Mumia Abu-Jamal: Il Mondo in fiamme
Che credete? Il mondo è in fiamme!
Non mi riferisco al degrado ambientale o al riscaldamento globale, no, anche se pure questo è vero.
Mi riferisco alle proteste, non solo in tutte le parte degli Stati Uniti, ma nel mondo intero.
Proteste da Londra a Parigi, da Berlino a Nairobi, da Toledo (Ohio) a Tokyo (Giappone).
Proteste di solidarietà con Black Lives Matter e contro l’aggressione poliziesca e il razzismo.
Proteste che vengono dalla crudele brutalità che ha portato all’assassinio al rallentatore di George Floyd a Minneapolis, Minnesota.
La solidarietà da Sydney, Australia, viene, in parte, dallo scontento permanente delle comunità aborigene di pelle scura in Australia e nel Nuovo Galles del Sud. Come le loro sorelle e fratelli negli Stati Uniti, hanno subito generazioni di repressione dello stato. Nel recente assassinio dell’aborigeno David Dungay, per esempio, le sue ultime parole erano “Non posso respirare” mentre alcuni agenti lo hanno strangolato fino a farlo morire.
E come hanno risposto i poliziotti a questa sfida? Con ira. Con attacchi contro i manifestanti, siano uomini o donne. Sono giunti a spingere al suolo un uomo bianco di 75 anni e dopo sono passati guardando dall’alto il suo corpo sanguinante.
Gli Stati Uniti ardono e il mondo limita il fulgore.
Dalla nazione incarcerata sono Mumia Abu-Jamal.
—(c)’20maj
7 giugno 2020
Audio registrato da Noelle Hanrahan www.prisonradio.org
Circolazione attraverso Fatirah Litestar01@aol.com
Traduzione in spagnolo di Amig@s de Mumia en México
13 giugno 2020
La Haine
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.