InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele, avanguardia armata nel controllo delle popolazioni

Gaza, VI giorno: continua la mattanza israeliana di palestinesi

 

Non passa ora senza che la carneficina aumenti. Mentre i media occidentali fanno di tutto per raccontarci il “terrore” vissuto dalle popolazioni di Ashkelon e dintorni (qualche breccia nel muro) il computo dei palestinesi vittime dell’operazione “Pillar of Clouds” sale vertiginosamente di giorno in giorno. Gli ultimi aggiornamenti parlano di almeno 4 persone uccise e del ferimento di oltre 70 nel sesto giorno di attacchi. Di 92, per ora [h 11 di lunedì 19 novembre] il totale parziale delle vittime. Mentre Obama fa finta di pretendere una tregua – che deve sempre venir dopo “il legittimo diritto di Israele di difendersi” – gli israeliani morti si contano sulle dita di una mano o poco più. Il rapporto aumenta di operazione in operazione. Siamo a 20 a 1, il che vuol dire che un/a palestinese vale un ventesimo di un/a israeliano/a. Le dichiarazioni dei leader mondiali legittimano questa proporzione, pretendendo che Hamas (e tutta la resistenza palestinese) smetta di lanciare razzi mentre dal cielo cadono bombe su una delle città a più alta densità demografica del pianeta. La vignetta qui a fianco del sempre ottimo Latuff rende bene l’idea del programma israeliano su Gaza (“riportiamoli all’età della pietra”, come disse qualche neo-con prima di far invadere l’Iraq nel 2003). Pochi giornali si premono di ricordare che la “tregua” è stata rotta da Israele nel momento in cui ha uscciso uno dei più alti responsabili militari di Hamas: quello con cui aveva trattato la liberazione di Gilad Shalit e, pare, stesse anche programmando una nuova tregua a lungo-termine (vedi l’intervista al pacifista israeliano Gershon Baskin su Ha’aretz).

Dovremmo avere ben chiaro che la strategia israeliana è sempre molto puntuale: operazioni di questo tipo sono solite dispiegarsi poco prima delle elezioni (che seguiranno a breve) e non di rado approfittano di una distrazione della diplomazia internazionale (oggi alle prese con la crisi-recessione). Non sarà anche un puntellino per ricoradre al ri-confermato presidente Obama chi detta l’agenda in Medio-oriente? Non che crediamo che Obama abbia mai avuto realmente altri piani (come confermano le dichiarazioni delle ultime ore) ma appena rieletto si era lasciato scappare l’affermazione per cui “il popolo palestinese ha diritto ad un proprio Stato!”…

Altre considerazioni si possono fare: in un momento di ri-acutizzazione delo scontro sociale in Europa, Israele può ben mostrarsi agli alleati come l’avanguardia del controllo/repressione militare. I compagni palestino-Israeliani dell’Alternative Information Center, fanno notare come l’operazione corrisponda ad un aumento della vendita del sistema di difesa aerea “Iron Dome”… Cosa di meglio di una “guerra controllata” per mostrare quanto vale il prodotto?

Che Israele sia all’avanguardia dei modelli di repressione interna ce lo dimostra non solo la lunga lista di torturatori e agenti contro-insurrezionali impiegati in America Latina fin dagli anni ’70, ma anche un fatterello come questo, apparentemente minore: il pestaggio, nel ghetto ebraico di Roma, di alcuni attivisti del Teatro Valle e del Cinema Palazzo occupato lo scorso 14N, poche ore dopo le botte della polizia sul lungoTevere (consigliamo di leggere attentamente la testimonianza).

Alcun* compagn* americani scrivevano più meno 3 anni fa, quando era ancora vivo il ricordo dell’operazione “Piombo Fuso” (più di 1000 morti in poco più di un mese) e la crisi del debito iniziava a mostrarsi nella sua profondità: “Per rendere più penetranti le minacce, ci sono quotidiani promemoria atti a ricorarci che viviamo in un’era in cui i nostri diritti sono ovunque sotto attacco e nella quale i padroni del mondo non ripsarmieranno alcuna atrocità se i sacrifici richiesti sarranno rifiutati. Le bombe sganciate su Gaza sono state esemplari a questo riguardo. Cadono su tutti noi, dal momento che abbassano il limite di ciò che può essere considerata una legittima risposta di fronte alla resistenza” [ PROMISSORY NOTES: From Crises to Commons by Midnight Notes Collective and Friends. (4/2009), pag. 1]. Quando la primavera tunisina iniziò a contagiare anche l’Egitto, il primo commento-suggerimento dei politici israeliani a Mubarak fu di sparare sulla popolazione…

Questi paragoni possono sembrare forzati – e certo vanno presi con le pinze, tenendo presente le differenze di grado, intensità e violenza che distinguono la nostra ben più comoda e privilegiata condizione – ma ci informano del modo con cui i governanti si preparano ad affrontare le future insorgenze dei dominati. Anche in questo Israele sarà di esempio… come ci ricorda il filo spinato della Clarea e il pestaggio nel ghetto di Roma.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazapalestinapillar clouds

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

76 anni di Nakba: una Storia di colonialismo di insediamento

Sono passati 76 anni dalla Nakba, il disastro della nascita di Israele, il 15 maggio 1948, sul territorio dei nativi palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: la polizia ha effettuato varie perquisizioni ai locali e alle mense delle organizzazioni sociali

Lunedì mattina, agenti della Polizia Federale hanno perquisito i locali e le mense popolari del Polo Obrero, si sono recati anche nel domicilio di uno dei dirigenti del FOL e hanno effettuato una perquisizione del locale di questa organizzazione nel quartiere di Congreso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

Di seguito pubblichiamo alcuni contributi che provengono delle occupazioni studentesche avvenute ieri a Torino e Pisa e aggiornamenti dalle altre università italiane occupate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: provocazione della celere in piazza Scaravilli, ma le tende per Gaza resistono e si moltiplicano

L’”acampada” per la Palestina allestita in Piazza Scaravilli a Bologna, nell’ambito della cosiddetta “intifada degli studenti”, è stata attaccata dalla celere nella serata di venerdì 10 maggio, al termine di un corteo dimostrativo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amsterdam: rivolta studentesca per la Palestina

Anche nei Paesi Bassi il genocidio commesso dallo Stato israeliano sta infiammando i giovani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siamo di fronte al movimento studentesco globale della nostra epoca?

Le mobilitazioni in sostegno alla Palestina che attraversano le università in tutto il globo stanno indicando alcune questioni fondamentali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: occupata la Statale

Comunicato dei Giovani Palestinesi a seguito dell’occupazione dell’Università Statale di Milano.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

25 Aprile 2024: appunti di lotta dalla piazza di Milano

Condividiamo di seguito la cronaca della giornata del 25 aprile milanese e le indicazioni di lotta che arrivano da questa piazza, tutta a sostegno della resistenza Palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: attacco di Israele, gli USA mandano un segnale forte.

In questi giorni la notizia dell’attacco a Rafah da parte di Israele nonostante Hamas avesse accettato l’accordo di tregua ha scatenato moltissime reazioni a livello globale..