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Notte di sangue a Gaza [diretta]

Almeno 26 morti e 241 feriti stanotte nella Striscia. Spari a Tel el-Hawa, Zaytun e Shujaiyya. Forti esplosioni al porto. Israele promette di allargare l’offensiva.

ore 18:20 – RADIO ISRAELIANA: “IRAN STA FORNENDO I MISSILI AD HAMAS”

Raid israeliano sulle case vicine l’ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia.

Risuonano le sirene nelle cittadine israeliane vicino al confine con Gaza.

Ore 17:25 – 14 PALESTINESI UCCISI DALLE 14 ITALIANE

Dalle 14 (ore italiane) Israele ha ucciso 13 palestinesi tra il nord di Gaza, la parte orientale del campo profughi di Jabalia e il quartiere di Tel al-Zaatar. Israele ha avvertito i residenti di di evacuare l’area ma molte famiglie non possono andare da nessuna parte.

ore 16:30 – 12 MORTI A JABALIA. 5 PALESTINESI UCCISI APPENA USCITI DA UN TUNNEL A SUD DELLA STRISCIA

Una unità israeliana della divisione Givati ha ucciso 5 uomini armati palestinesi che stavano per uscire da un tunnel a sud della Striscia di Gaza. Secondo l’esercito nessuno dei suoi militari è stato ferito.

ore 16:10 – RIUNIONE DEL GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO RIMANDATO ALLE 7:30 ITALIANE

Ore 16:05 – PARLAMENTARE PALESTINESE ZO’ABI SOSPESA PER 6 MESI DALLE SESSIONI PLENARIE DELLA KNESSET PER I SUOI COMMENTI SUI 3 ADOLESCENTI ISRAELIANI RAPITI.

BREAKING ore 15:55 : BAMBINO FERITO A GAZA E’ MORTO A GERUSALEMME. TENSIONE ALTA

Zaher Najar, 7 anni, ferito a Gaza è spirato poco fa all’ospedale Mar Yousef di Gerusalemme. Il clima è teso fuori la struttura ospedaliera. Si temono scontri tra i tanti palestinesi accorsi al Mar Yousef per porgere l’ultimo saluto al bambino e l’ingente numero di soldati israeliani presenti.

ore 15:45 – SMENTITA DI HAMAS: “LA DICHIARAZIONE DI UN CESSATE IL FUOCO PER 24 ORE E’ SBAGLIATA E NON IN LINEA CON LA RESISTENZA.

E’ il portavoce del movimento islamico, Sami Abu Zuhri, a smentire l’indiscrezione filtrata poco fa: “saremo favorevoli ad una tregua – ha detto – quando Israele si calmerà”.

ore 15:15 – L’OLP: “TREGUA UNILATERALE PER 24 ORE PER FAVORIRE IMPLEMENTAZIONE INIZIATIVA EGIZIANA”

Le fazioni palestinesi hanno detto di essere d’accordo allo spiegamento della Guardia Presidenziale del Presidente Abbas sul lato palestinese del valico di Rafah. Una delegazione – con rappresentanti di Fatah, Hamas e Jihad islamica – è in viaggio al Cairo per una discutere una versione emendata della proposta egiziana di cessate il fuoco presentata la scorsa settimana e rifiutata dai gruppi della Resistenza di Gaza.

L’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ha dichiarato una tregua unilaterale di 24 ore con una possibilità di estensione in modo da favorire l’implementazione dell’iniziativa in corso in Egitto. Secondo le autorità palestinesi Israele non avrebbe ancora risposto alla dichiarazione di cessate il fuoco.

ore 14:05 – STRAGE FAMILIARE A KHAN YUNIS: UCCISO LEADER FRONTE DEMOCRATICO, SUA MOGLIE E I LORO 5 BAMBINI.

Strage familiare a Khan Yunis: poco fa il leader del Fronte Democratico Widah Abu Amer , sua moglie e i loro cinque figli sono morti in un attacco israeliano. A riferirlo è la tv panaraba al-Mayadeen

La marina israeliana ha colpito una centrale di polizia nella zona occidentale di Rafah.

