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La NATO si esercita alla guerra nucleare sui cieli di mezza Italia

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Dal 18 ottobre i cieli dell’Italia settentrionale e centrale sono teatro di una grande esercitazione NATO, Steadfast Noon 2021: vi partecipano numerosi cacciabombardieri e aerei radar e tanker. I war games simulano le operazioni di mobilitazione aerea e rifornimento armi in vista di una guerra nucleare. Le due principali basi operative di Steadfast Noon sono Aviano (Pordenone) e Ghedi (Brescia) dove sono ospitate le testate nucleari tattiche B-61 aggiornate e potenziate per poter essere utilizzate dai nuovi cacciabombardieri F-35 “Lighting II” acquistati da diversi paesi NATO ed extra-NATO, Italia in testa.

“Lunedì 18 ottobre la NATO ha dato il via alla sua esercitazione annuale di deterrenza con decine di aerei di tutta l’Alleanza per prepararsi alla difesa degli alleati europei”, riporta la nota emessa dall’ufficio stampa NATO. “L’esercitazione che durerà una settimana è denominata Steadfast Noon e si sta svolgendo in Europa meridionale con la partecipazione di velivoli e personale di 14 paesi NATO”.

“Quest’esercitazione è un’attività addestrativa di routine e non è legata a nessun evento mondiale odierno”, aggiunge la NATO. “Essa è ospitata da un paese differente ogni anno. Steadfast Noon prevede voli addestrativi con cacciabombardieri a doppia capacità (dual-capable), così come caccia convenzionali, supportati da velivoli di sorveglianza e per il rifornimento in volo. Nessun sistema d’arma con munizioni operative è utilizzato. Quest’esercitazione aiuta a far sì che il deterrente nucleare della NATO si mantenga sicuro ed efficace”. L’ufficio stampa dell’Alleanza ricorda infine come al summit NATO tenutosi lo scorso giugno a Bruxelles, i Capi di Stato e di Governo hanno dichiarato che lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è preservare la pace, prevenire la coercizione e dissuadere l’aggressione. Sempre a Bruxelles i leader di governo dei paesi alleati hanno rimarcato che dato il deterioramento del clima di sicurezza in Europa, un’Alleanza credibile e nucleare è essenziale.

Nessun’altra informazione è stata fornita sull’esercitazione di simulazione di una guerra nucleare: top secret la tipologia dei velivoli impiegati, l’identità dei paesi coinvolti e le aree del sud Europa teatro delle manovre. Il ruolo chiave dell’Italia centro-settentrionale e delle due grandi basi aeree di Aviano e Ghedi per Steadfast Noon 2001 è però stato documentato dagli analisti di ItaMilRadar, il sito web che traccia quotidianamente i voli militari sui cieli italiani e del Mediterraneo centrale.

“E’ iniziata stamani l’esercitazione NATO Cross-Servicing e una serie di missioni sono state effettuate dalle basi di Ghedi ed Aviano”, riportava martedì 19 ottobre ItaMilRadar. Nello specifico venivano tracciati i decolli dallo scalo aereo bresciano di due cacciabombardieri “Panavia Tornado” del 6° Stormo dell’Aeronautica italiana e di un “Tornado” della Luftwaffe, la forza aerea militare tedesca. Sempre da Ghedi decollavano in mattinata tre cacciabombardieri F-16 tedeschi; dalla base di Aviano decollavano invece un caccia F-16 del Belgio e alcuni velivoli F-15 dell’US Air Force. I velivoli incrociavano le loro rotte sui cieli del nord Italia con quelle degli aerei da guerra Saab JAS-39 “Gripen” della Repubblica ceca ed F-16 della Polonia.

Mercoledì 20 ottobre ItaMilRadar riportava ancora una volta l’intensivo via vai di aerei da Ghedi ed Aviano e dalle basi di Preveza in Grecia e di Pratica di Mare. Nel dettaglio venivano tracciati i decolli dallo scalo bresciano dei “Panavia Tornado” italiani e tedeschi e di un cacciabombardiere F-16 dell’Aeronautica olandese; operavano invece da Aviano gli F-16 di US Air Force e dallo scalo romano di Pratica di Mare il velivolo d’intelligence e per la guerra elettronica Gulfstream E.550 CAEW e un aereo-tanker KC-767A dell’Aeronautica militare. Un altro grande velivolo per il rifornimento in volo KC-767A con le insegne NATO raggiungeva lo spazio aereo italiano dalla base di Colonia (Germania), così come faceva un Boeing E-3A della flotta di pronto intervento e allarme NATO decollato da Preveza. In cielo anche tre cacciabombardieri F-16 della Turchia e i Saab JAS-39 “Gripen” della Repubblica ceca.

