InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’occupazione prende d’assalto i villaggi e le cittadine di Jenin

Jenin-Quds Press. All’alba di venerdì, le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto villaggi e cittadine nella provincia di Jenin, nel nord della Cisgiordania, e hanno impedito il movimento dei palestinesi al posto di blocco militare “Dotan”.

da InfoPal

Fonti locali hanno affermato che le forze di occupazione hanno preso d’assalto i villaggi e le città di Yabad, Arraba, Bir al-Basha, Merka, Qabatiya, Faqquah, Beit Qad, Jalbun e al-Jalama, e hanno lanciato estese campagne di ricerca.

Ha aggiunto che i soldati dell’occupazione, di stanza al posto di blocco “Dotan”, hanno impedito il movimento dei palestinesi sin dalle ore mattutine, hanno perquisito i veicoli e controllato le carte d’identità.

L’esercito di occupazione ha chiuso gli ingressi a Ya’bad, a sud-ovest di Jenin, e vi ha imposto uno stretto assedio, quattro giorni dopo la sparatoria di martedì, che ha provocato il ferimento di cinque soldati dell’esercito di occupazione e di un colono.

5 soldati e coloni feriti in un attacco armato a Jenin

Jenin. Martedì pomeriggio quattro soldati israeliani e un colono sono rimasti feriti da combattenti della resistenza palestinese che hanno aperto il fuoco contro di loro vicino a Jenin, nella Cisgiordania occupata.

Secondo i media israeliani, cinque israeliani sono rimasti feriti, uno dei quali gravemente, durante una sparatoria nei pressi dell’insediamento di Mevo Dotan, nel nord della Cisgiordania.

Quattro dei feriti sono soldati e uno di loro è stato trasferito in un ospedale in condizioni critiche, secondo fonti mediche israeliane.

Il canale 14 israeliano ha affermato che uomini armati hanno sparato da un’auto in corsa contro un residente di una colonia, ferendolo moderatamente, prima di proseguire lungo una strada e sparare a un veicolo militare e ferire quattro soldati.

Secondo quanto riferito, uno dei soldati è stato portato d’urgenza in condizioni critiche in un ospedale a bordo di un elicottero militare.

In seguito all’incidente, le forze israeliane hanno preso d’assalto la città di Ya’bad, nella parte occidentale di Jenin, e si sono scontrate con i giovani locali.

Fonti locali hanno affermato che un vasto spiegamento di truppe israeliane ha preso d’assalto la città, allestito posti di blocco improvvisati nelle sue strade e chiuso il vicino posto di blocco militare di Dotan, provocando scontri con i giovani locali.

(Fonti: PIC e Quds Press).

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

esercito israelianoJeninoccupazione israelianapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Revoca immediata dei fogli di via – Tiziano libero subito!

Questo appello nasce a seguito della manifestazione del 5 ottobre scorso quando più di 10.000 persone hanno violato i divieti del governo e della questura di Roma per manifestare la loro solidarietà alla resistenza palestinese e al popolo libanese..

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro Stato e dirigent3 tutto e subito all3 student3!

Scendiamo in piazza, il 15 novembre, pochi giorni prima dalla giornata dell3 student3, contro un sistema scolastico devastato da continui tagli ai fondi pubblici, dall’autoritarismo e dalla repressione che tende ad insinuarsi anche nei nostri luoghi del sapere e da una didattica che non pone al centro lo sviluppo del pensiero critico bensì una valutazione numerica.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.