InfoAut
Immagine di copertina per il post

PALESTINA: ANCORA BOMBE SU GAZA E VITTIME CIVILI

||||

Pubblichiamo alcuni aggiornamenti sull’evoluzione del conflitto in Palestina. Almeno 10 persone, tra cui 2 donne e 8 bambini, tutti membri della stessa famiglia Abu Hatab, sono stati uccisi la scorsa notte in un attacco israeliano nel campo profughi di Al-Shati nel nord della Striscia. Lo riferisce l’agenzia Maan secondo cui ad essere colpita è stata una casa di tre piani.

Il numero delle persone uccise dai raid israeliani a Gaza è salito a 126, tra cui 31 bambini e 20 donne: lo riferiscono le autorità sanitarie della Striscia, citate dal quotidiano Haaretz. 

La scorsa notte nel rione Ajami di Jaffa (Tel Aviv) una bottiglia incendiaria ha scatenato un incendio nell’appartamento di una famiglia araba. Un bambino di 12 anni è stato ustionato in maniera grave, ed il fratello in modo medio.

Anche in Cisgiordania continuano le proteste: ieri le IOF hanno ucciso cinque palestinesi e ne hanno feriti decine. Di seguito l’aggiornamento di InfoPal:

Venerdì, durante proteste contro le aggressioni dell’occupazione israeliana sulla Striscia di Gaza e contro i gerosolimitani, cinque palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione israeliane (IOF) e decine sono rimasti feriti.

Fonti mediche hanno riferito che un giovane è stato ferito con quattro proiettili ed è stato portato in un ospedale di Nablus dove è stato dichiarato morto.

Mazen Shehadeh, il capo del consiglio di Urif, ha confermato che il ragazzo aveva circa vent’anni ed è stato ucciso mentre affrontava l’attacco dei coloni nella città.

Il ministero della Salute palestinese ha reso noto che due cittadini erano arrivati ​​al Salfit Governmental Hospital dai villaggi di Marda e Sakaka in condizioni critiche, in quanto feriti da proiettili letali al petto e all’addome. L’ospedale ha poi comunicato il loro decesso.  

Il ministero ha anche dato notizia della morte del giovane Yusef Atatreh, 25 anni, causata da proiettili delle IOF durante gli scontri al posto di blocco militare di Dotan, a Jenin.

Mahmoud Al-Saadi, responsabile del servizio emergenza della Mezzaluna Rossa palestinese a Jenin, ha detto che Atatreh, di Al-Tarm, è morto poco dopo essere arrivato all’ospedale governativo di Jenin, colpito da un proiettile che ha perforato un’arteria del piede. 

Inoltre, il ministero ha denunciato la morte di un cittadino per proiettili letali a Gerico.

Infine inseriamo la trasmissione di Radio Onda d’Urto sulla giornata di ieri:

E’ sempre più dura l’aggressione militare israeliana contro la Palestina. A Gaza le vittime palestinesi sono salite ad oltre 120. Oltre 800 i feriti.

Decine di aerei da guerra di Tel Aviv bombardano costantemente, in particolare le zone nord ed est di Gaza City. Segnalati molti colpi di artiglieria e bombardamenti via terra nella città di al-Fakhari, a est di Khan Yunis, tanto che a metà della notte tra ieri e oggi si era diffusa la notizia di un’invasione via terra, prima confermata e poi, per ora, smentita dallo stesso esercito israeliano.

Il premier sionista israeliano Netanyahu parla di “target militari e postazioni di Hamas”, ma sono centinaia le case e gli edifici civili distrutti nella Striscia di Gaza.

Le diverse forze della resistenza palestinese continuano a rispondere con il lancio di razzi da Gaza verso Tel Aviv, ma la maggior parte di questi vengono intercettati dal sistema antimissilistico Iron Dome. 8 in totale i decessi sul fronte israeliano da martedì a oggi.

E’ stata intanto una giornata di proteste in tutta la Cisgiordania, da Betlemme a Beit El, da Salfit a Gerico. In poche ore sette manifestanti palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani. Dopo Mohammed Ruhi Hammad, di Silwad, è stato ucciso il 26enne Youssef Nawasra nel villaggio di Yabad, vicino Jenin, durante una protesta.

