InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lettera immaginata da un prigioniero palestinese

Buongiorno a noi… e anche buongiorno… da… voi! Secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni, decenni. Bar, soldati, fucili, mura, torri di osservazione… ma l’occhio continua a ricercare un barlume di speranza… bambini, giovani, vecchi, donne e uomini… da qui… e da lì… e, dal buio della notte, scoppia un aaaaaahhhhh dal profondo dell’anima… continuando al crepuscolo dell’alba, accarezzando le prime gocce di rugiada lucida su un cactus, un ulivo, un mandorlo, un albero di melograno, un fico e un pino. Come una farfalla appena uscita dal bozzolo… un triste luccichio negli occhi, dolore, rimprovero, rabbia, amore, desiderio e forza di volontà più in alto dei cieli…

Oh uccellino, vola come desideri nello spazio della mia cella, e vola sui miei compagni addormentati. Passa sui loro volti, delicatamente come una brezza, e pulisci una alla volta le loro fronti e sussurra: sveglio mio compagno, sveglia mia sorella, mio fratello… buongiorno a noi che siam qui… buongiorno mia patria, così vicina, ma lontana… buona madre mattina, buon padre mattina, buona figlia mattina, figlio, sorella, fratello, moglie, amante, amica, buongiorno ai nostri vicini… buongiorno a tutti voi… da qui, dal carcere vi invitiamo per una tazza di vecchio caffè che abbiamo nascosto proprio per questa occasione. 17 aprile.
Non vogliamo rovinare il caffè del mattino e il suo momento speciale; stiamo bene qui… sì… qui! In Naqab, Beer A-Sabi’, Ofer, Majiddo, Al-Ramlah, Kidar, Nafha, Ramon, Dekel, Shikma, Ayalon, Ofek, Majen, Neve Terez, Nitsan, Gifon, Hadarim, Ha-Sharon, Rimonim, Petah Tikvah, Hermon, Shta, Gilboa, Kishon, Dimon, Al-Carmel, Tabariyya, Tel-Aviv… si possono ricordare tutti questi nomi e indirizzi? Questi sono i nostri luoghi di residenza, i nostri piccoli e grandi dettagli. Essi sono il luogo dei nostri ricordi posti in archivio, si può ancora ricordarli? Qui spendiamo le nostre notti e i nostri giorni, le nostre estati e i nostri autunni, i nostri inverni, in attesa che la primavera arrivi. Anche se potrebbe essere troppo tardi. Non essere troppo triste o troppo poco, siamo più che felici qui … Abbiamo una lunga vita da vivere, non importa stare dietro le sbarre altri 10, 20, 30, 40 anni o mezzo secolo. Possiamo aspettare. Noi non perderemo nulla delle nostre vite. Si, questo è vero! Quando uno di noi lascia la prigione, torna alla sua età al momento dell’arresto. Coloro a cui è cresciuta la barba scomparirà di nuovo, tornando così all’adolescenza, ad essere giovani e sani. Chi ha i capelli grigi tornerà ad averli neri, con altrettanta facilità. Chi ha la schiena arcata, tornerà ad averla dritta ed eretta, ancora una volta, come uno stelo di bambù. E chi ha perso la vista la riacquisterà, proprio come fece Giacobbe. E chi ha perso la nascita del suo bambino può riviverla, e chi ha perso l’adolescenza di sua figlia e i cambiamenti del suo corpo sperimenterà la paternità e osserverà i ritmi della sua crescita. Noi stiamo bene qui. Non preoccuparti e non fuggire, per vergogna o ipocrisia. Non ti preoccupare di leader, partiti, istituzioni, presidenti, re, organizzazioni internazionali … Non ti preoccupare, basta sorseggiare il caffè di questa mattina, con calma, ed andare avanti. Continuiamo questa routine da anni nella nostra prigionia, quelli che sono passati e quelli che sono in procinto di passare. Vai via, ci sono compagni, fratelli e sorelle in isolamento o nelle stanze degli interrogatori. Li ricordiamo con il caffè che alziamo verso il sole o la luna. Ci aspettiamo un’altra ondata di prigionieri che arriverà questa sera – e un ospite ha sempre bisogno di essere ospitato, come sapete, e il caffè è la cosa migliore che abbiamo durante i nostri giorni e le nostre notti, durante le nostre mattine, i nostri pomeriggi, le nostre serate. È il ricordo di una vita che abbiamo dimenticato , mentre aspettiamo…
Qui, proprio qui, ad est del Mediterraneo, i cittadini della patria sono sparsi nelle prigioni. Possiamo solo scarabocchiare con un pezzo di carbone o di gesso, o con i resti di una pagnotta bruciata, la mappa della nostra patria, solo così possiamo non dimenticarla!
Nostre notizie? Niente di nuovo. Continuiamo a disegnare piccioni, grano, gelsomini, pistole. Nutriamo ricordi di un amore che ogni notte continuiamo a convincerci ci aspetterà. Chi puà dirlo? Ed è per questo che continuiamo a ridere. Seguiamo una promessa dietro l’altra. Abbiamo aspettato a lungo e non sappiamo se vinceremo, ma continuiamo ad aspettare. Questo è il nostro skill primario, forse l’unico.
Arriverà un giorno, e noi nel frattempo aspettiamo. La nostra voce svanisce, la promessa svanisce, e torniamo con le spalle al muro, contro i pali delle tende e il vento caldo che soffia nel deserto. O da lì, dalle colline della Galilea, portiamo un libro o un pezzo di carta, e lo scarabocchiamo con una matita. A volte possiamo solo guardare la carta e non possiamo scrivere nulla. E nel frattempo aspettiamo…
Nonostante tutto questo, nonostante questa enorme distruzione, non preoccupatevi! Stiamo bene qui, si, qui! Alcuni di noi in verità non stanno bene, ma siamo esseri umani, dopo tutto, come gli altri, o hai dimenticato anche questo? Ma siamo dopo tutto un caso, un essere umano, uno speciale caso nazionale, una condizione multiforme di anime profonde e ferite. Imbattibile, si. Forse non è più di un caso di perseveranza nazionale e personale. Il sogno di schiacciarci è finito tempo fa, nel momento in cui la nostra è divenuta una questione nazionale. Ecco perchè non temiamo la follia di queste carceri, e anche quando verremo a mancare, per gli altri saremo, dopo 60 anni, un caso senza speranza. Che altro? Niente, siamo ancora qui e non siamo diventati bastardi, come volevano o come si aspettavano. Ora continuano solo con il loro sadismo e con la loro follia, nulla di più. Sanno dentro di loro di aver fallito eppure continuano a fare il loro lavoro, solo per routine o abitudine o vendetta. Non importa.
In questo giorno, il nostro giorno, la nostra vacanza, il 17 aprile, vi auguriamo un buongiorno da qui, da dove noi stiamo aspettando e continuiamo ad aspettare. Buongiorno a noi in ogni centro di detenzione, carcere, tenda, panca. Basta ricordare che non siamo qui perchè siamo una carta di contrattazione. Noi siamo qui per un motivo, noi siamo la causa.
In questo giorno noi salutiamo noi stessi. La mattina ci attende il caffè e la sera una sigaretta che condividiamo. La pace sia su di noi dal giorno in cui siamo nati e arrestati, aspettando il giorno che moriremo.
Salam, arrivederci.

