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Le forze d’occupazione difendono i coloni. 15 palestinesi feriti ad Al-Jalazun

Nel campo profughi di Al-Jalazun, in particolare, ieri gli abitanti del campo si sono ribellati contro l’ennesimo atto di violenza da parte dei coloni che tiravano sassi sulle macchine palestinesi, nella strada che, passando tra decine di insediamenti, unisce due delle principali città palestinesi, Ramallah e Nablus. Una strada nella quale si incontrano decine di check-point e di avamposti militari e dove sempre più spesso si incontra anche l’impunita violenza dei coloni. Sono più di 500 mila i coloni che vivono negli insediamenti tra Cisgiordania e Gerusalemme Est in violazione delle leggi internazionali.

Ad Al-Jalazun la frustrazione giornaliera, fatta di occupazione e di limitazioni alla libertà, di attacchi alla dignità palestinese, ieri si è scagliata contro quei coloni che, dopo aver occupato e espulso migliaia di palestinesi dalla loro terra, vogliono spadroneggiare anche nelle strade.

Sono almeno 200 i palestinesi che, cercando di difendersi nel già difficile tragitto, hanno attaccato i vicini sionisti, con l’esercito israeliano che, schierato a difesa dei coloni, ha ben presto iniziato una caccia all’uomo. Carri armati e decine e decine di soldati hanno iniziato a sparare contro quei palestinesi che, armati di sassi, scagliavano la loro rabbia contro i coloni. Almeno 15 sono i feriti di questa giornata di scontri. Sofferenze e lotte quotidiane di un popolo che, arrestato e torturato, non smette di lottare ma, anzi, diventa sempre più forte nella sua resistenza quotidiana.

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