InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele controlla gli attivisti in piazza per Gaza

Il governo israeliano ha raccolto dati sul corteo del 22 settembre, con luoghi, livelli di rischio e le pagine social che hanno rilanciato l’evento

di Davide Traglia*

Sul sito del governo israeliano è stato pubblicato un dossier redatto dal Ministero per gli Affari della Diaspora e per la Lotta all’Antisemitismo, in collaborazione con il J-soc National Center for Combating Antisemitism, riguardante le manifestazioni di lunedì 22 settembre 2025, svoltesi durante lo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base (USB).

«La mobilitazione» – si legge nel documento – «si inquadra nell’opposizione a quello che gli organizzatori definiscono il ‘genocidio a Gaza’, e nasce come reazione al silenzio e all’ipocrisia percepiti dei governi occidentali».

Il rapporto fornisce un quadro molto dettagliato sugli eventi italiani: orari e luoghi di concentrazione dei cortei, coordinate geografiche, livelli di rischio assegnati a ciascuna piazza, nonché l’elenco delle pagine social che hanno promosso le mobilitazioni, con informazioni su follower e interazioni.

Per la manifestazione di Roma, ad esempio, viene indicato come punto di ritrovo Piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, con la precisazione che il luogo dista 2,4 km dall’ambasciata israeliana. A questo corteo è attribuito un livello di rischio «alto», lo stesso segnalato anche per Milano, Venezia e Napoli. Bologna, Firenze, Ravenna e Torino risultano invece classificate come piazze a rischio «medio».

Nel documento si sottolinea che le informazioni sono state raccolte «attraverso segnalazioni e dati ricavati dal monitoraggio della rete, con l’assistenza di un sistema tecnologico dedicato».

Tra i soggetti citati compare anche il Coordinamento dei Collettivi Autorganizzati Universitari (C.A.U.). «Questo dossier è inquietante», afferma Gian Maria Comparone del C.A.U Napoli, contattato da VD.

«Dimostra ancora una volta che c’è un’agenzia, una parte del governo israeliano, che decide di spiare e schedare attività al di fuori del proprio confine, su territori che non sono di sua competenza e sovranità».

Una pratica «molto grave», spiega, che si inserisce in una più ampia tendenza dei governi «al controllo del dissenso». «In Italia lo abbiamo già visto con il caso Paragon ai giornalisti, con le infiltrazioni dell’antiterrorismo. Dopo tutti questi episodi, riteniamo che il nostro governo debba finalmente prendere posizione, se davvero vuole difendere la sovranità che tanto proclama».

Comparone ribadisce che i collettivi come C.A.U. Napoli non hanno nulla da nascondere: «La retorica dell’antisemitismo non regge più. Noi siamo studenti e studentesse, sempre a volto scoperto, pubblici e riconoscibili. La nostra unica colpa è essere determinati a fermare un genocidio che vediamo svolgersi in diretta, ogni giorno».

Nel frattempo le mobilitazioni non si arrestano. Dopo i nuovi attacchi subiti nella notte dalla Global Sumud Flotilla, in molte città collettivi e realtà della società civile hanno deciso di tornare in piazza. A Montecitorio è nato un presidio in sostegno dei volontari della missione umanitaria diretta a Gaza; iniziative analoghe si sono moltiplicate a Napoli, Milano, Bologna, Modena, Palermo, Pisa, Catania, Cosenza, Catanzaro e in numerosi altri centri.

«Lo stato di agitazione è permanente e nazionale» spiega Comparone. «Dal 26 settembre inizieranno le acampadas, per costruire un blocco totale del Paese, finché non verrà posto fine al genocidio».

*da vdnews

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAblocchiamo tuttogenocidiointelligenceisraele

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Falce ed Algoritmo, eccedenza e dispositivi

Note a partire dal disordine complessivo contemporaneo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.