Per il 21 ottobre non veniva emessa alcuna nota dal sito web mentre in tutta la giornata di venerdì 22 veniva registrato un traffico record di aerei da guerra. “Il terzo giorno dell’esercitazione NATO Cross-Servicing è stato ancora interessato da problemi tecnici o relativi alle condizioni atmosferiche”, scrive ItaMilRadar. “Nella prima parte dell’esercitazione abbiamo tracciato differenti velivoli tanker e assetti AEW che hanno raggiunto l’area operativa: un Boeing KC-135R dell’US Air Force; un Boeing KC-767A e un Gulfstream E.550 CAEW dell’Aeronautica italiana; un Boeing E-3A della NATO. Nella seconda parte hanno preso parte anche differenti cacciabombardieri: i Lockheed Martin F-35A dell’Aeronautica italiana dalla base aerea di Amendola (Foggia); gli Eurofighter F-2000 italiani dalle basi di Grosseto e Gioia del Colle; i General Dynamic F-16 dell’Aeronautica belga e dell’US Air Force e i McDonnell Douglas F-15 USA dalla base di Aviano; gli EF-2000 di Luftwaffe presumibilmente decollati dalla Germania”.

Nel designare i war games, ItaMilRadar utilizza il termine Cross-Servicing e non quello di Steadfast Noon. Si tratta di un refuso oppure sono due distinte esercitazioni aeree che si sovrappongono temporalmente e territorialmente? Desk Aeronautico, il portale che diffonde le informazioni e gli avvisi relativi al traffico aereo, con una nota del 12 settembre 2021 aveva annunciato così l’esercitazione multinazionale di media scala: “Prenderà luogo dal 14 settembre al 27 ottobre 2021 sull’Italia centro-settentrionale NATO Cross-Servicing 2021. Le attività avranno il seguente calendario: 14-16 settembre, 19, 20, 22, 26 e 27 ottobre. Le attività comprenderanno aree per rifornimento in volo, Airborne Early Warning, intensa attività aerea militare, lanci paracadutistici e mezzi a pilotaggio remoto”.

Per il giornalista David Cenciotti, fondatore e direttore di The Aviationist, uno dei più accreditati blog d’informazione sulle forze aeree militari, ci sarebbe una spiegazione dietro i diversi nomi in codice delle esercitazioni NATO. “Come già accaduto in passato, l’edizione di quest’anno di Steadfast Noon si svolge accanto ad un’altra esercitazione, denominata Cross Servicing o X-Servicing, il cui obiettivo è testare l’abilità di ogni partner di mettersi a servizio degli aerei di un’altra nazione in uno scalo NATO e operare sul suo territorio”, scrive Cenciotti. “Attualmente si vede come X-Servicing od ogni altra esercitazione che precede o coincide con Steadfast Noons è in un certo senso usata per nascondere l’attività principale data la sensibilità politica sulle missioni nucleari in molti paesi NATO (…) Dal momento che sono esercitazioni del tipo back-to-back, X-Servicing e Steadfast Noon impiegano gli stessi velivoli sulle stesse basi: le missioni vengono svolte infatti da DCA (aerei dual capablet) di Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi, Turchia e Stati Uniti d’America che sono in grado di svolgere sia compiti convenzionali o nucleari di teatro trasportando bombe nucleari tattiche statunitensi B61, insieme ad aerei non-nucleari che supportano la missione nell’ambito del cosiddetto programma SNOWCART (Support of Nuclear Operations with Conventional Air Tactics), che consente agli asset militari dei paesi non nucleari di sostenere gli strike nucleari senza formalmente prenderne parte”.

Ancora l’analista di The Aviationist spiega come Steadfast Noon venga ospitata annualmente a rotazione in un paese europeo diverso, utilizzando sempre le basi aeree in cui vengono stoccate le bombe B61. “Quest’anno sono state scelte due basi aeree italiane, Ghedi e Aviano, dove secondo la Federation of American Scientists sono presenti 35 bombe nucleari”.

A Steadfast Noon 2021 e al ruolo centrale dell’Italia nelle strategie di guerra nucleare NATO ha dedicato un lungo articolo Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project della Federazione degli scienziati americani. “Le basi nucleari in sud Europa sono state al centro di diversi lavori di potenziamento negli ultimi anni, in particolare sono stati realizzati perimetri addizionali per rafforzare la protezione delle testate ivi stoccate”, scrive Hans Kristensen. “Due di queste basi, Aviano nell’Italia nord-settentrionale e Incirlik nel sud della Turchia, sono state potenziate più di cinque anni fa. Nella seconda base nucleare in Italia – Ghedi – che ospita l’edizione annuale di Steadfast Noon, sono in corso processi di modernizzazione dell’arsenale nucleare che le consentiranno di servire le missioni di strike NATO per anni”.

