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La lotta paga: i primi successi della lotta contadina in Colombia

L’accordo ha sollevato il malcontento di tutti gli agricoltori, i quali non riuscirebbero a sopravvivere se dovessero rispettare le leggi previste. Il paese da metà agosto è in continuo tumulto, le manifestazioni e gli scioperi sono all’ordine del giorno. Il paro agrario, unito alla strategia del blocco delle vie d’accesso alle città, ha avuto un enorme successo in quanto i ristoranti e i negozi rimanevano puntualmente senza rifornimenti, andando incontro a un rincaro esponenziale; dunque la lotta contadina ha attirato tutta l’attenzione su di sé. Il governo ha tentato di stroncare le proteste con una repressione e violenza inaudite, tentando di far passare, con l’aiuto dei media, i manifestanti per un gruppo inconsistente di malviventi che hanno come unico scopo la sovversione dell’ordine pubblico.

La determinazione e la tenacia degli agricoltori cominciano a dare i primi frutti: dopo più giorni di paro nazionale, il governo ha annunciato il congelamento dell’accordo con gli USA. I contadini, però, sono ben coscienti che il ritiro di questo provvedimento, così come le trattative con le FARC, non sono altro che un escamotage di Santos per costruirsi un’immagine del paladino della pace per le elezioni del 2014. In effetti, come ci si può fidare di un Presidente che sta svendendo la Colombia pezzo a pezzo alle multinazionali minerarie?

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