
Killers are not welcome: Tel Aviv – Olbia: soldati in vacanza, bambini sotto le macerie
Ripubblichiamo il comunicato uscito in seguito all’iniziativa tenutasi all’aeroporto di Olbia ieri durante la quale moltissime persone hanno preso parte a un’iniziativa in solidarietà alla Palestina con l’obiettivo di bloccare l’arrivo dei voli di provenienza Tel Aviv.
Il comunicato è stato scritto e condiviso da diverse realtà sarde : pride.infogau,
Strasura, Belle di faccia, Assemblea Studententesca per la Palestina Sassari, Non una di meno Nord Sardegna

Sionisti israeliani accompagnati dalle bandiere palestinesi e slogan contro il genocidio. Oggi a Olbia il comitato d’accoglienza per l’arrivo dei voli charter da Tel Aviv ha ricordato ai sionisti che non passeranno vacanze serene, che vogliamo vivere in una terra di pace nella quale gli assassini non sono i benvenuti. Probabilmente ne erano già consapevoli in precedenza, considerato che i loro voli e i check-in sono stati omessi da tutti i tabelloni: si muovono di nascosto, scortati da polizia e servizi segreti. Ma noi conosciamo i nostri luoghi e i loro pullman privati non sono partiti verso i loro soggiorni turistici se non prima di diverse ore di blocco. Sempre stamane, l’imbarco del volo di ritorno, secretato anch’esso, è stato comunque notato da due attivistx che hanno sventolato la bandiera della Palestina e di contro sono stati fermati e identificati.
La solidarietà di numerose lavoratrici e lavoratori Geasar, nonché dei passeggeri degli altri voli, autistx degli autobus, passanti, ci fa capire che non siamo da solx. Il mondo sa cosa accade in Palestina e sa da quale parte schierarsi.
A Gaza e in Cisgiordania prosegue l’assedio e noi non saremo complici di una strage di tale portata. Saremo granelli di sabbia dentro gli ingranaggi delle infrastrutture belliche mondiali: la guerra inizia (anche) da qui, nei poligoni militari di Quirra, Teulada, Capo Frasca, Decimomannu, nella fabbrica di bombe RWM di Domusnovas, nelle “missioni di pace” della Brigata Sassari in Libano, nelle università che collaborano con Israele. Opporci con i nostri corpi e i nostri saperi per una Sardegna ed un mondo non migliore, ma radicalmente diverso, ci rende complici della Resistenza del popolo di Palestina.
Il genocidio ha le basi in Sardegna.
A foras sos sionistas – Palestina libera, Sardigna libera!



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