
Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO
“La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35. Così come siamo l’unico Paese al mondo dove vengono assemblati gli F-35, a Cameri”, vicino a Novara, in Piemonte. Lo ha annunciato un…gongolante ministro della Difesa, Guido Crosetto, in vista a un’altra base, quella sarda di Decimomannu.
Nella scelta della Sicilia pesa la posizione strategica dell’isola, la presenza di altre basi Usa-Nato sul suo territorio e soprattutto l’utilizzo che Stati Uniti e Nato stanno già facendo dello spazio aereo di tutto il Mediterraneo orientale, con il beneplacito quasi entusiastico del governo Meloni.
“Nei giorni successivi ai primi bombardamenti aerei israeliani in Iran – spiega per esempio Antonio Mazzeo, blogger, giornalista e attivista antimilitarista – a largo della costa orientale siciliana sono stati effettuati i rifornimenti in volo per i caccia F-15 ed F-35 inviati da Washington nello scacchiere mediorientale. Dalla stazione aereonavale di Sigonella sono invece decollati i velivoli spia P-8A Poseidon di US Navy per svolgere missioni di intelligence e riconoscimento nelle acque del Mediterraneo orientale a favore delle unità da guerra israeliane.
La Sicilia, ancora una volta, si conferma la piattaforma avanzata USA e NATO nel Mediterraneo”.
Proprio per chiedere lo smantellamento delle basi Usa-Nato e la smilitarizzazione di Sigonella, domenica 6 luglio decine di realtà hanno lanciato una manifestazione regionale a Sigonella “contro guerra, riarmo e il genocidio ai danni del popolo palestinese”.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervista ad Antonio Mazzeo, blogger, giornalista, scrittore e attivista antimilitarista Ascolta o scarica
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