Raid aerei in diverse parti della Striscia. Distrutta una moschea nella parte ovest di Khan Yunis.

ore 13:45 – 50 PALESTINESI ASSASSINATI DA MEZZANOTTE. 1.138 IL TOTALE. L’UNICA CENTRALE ELETTRICA DI GAZA NON FUNZIONA PIU’

Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi da Israele a partire da mezzanotte. Dall’inizio dell’offensiva “Bordo Protettivo” il bilancio è di 1.138 palestinesi morti (quasi 300 bambini) e 6.720 feriti.

L’unica centrale elettrica di Gaza ha smesso definitivamente di funzionare a causa dell’incendio causato dal bombardamento israeliano avvenuto stamattina.

ore 13:25 – MORTO UN GIOVANE PALESTINESE A HEBRON

Non c’è l’ha fatta Ala’a Jihad Az-zughayr, 21 anni. Il giovane di Idhna (a ovest di Hebron) è morto stamattina all’alba per le gravissime ferite ricevute al petto dieci giorni fa nei violenti scontri con i militari israeliani all’ingresso della città. E’ l’undicesimo palestinese a essere ucciso in Cisgiordania dall’8 luglio, data di inizio dell’operazione “Bordo protettivo” a Gaza.

ore 13:00 – HANIEH (LEADER HAMAS): “RESISTEREMO’ FINO ALLA LIBERTA’”

Commentando la distruzione della sua casa nel raid aereo notturno compiuto dall’aviazione israeliana, l’ex premier del governo Hamas a Gaza, Ismail Hanieh, ha affermato: “la mia casa non è più preziosa di quelle dei figli del nostro popolo. La distruzione delle pietre non spezzerà la volontà perché continueremo a seguire la strada della resistenza fino alla libertà”.

Ore 12:30 – ESERCITO ISRAELIANO A PALESTINESI KHAN YUNIS:”LASCIATE LE VOSTRE CASE”. MINISTRO ECONOMIA ISRAELIANO: “CONTINUARE L’OPERAZIONE FINCHE’ HAMAS NON E’ SCONFITTA”

L’esercito israeliano ha chiesto ai residenti palestinesi dei quartieri orientali di Khan Yunis di abbandonare immediatamente le loro case.

Il Ministro dell’Economia israeliano, Naftali Bennet, ha ribadito poco fa che Israele deve continuare l’operazione finché non raggiunge una conclusione “definitiva”. Il Ministro ha criticato il Premier Netanyahu per la gestione dell’offensiva su Gaza. Distruggere i tunnel, secondo il leader di “Casa Ebraica”, non è abbastanza ma piuttosto bisogna continuare l’operazione militare finché Hamas non viene “sconfitta”. Bennet propone di mantenere il controllo della zona di sicurezza vicina al confine per un anno e permettere ad Israele una permanente “libertà di agire” attraverso la Striscia.

Ore 12 – ESERCITO ISRAELIANO:“STANOTTE COLPITI 150 OBIETTIVI”

L’esercito israeliano comunica di aver attaccato stanotte 150 obiettivi a Gaza. Tra questi: l’abitazione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, l’abitazione del comandante della brigata di ash-shujaiyya, il Ministero delle Finanze, la radio al-Aqsa e la televisione al-Aqsa.

ore 11.45 – VIDEO BBC: BOMBE SULLE SEDI DEI MEDIA DI GAZA. COLPITI AL AQSA TV E AL AQSA RADIO

 

ore 11:35 – GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO CONVOCATO ORE 18. IN FIAMME CENTRALE ELETTRICA DI GAZA

Il Gabinetto di Sicurezza israeliano si riunirà alle 18 ore italiane per discutere dell’offensiva in corso a Gaza.

