InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le forze di occupazione israeliane arrestano Khalida Jarrar, leader femminista della sinistra palestinese

||||

Nelle prime ore del mattino di giovedì 31 ottobre, le forze di occupazione israeliane, con oltre 70 soldati e 12 veicoli militari armati, hanno fatto irruzione nella casa a Ramallah di Khalida Jarra, leader della sinistra palestinese, femminista e parlamentare di fama internazionale, sequestrando la compagna dalla sua abitazione.

L’arresto arriva appena 8 mesi di distanza che la Jarrar era stata rilasciata dopo una detenzione amministrativa durate oltre 20 mesi.

Gli ordini di detenzione amministrativa, che prevede l’arresto senza né accuse né condanne, possono essere emessi per un massimo di sei mesi alla volta e sono rinnovabili indefinitamente. Palestinesi come la Jarrar hanno trascorso anni della loro vita in prigione con questa forma illegale di detenzione.

All’interno delle carceri sioniste la Jarrar ha svolto un ruolo di primo piano nel sostenere l’educazione delle ragazze minori detenute, organizzando lezioni sui diritti umani e preparando le allieve per gli esami obbligatori delle scuole superiori, considerando che l’autorità carceraria nega alle ragazze un insegnante.

Oltre 275 organizzazioni, partiti politici e movimenti sociali in tutto il mondo hanno aderito all’appello collettivo per la sua liberazione. Questa non era l’unica volta in cui la compagna è stata fatta prigioniera dall’occupazione israeliana; il suo arresto nel 2017 è arrivato solo 13 mesi dopo essere stata rilasciata dal carcere israeliano dopo aver scontato una pena di 15 mesi per la sua attività politica.

Dopo essere stata arrestata nel 2015 è stata condannata alla detenzione amministrativa; in risposta all’indignazione pubblica è stata sottoposta tribunali militari per un processo falsa. Durante questi ultimi 20 mesi di prigione è rimasta incarcerata senza accuse e senza processo per tutto il tempo. Jarrar è una sostenitrice della libertà dei prigionieri palestinesi ed è stata ex vicepresidente e direttore esecutivo di Addameer Prisoner Support and Human Rights Association. Un membro del Consiglio legislativo palestinese eletto come parte del blocco di sinistra Abu Ali Mustafa, associata al Fronte popolare per la liberazione della Palestina, ha presieduto il Comitato dei prigionieri del PLC.

Nel 2014 ha resistito – e sconfitto – un tentativo israeliano di spostarla forzatamente dalla sua casa di famiglia a El-Bireh a Gerico. È anche una leader schierata nella lotta per portare i funzionari israeliani responsabili di crimini di guerra al Tribunale penale internazionale. È membro di una commissione palestinese incaricata di presentare denunce e pratiche dinanzi al tribunale internazionale in merito ai continui crimini israeliani contro il popolo palestinese, dagli attacchi a Gaza alla confisca di terra palestinese e alla costruzione di insediamenti, agli arresti di massa e alla reclusione.

È urgente intensificare la nostra solidarietà per chiedere la libertà di Khalida Jarrar, Heba al-Labadi e tutte le migliaia di prigionieri palestinesi dietro le sbarre nelle carceri dell’occupazione israeliane. Lavoriamo inoltre per la costruzione del movimento per boicottare Israele a livello internazionale.

Da palestinarossa
 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

arrestoFEMMINISTApalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Stop Riamo: giornata a Torino contro riarmo, guerra e genocidio in Palestina

Riprendiamo il programma della giornata dal canale telegram @STOPRIARMO, percorso cittadino e territoriale che intende costruire una dimensione ampia di attivazione contro la guerra, contro il piano di riarmo e vuole opporsi al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Smilitarizziamo Sigonella. Contro guerra, riarmo, genocidio

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
Impediamo la terza guerra mondiale ed il riarmo europeo
Smantelliamo le basi Usa-Nato – Smilitarizziamo Sigonella.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla guerra

Un appello per la costruzione di un percorso contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina Facciamo appello a tutti e tutte coloro che sentono la necessità di sviluppare un percorso largo e partecipato contro la guerra, contro il riarmo dell’Europa e il genocidio in Palestina. A tutt coloro che già si mobilitano […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Haaretz: soldati israeliani sparano deliberatamente contro richiedenti aiuti disarmati vicino ai siti di distribuzione sostenuti dagli USA a Gaza

“È un campo di sterminio“, ha detto un soldato. “Dove ero di stanza, venivano uccise da una a cinque persone ogni giorno. Vengono trattate come una forza ostile”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.