Apartheid.