La centrale elettrica di Gaza è stata colpita da un carro armato israeliano e ora è in fiamme. Tramite la sua portavoce, l’esercito di Tel Aviv fa sapere che sta analizzando il report su quanto è accaduto. L’impianto era già stato colpito la scorsa settimana e stava funzionando al 20% dando così solo poche ore di elettricità al giorno alla popolazione locale.

106 militari israeliani sono ricoverati negli ospedali dello stato ebraico. Uno sarebbe in gravissime condizioni, mentre altri 4 sarebbero gravi.

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Anche stanotte i palestinesi di Gaza non hanno chiuso occhio. Almeno 26 morti e 241 feriti negli attacchi israeliani via terra, aria e mare. La fine del conflitto sembra, però, ancora lontana dopo le parole pronunciate ieri dal Premier israeliano Netanyahu secondo cui la campagna militare potrebbe “durare a lungo”. A fargli eco è stato il Ministro della Difesa Ya’alon che ha detto di voler allargare l’offensiva.

Ieri è stata l’ennesima giornata di morte nella Striscia: 44 vittime a cui vanno aggiunti i 12 cadaveri ritrovati sotto le macerie dai soccorritori. Secondo i dati forniti dal portavoce del Ministro della Salute di Gaza, Ashraf al-Qidri, in 21 giorni di combattimento sono stati uccisi 1.088 palestinesi (251 bambini). Di questi, circa il 90% è rappresentato da civili. I feriti sono 6.470. Un bilancio provvisorio perché i raid e i colpi di artiglieria continuano incessantemente.

A Gaza nessun luogo è sicuro, perfino un parco giochi per bambini può diventare teatro di un massacro. Così è stato nel campo profughi di al-Shati dove 10 persone (8 bambini) sono state assassinate da un raid aereo israeliano. Tel Aviv ha accusato la Jihad islamica per la strage. Tuttavia, testimoni oculari e le indagini della polizia di Gaza hanno confermato che a compiere l’attacco è stato lo stato ebraico.

Continua – anche se in misura minore – il lancio di razzi palestinesi verso il territorio israeliano. Le sirene sono risuonate nelle cittadine confinanti con la Striscia, ma l’ allarme rosso si è sentito anche nella zona del Gush Dan (zona al centro d’Israele dove vi è anche Tel Aviv). L’esercito israeliano ha annunciato ieri la morte di altri 4 soldati israeliani. Sale così a 43 il bilancio dei militari di Tel Aviv morti dall’inizio dell’offensiva “Bordo protettivo”.

Accanto ai morti e i feriti, vi sono i 200.000 rifugiati palestinesi ammassati nelle strutture dell’Unrwa perché hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Questo numero, però, non tiene conto di tutti coloro che hanno abbandonato le loro case, ma che, trovando riparo presso parenti e familiari, non rientrano nelle statistiche ufficiali. Ai già tanti rifugiati potrebbero aggiungersi presto anche parte dei 400.000 gazawi del nord che hanno ricevuto ieri da Israele via sms ordini di evacuazione dell’area. Avvertimenti che sanno di beffa essendo la Striscia ermeticamente chiusa da Israele e dall’Egitto.

Sul piano diplomatico una fonte in Cisgiordania ha rivelato all’AFP che il Presidente palestinese Abbas ha formato una delegazione palestinese – con rappresentanti anche di Hamas e della Jihad islamica – che incontrerà i leader egiziani per discutere dell’attacco israeliano su Gaza. L’obiettivo è quello di giungere ad una tregua che possa soddisfare le richieste dei palestinesi.

Più o meno nelle stesse ore il Presidente Usa Barack Obama ha telefonato a Netanyahu chiedendogli un “cessate il fuoco immediato, incondizionato e umanitario”. Il suo invito era stato preceduto qualche ora prima da una medesima richiesta del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

La richiesta di Obama sembra aver infastidito i leader israeliani secondo cui una tregua è realizzabile solo se viene smilitarizzata la Striscia. Proposta inaccettabile per i gruppi armati palestinesi che chiedono innanzitutto la fine dell’assedio.

da Nena News

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