Nei villaggi di Iskaka e Marada vicino Salfit sono stati uccisi il 23enne Awad Ahmed Harb e Sharif Khaled Suleiman, 38 anni. Il villaggio di Iskaka era stato attaccato da coloni israeliani e la comunità lo ha difeso, mentre l’esercito restava a guardare. Altre vittime si sono registrate a Gerico, Mohammed Shger, e a Nablus, Nidal Sael Safadi e Issa Burhom.

Sul fronte diplomatico, Israele avrebbe rifiutato la proposta egiziana di un cessate il fuoco, anche temporaneo, per provare poi ad arrivare a una tregua più duratura. Si terrà poi domenica l’ennesima riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul Medio Oriente. Doveva tenersi oggi, ma gli Stati Uniti hanno rifiutato l’incontro d’urgenza, spostando tutto addirittura a martedì prossimo. Alla fine è stata raggiunta una mediazione e la riunione si terrà domenica pomeriggio. In Italia, invece, mercoledì alla Camera si terrà l’informativa del ministro degli Esteri Di Maio. L’aggiornamento pomeridiano da Gaza con Sami, del centro scambio culturale Vittorio Arrigoni. Ascolta o scarica

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/05/Sami-Gaza-aggiornamento-vene-pome.mp3{/mp3remote}

Stamattina attivisti solidali hanno occupato, a Roma la sede dell’Ordine dei giornalisti “contro – spiega il collettivo Cambiare Rotta – le continue mistificazioni e la falsificazione da parte dei principali giornali e media del nostro Paese sul massacro del popolo palestinese”. Su questo tema sentiamo Davide Grasso, ricercatore, scrittore e nostro collaboratore, autore di un articolo dal titolo “Israele-Palestina, alla base della narrazione delle violenze resta un pregiudizio perverso”. Ascolta o scarica

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/05/davide-grasso-analisi-dopo-Sami.mp3{/mp3remote}

 

 

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

palestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti ebrei contro il genocidio bloccano la borsa di New York

Lunedì 14 ottobre, un gruppo di attivisti del collettivo “Jewish Voices for Peace” ha preso d’assalto la Borsa di New York per chiedere la fine dei crimini commessi da Israele e il blocco delle forniture di armi allo Stato coloniale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre la repressione: più di 15mila in piazza per la Palestina

Comunicato sulla piazza nazionale del 5 ottobre a Roma di Giovani Palestinesi d’Italia – GPI e Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La privatizzazione dello stato

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: Israele ha dato l’ok all’invasione di terra. L’Iran replica con circa 200 missili

Alle ore 18.30 (in Italia) circa 200 missili scagliati dai “Guardiani della Rivoluzione”, i Pasdaran, sono partiti dall’Iran alla volta di Israele e delle basi militari nei Territori Occupati Palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

AMLO, Ayotzinapa e la dimensione sconosciuta

A dieci anni dal massacro e “desaparición” degli studenti di Ayotzinapa proponiamo la traduzione di questo articolo del giornalista John Gibler, autore del libro “Una storia orale dell’infamia”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

“Tiziano libero”: appello alla solidarietà concreta per il compagno arrestato il 5 ottobre a Roma

Si moltiplicano le iniziative solidali in favore di Tiziano, il compagno dello Spazio Sbago di Urbino malmenato e arrestato dalle forze dell’ordine durante la manifestazione per la Palestina e il Libano del 5 ottobre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

5 ottobre: abusi in divisa

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sul dibattito verso il 5 ottobre

Fatichiamo a comprendere il dibattito che si è aperto in vista del corteo del 5 ottobre contro il genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: il copione di Israele si ripete

In Libano continua l’attacco da parte di Israele che ha adottato la stessa narrazione impiegata per “giustificare” agli occhi della comunità internazionale il genocidio nella Striscia di Gaza, la retorica secondo cui l’offensiva avrebbe l’obiettivo di colpire i membri delle organizzazioni di Hezbollah per estirpare il “terrorismo”.