La compagna Khalida Jarrar resiste all’ordine di espulsione
Jarrar ha respinto l’ordine e si è rifiutata di firmarlo, affermando che non si sarebbe attenuta a quest’ordine illegale ed illegittimo e, invece, ha affermato che “è l’Occupazione che deve andarsene dalla nostra patria.” I giovani palestinesi e i membri della General Union of Palestinian Women sono arrivati a casa sua per dare vita ad un presidio in sua solidarietà e preparandosi a resistere a qualsiasi tentativo di spostare forzatamente Jarrar a Gerico.
Aumentando la visibilità della lotta e rifiutando la politica di deportazione, Jarrar ha montato una tenda di protesta permanente nel cortile del palazzo del Consiglio Legislativo Palestinese a Ramallah, che è stato visitato da un certo numero di delegazioni internazionali, tra cui una delegazione basca da Askapena e parlamentari svizzeri, così come dalle forze politiche nazionali e islamiche palestinesi e importanti figure nazionali. I compagni del Fronte di tutta l’area sono venuti alla tenda per mostrare la loro solidarietà con la compagna Jarrar e per respingere la politica di deportazione.
Stanno crescendo ed espandendosi le campagne palestinesi, arabe ed internazionali in solidarietà con Jarrar, che esigono l’immediata cancellazione dell’ordine di espulsione. Lunedì 25 Agosto, alle 13:00, ci sarà un sit-in al quartier generale delle Nazioni Unite a Ramallah, per chiedere all’ONU di agire contro quest’ordine ingiusto che viola la Dichiarazione Universale dei diritti Umani e le Convenzioni di Ginevra.
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