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Nakba day: scontri in Cisgiordania

di MARTA FORTUNATO

Beit Sahour (Cisgiordania), 15 maggio 2012, Nena News – Migliaia di palestinesi hanno partecipato oggi alle manifestazioni organizzate in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per commemorare il 64° anniversario della Nakba, la “catastrofe” nazionale del 1948, anno della nascita dello Stato di Israele, quando almeno 750 mila palestinesi sono stati scacciati dalle loro case e dalle loro terre verso i paesi limitrofi. Oggi i profughi del 1948 sono diventati 5 milioni e ogni anno il popolo palestinese organizza marce e manifestazioni per riaffermare il diritto di ogni rifugiato a fare ritorno nella propria terra. Diritto che è stato messo in un angolo dai negoziati e dagli “accordi di pace” firmati da Israele e Olp nel 1993.

Oggi si sono registrati incidenti meno gravi rispetto a quelli avvenuti l’anno scorso. Il 15 maggio 2011 migliaia di rifugiati palestinesi avevano cercato di varcare le linee armistiziali di Siria e Libano e le autorità israeliane avevano risposto sparando proiettili reali contro i manifestanti, uccidendo 8 persone e provocando centinaia di feriti.

La giornata è iniziata con degli scontri davanti alla prigione di Ofer (Ramallah) dove l’esercito israeliano ha lanciato gas lacrimogeni, bombe sonore e proiettili di gomma contro i manifestanti. Secondo fonti mediche 63 persone, tra cui un bambino di 16 anni, sono state ferite e soccorse dall’ambulanza. Anche presso il check-point di Qalandiya ci sono state proteste violente: un centinaio di manifestanti circa ha lanciato pietre contro l’esercito israeliano che ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni: 21 persone sono state ferite. A Nil’in (Ramallah) alcuni dimostranti hanno cercato di attraversare il check-point all’estremità del villaggio e le autorità israeliane hanno arrestato tre persone, tra cui l’attivista palestinese Naji Tamimi.

A Betlemme la manifestazione è iniziata nella Piazza della Natività dove c’è stata una grande partecipazione da parte degli studenti delle scuole. Da lì circa 200 dimostranti si sono spostati verso il check-point di Betlemme, dove sono stati bloccati dalla polizia palestinese. Anche ieri sera, 14 maggio, una manifestazione organizzata vicino all’entrata del campo profughi di Aida, in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane, aveva trovato l’opposizione dei poliziotti dell’Autorità Palestinese che avevano attaccati e ferito alcuni partecipanti.

Nel quartiere di Issawiya a Gerusalemme Est quattro persone sono state arrestate.

A Gaza c’è stata una partecipata manifestazione davanti al quartier generale dell’ONU durante la quale si è celebrata anche la fine dello sciopero della fame dei prigionieri politici palestinesi dopo l’accordo raggiunto questa notte.

Proteste si sono svolte anche nelle città di Hebron, di Ramallah e di Qqlaqiliya e in decine di piccoli villaggi in tutta la Cisgiordania.

 

da: Nena News

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