InfoAut
Immagine di copertina per il post

Israele nega l’ingresso al parco giochi ad una scolaresca araba

Stavolta a restare sotto choc è stato anche il ministro dell’Educazione israeliano, Shai Piron. Che l’apartheid entri anche in un parco divertimento, forse è sembrato troppo anche a lui, sionista, rabbino, religioso, membro del neonato partito nazionalista Yesh Atid.

A scatenare le polemiche ieri è stata la notizia giunta da Rishon Letzion, nei pressi di Tel Aviv, e dal parco giochi israeliano Superland. Il parco ha rifiutato una visita, programmata per il 18 giugno, ad una scuola araba, la “Ajial” di Jaffa, con il pretesto del “tutto esaurito”. L’insegnante Khaled Shakra, organizzatore della gita di fine anno, ha quindi richiamato il parco, stavolta spacciandosi per il maestro di una scuola ebraica, citando il nome “Eyal”, organizzazione ebraica. E, miracolo, il posto per una visita si è trovato subito. Lo stesso giorno, il 18 giugno.

La reazione dell’insegnante è stata immediata: ha subito contattato il ministro Piron e al telefono ha denunciato un caso di palese discriminazione: il maestro Shakra era riuscito a prenotare la visita per 25 studenti il 18 giugno (dopo che lo stesso parco aveva indicato come possibili date il 17, il 18 o il 19 gugno) ma, non appena nominato il nome della scuola (palesemente arabo), la prenotazione è stata cancellata. Da cui l’idea di prenotare di nuovo a nome di una scuola ebraica: prenotazione possibile.

“Ho fatto esperienza di un altro caso di razzismo malato e qualcosa dentro di me urla per uscire – ha scritto mercoledì l’insegnante sul suo profilo Facebook – Un’altra ferita è stata scavata nel profondo della mia anima. [Quando ho detto il nome della scuola] l’impiegata si è subito zittita e mi ha chiesto: ‘Cosa? Cos’è?’. ‘Ajial. A,-j-i-a-l’, ho risposto. Non ho capito cosa l’ha infastidita, se la lettera J o la città di Jaffa, ma ho subito realizzato cosa le passava per la testa. Mi sono preoccupato. Lei ha detto ‘Solo un momento, sir’ ed è partita la musica”. A quel punto la telefonata è andata ad un altro impiegato che, dopo aver proposto di spostare la visita al 19, è tornato sui suoi passi affermando che era tutto esaurito anche per quella data.

La direzione del parco Superland si è difesa con il timore di tensioni che potrebbero scoppiare se scolaresche miste – arabe ed ebraiche – si trovassero nello stesso luogo: aggressioni, violenze, forse pestaggi. Insomma, per evitare che la situazione si scaldi, meglio – secondo la direzione – prevedere giorni separati di visita per arabi e per ebrei. Una divisione palesemente etnica: “Riceviamo richieste sia da scuole arabe che ebraiche e organizziamo giornate separate per gli studenti di ogni settore. Così possiamo garantire l’ordine pubblico e prevenire violenze e scontri tra i due gruppi, come successo in passato”, ha detto la direzione in un comunicato.

Il preside della scuola Ajial, Jalal Tuhi, ha accusato il parco divertimenti di “segregazione razzista e inaccettabile”. “La nostra è una scuola aperta, ci sono insegnanti ebrei, musulmani, cristiani, drusi. Così vediamo il futuro di questo Paese e di questa città”.

Anche il ministro della Giustizia, Tzipi Livni, si è mossa prendendo contatti con il procuratore generale Yehuda Weinstein e chiedendo di indagare sul possibile caso di discriminazione contro degli studenti arabi: “Se tali accuse saranno provate, saranno il sintomo di una democrazia malata. Ogni incidente come questo deve essere subito affrontato”.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.