Nassar Ibrahim
AIC & OPGAI

Da Palestina Rossa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israeleoccupazionepalestinaprigionieri politici

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: il bilancio degli scontri settari a Sweida sale ad almeno 250 morti. Israele bombarda anche Damasco

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani il bilancio delle vittime degli scontri settari intorno alla città meridionale a maggioranza drusa di Sweida è di almeno 250 morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Google ha aiutato Israele a diffondere propaganda di guerra a 45 milioni di europei

Uno studio ha rilevato che, da quando ha colpito l’Iran il 13 giugno, l’Agenzia Pubblicitaria del Governo Israeliano ha speso decine di milioni in annunci pubblicitari solo su YouTube.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Che ci fanno dei soldati israeliani nelle scuole del Chiapas?

Questi giovani (tutti ex soldati) entrano nelle scuole pubbliche locali attraverso una associazione di “volontari” chiamata in inglese “Heroes for life” e più esplicitamente in ebraico “Combattenti senza frontiere” con il fine dichiarato di “dare un’altra immagine al mondo delle IDF”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La ribellione dei ricercatori: 300 membri del CNR rifiutano di collaborare al riarmo

Oltre 300 ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dichiarato la propria indisponibilità a prestare la propria attività intellettuale a studi finalizzati al settore bellico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

UK: Palestine Action e legislazione anti terrorismo

23 giugno 2025 – Yvette Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l’organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le applicazioni più vendute create da spie israeliane

Alcune delle applicazioni di Apple e Google più scaricate sono state sviluppate da spie e Criminali di Guerra israeliani, generando miliardi di entrate per l’Economia dell’Apartheid.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: Stefano, Jacopino e Pietro finalmente liberi! Aggravamento delle misure per Sara.

Le misure cautelari per i giovani arrestati a seguito della manifestazione in solidarietà a Ramy Elgaml di gennaio scorso a Torino erano scattate dopo pochi mesi e avevano visto quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zohran alza la temperatura

Una sorpresa dagli Stati Uniti governati da Trump: la vittoria di Zohran Mamdani alle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York, che ha da subito scatenato il delirio islamofobo della destra e l’allarme nell’establishment democratico.