Le tensioni lealiste scuotono Belfast
Stanotte sono infatti riesplosi gli scontri a Belfast in un quartiere a maggioranza protestante su Albertbridge Road, durante la tradizionale parata “mini Twelfth” che confinava con la zona cattolica di Short Strand. Cifra provocatoria dei manifestanti lealisti che ha portato le forze dell’ordine a cercare di governare la situazione di tensione sparando proiettili di gomma e usando gli idranti ad acqua. Sette persone sono state arrestate, tutta la zona è stata blindata e chiusa.
Scontri che nascono, in prima istanza, come provocazioni contro le enclavi repubblicane di Belfast, come successo pochi giorni fa a Short Strand 1, zona cattolica nella Belfast est a maggioranza protestante. Disordini che stanno facendo temere – guardando ai quotidiani inglesi – una nuova escalation di tensione nella provincia britannica, come testimoniato anche dalla celerità di intervento e apprensione del primo ministro dell’Irlanda del Nord, Peter Robinson, che ha dichiarato di essere pronto a intervenire immediatamente…
Da approfondire e indagare resta il quadro irlandese, ciò non toglie dal considerare come estremamente fragile, precario e insoluto un ‘processo di pace’ che in tanti sostengono sia destinato, in tempi incerti, dentro la realtà della global crisis, ad un prossimo giro di boa.
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