“L’esercitazione Steadfast Noon coincide con il meeting dei ministri della difesa NATO della scorsa settimana, anche se non è chiaro se si tratta di una coincidenza”, aggiunge il direttore della Federation of American Scientists. “La NATO ha ridotto tanto (come la Russia) il numero delle armi nucleari non-strategiche in Europa dopo la Guerra fredda. Le armi rimanenti non sono state smantellate probabilmente a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2014. E con le affermazioni che la Russia sta accrescendo il suo arsenale nucleare non-strategico, la NATO ha enfatizzato nuovamente l’importanza delle armi nucleari tattiche statunitensi in Europa. Si stima che l’US Air Force disponga in Europa di un centinaio di bombe nucleari, contro le 180 esistenti nel 2010 e le 480 nel 2000”.

Hans Kristensen ricorda come in passato le basi italiane abbiano già ospitato l’esercitazione Steadfast Noon (Aviano nel 2010 e nel 2013), ma stavolta c’è una novità: il rischiaramento a Ghedi dei cacciabombardieri F-35A dell’Aeronautica militare italiana, attualmente operativi ad Amendola ma che presto saranno trasferiti anche nella base bresciana. “La base di Ghedi è sede del 6° Stormo dell’Aeronautica che è incaricata di impiegare le bombe B61 USA con i PA-200 Tornado del 102° e 154° Squadrone cacciabombardieri”, spiega Kristensen. “Si stima che nei depositi sotterranei della base siano stoccate 15 bombe B61, sotto la custodia del 704th Munition Support Squadron (MUNSS) di US Air Force, un’unità di massima sicurezza e manutenzione armi con 130 militari di stanza a Ghedi”.

“Le opere di miglioramento e potenziamento infrastrutturale dei depositi per le armi nucleari in corso a Ghedi le consentiranno di supportare le missioni di strike nucleare della NATO per decadi in futuro e i cacciabombardieri F-35A che arriveranno probabilmente già nel 2022 hanno una capacità operativa significativamente maggiore dei Tornado”, aggiunge Hans Kristensen. “Inoltre le bombe di gravità B61-12 sono tre volte più precise delle B61-3/-4 attualmente stoccate nella base. L’accresciuta precisione dipende dal nuovo kit di guida della coda che consentirà di colpire gli obiettivi con maggiore efficacia rispetto all’odierna versione delle B61. Come quelle esistenti nella base, le B61-12 copriranno quattro range selezionabili di potenza, da 1 a circa 50 kiloton. Ma con la maggiore precisione, il pianificatore di un attacco sarà in grado di scegliere una più ridotta opzione di strike e di creare così un minore fallout radioattivo, o di attaccare obiettivi che richiedono oggi bombe con un più alto livello strategico come quelle lanciate da un bombardiere B-2”.

La combinazione F-35 e nuove bombe B61-12 che si realizzerà proprio nelle basi aeree NATO come quella di Ghedi, rappresenta dunque un rilevante salto di qualità nelle strategie di guerra e nella postura nucleare in Europa. “Seguendo il test finale di lancio da un F-35A un paio di settimane fa – conclude Kristensen – il responsabile del Comando per il combattimento aereo e della divisione per la deterrenza strategica e l’integrazione nucleare dell’U.S. Air Force, colonnello Daniel Jackson, ha dichiarato che avere un cacciabombardiere di quinta generazione dual capacity ci consente di avere una nuova capacità di livello strategico che si aggiunge a quella del bombardiere B-2, l’aereo stealth sino ad oggi prominente per l’attacco nucleare…”.

La pericolosissima portata dell’esercitazione in corso sui cieli italiani non è certamente sfuggita alle autorità militari russe. Il ministro della difesa Sergei Shoigu ha stigmatizzato Steadfast Noon e la modernizzazione delle strategie e degli asset nucleari NATO in Europa: “Siamo particolarmente allarmati dal fatto che i piloti degli stati membri dell’Alleanza atlantica non-nucleari partecipino ad esercitazioni in cui vengono utilizzare queste armi. Consideriamo tutto ciò una diretta violazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.

A riprova della pericola escalation delle tensioni tra USA-NATO e Russia, in contemporanea ai war games sui cieli italiani, il 19 ottobre sul Mar Nero si è svolto un vero e proprio confronto muscolare tra velivoli strategici “nemici”: due cacciabombardieri Su-30 hanno intercettato due aerei tanker statunitensi KC-135 “Stratotanker” mentre rifornivano in volo due bombardieri nucleari B-1B “Lancer”, da poco trasferiti nel teatro europeo dalla base aerea di Dyess in Texas. Una missione, quella ai confini con la Crimea, che è stata considerata da Mosca una grave provocazione. E il mondo torna indietro di un quarto di secolo.

Antonio Mazzeo

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