InfoAut
Immagine di copertina per il post

La mia Palestina

 

Guardo a me anche e a quanto posso essere cambiata. Dai primi giorni a Gerusalemme, con gli occhi del turista curioso e la macchina fotografica sempre a scattare, ai giorni successivi in cui ho vissuto da palestinese, con i palestinesi e la macchina fotografica si è riposata.

Come si vive la quotidianità dell’occupazione?

La prima volta che ho passato un checkpoint, guardando i soldati israeliani (tutti giovanissimi…), con i loro occhi pieni di odio, disprezzo, esaltazione, carichi di armi, mitra col colpo in canna a tracolla, che ti chiedono i documenti sprizzando fastidio da tutti i pori (eppure sei tu, giovane sionista, che stai usurpando…), che guardano anche te, italiana, straniera, con profondo disprezzo e rabbia, con odio, per il solo fatto che sei su un autobus palestinese, con i palestinesi e stai passando il loro checkpoint tornando dalla Cisgiordania, e guardando poi gli occhi dei palestinesi, stanchi, a volte impauriti mentre mostrano i loro documenti al militare di turno, artefice in quel momento del loro prossimo destino, quel militare che può decidere se farli passare o no e non ha bisogno di trovare un motivo per dire no, può decidere tutto. La prima volta che ho passato un checkpoint, dicevo, chiappe strette, timore e paura di venir respinti. Poi, dopo una manciata di giorni, passavo il checkpoint chiedendomi solo quanto avrei impiegato, abituata ormai a ogni forma di sopruso. L’abitudine ai piccoli orrori quotidiani.

I primi giorni se la sera sentivo degli spari mi preoccupavo. Poi pensavo: ci sono degli scontri. E lì finiva il pensiero. La prima volta che ho visto il muro dell’occupazione, quel mostro gigantesco nei suoi otto metri di altezza e 730 km di lunghezza, quel mostro che divide, la prima volta ho provato dentro di me una rabbia incontrollabile. Poi, vivendo a due passi dal mostro, ci passavo davanti al mattino alzando il dito medio in segno di saluto all’occupante, ma anche questa era solo divenuta un’abitudine. 

Ci si abitua anche, e sembra normale, al fatto che ci siano in giro camionette dell’esercito e soldati armati fino ai denti e persino civili (civili?), i coloni sionisti che rubano la terra palestinese con i loro insediamenti illegali, che girano per le città con un mitra a tracolla come se niente fosse e senza che nessuno dica niente.
Ci si abitua a Gerusalemme a vedere i palestinesi a volte interdetti dall’entrata nella moschea di Al Aqsa, giacché tutti gli accessi alla moschea sono perennemente presidiati dall’esercito di occupazione israeliano, e nel contempo gruppi di coloni sionisti accedono rumorosamente e senza rispetto nei cortili della moschea, a volte compiendo riti talmudici in spregio dei fedeli musulmani (immaginate se questo venisse fatto in una sinagoga!).

Ci si abitua all’idea che a Hebron, antichissima e bellissima città palestinese in Cisgiordania, dentro la città, nella città vecchia ci siano dei checkpoint, dei posti di blocco dell’occupazione, che ha cacciato gran parte della popolazione dal centro della città, rendendo il paesaggio della città vecchia un deserto solcato solo dai passi ingiuriosi delle tante truppe di occupazione e di pochi turisti che si addentrano nonostante tutto.

Ci si abitua all’idea che in terra palestinese ci siano palestinesi costretti a vivere in campi profughi perché le loro case non ci sono più o sono state requisite dall’occupazione sionista. Ci si abitua all’idea che possono toglierti tutto. Ecco questo è l’orrore dell’occupazione: abituarsi ad essa. Eppure accade. E con stupore è accaduto anche a me. 
Quel che però non può accadere è accettarla. Si diviene resistenti in altro modo stando qui. Con molto meno clamore e molta più forza. Perché si sa una cosa, che è dentro ogni palestinese e in chiunque viva qui da palestinese: l’occupazione non vincerà mai. Fino a quando esisterà un palestinese, esisterà resistenza. Solo che si impara a resistere in modo diverso. In modo quotidiano. E già star qui, vivere qui, è la più grande forma di resistenza. Per loro e per noi che li supportiamo. 
Provate a fare questa esperienza: vivere da palestinese, con i palestinesi, in Palestina. Vi cambierà dentro. E capirete dalla rabbia negli occhi degli occupanti sionisti quanto proprio questo, questa piccola cosa, li irriti.

Una delle tante cose che mi porterò sempre dentro sono gli occhi dei bambini beduini del villaggio di Khan al Ahmar. I loro occhi pieni di vita e dignità, nel contesto di maggior povertà che si possa immaginare, vessati da coloni ed esercito occupante, che distrugge i loro campi e il niente che hanno, in quel villaggio dove le donne beduine mi hanno offerto il miglior tè della mia vita, dolcissimo e aromatico. Questo è un ricordo che rimarrà in me fortissimo e il sapore aromatico di quel tè lo ricorderò per sempre.

da Contro la Crisi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

palestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: arresti durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne

Riportiamo la traduzione di questo aggiornamento pubblicato da Secoursrouge: Il 25 novembre, piazza Taksim a Istanbul è stata messa sotto stretta sorveglianza dalla polizia in seguito al divieto di manifestare e cantare lo slogan “Jin, jiyan, azadî” (Donne, vita, libertà) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nonostante il divieto, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: il Mendoza avanza contro contadini e indigeni, tra la vendita di terre demaniali e progetti minerari

Ancora risuonano nei paraggi di Los Molles e di El Sosneado, i fatti degli inizi del 2023, quando nel sud provinciale giunsero dei fuoristrada con foto del Generale Roca e proclami negazionisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Revoca immediata dei fogli di via – Tiziano libero subito!

Questo appello nasce a seguito della manifestazione del 5 ottobre scorso quando più di 10.000 persone hanno violato i divieti del governo e della questura di Roma per manifestare la loro solidarietà alla resistenza palestinese e al popolo libanese..