InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina – Giorno della Terra e Marcia su Gerusalemme

MARTA FORTUNATO

Gerusalemme, 30 marzo 2012, Nena News – «Per la prima volta il popolo palestinese non sarà solo in occasione della celebrazione del 30 marzo, la Giornata della Terra. Quest’anno c’è stata una trasformazione qualitativa del livello di solidarietà ed un’internazionalizzazione dell’evento con il sostegno di oltre 60 paesi del mondo». Adnan Ramadan, direttore esecutivo dell’OPGAI (Occupied Palestinian and Golan Hights Advocacy Initiative) è speranzoso – da mesi associazioni palestinesi ed internazionali stanno preparando la Marcia Globale su Gerusalemme. Ed ora, finalmente, tutto è pronto, le attività possono cominciare».

Gli eventi avranno inizio oggi verso mezzogiorno. In totale gli organizzatori prevedono un milione di persone per le strade. Nelle piazze delle principali città del mondo ci saranno manifestazioni e proteste davanti alle ambasciate israeliane, mentre in Medio Oriente quattro diverse marce, dalla Giordania, dall’Egitto, dalla Siria e dal Libano, si dirigeranno contemporaneamente verso i confini israeliani. In Israele, i cittadini palestinesi saranno gli unici ai quali sarà permesso raggiungere la Città Santa. In Cisgiordania centinaia le attività previste. “Nell’area di Betlemme l’evento principale è una manifestazione davanti al posto di blocco che separa Gerusalemme da Betlemme (il check-point 300)” ha spiegato Ramadan– ma ci sono moltissime altre piccole iniziative: ad esempio nei villaggi di al-Khader e di al-Walaje attivisti palestinesi ed internazionali pianteranno alberi di olivo su terre a rischio di confisca come segno di lotta e di resistenza”. Un’altra grande manifestazione è prevista presso il check-point di Qalandya.

“Saranno dimostrazioni pacifiche, non ci sarà nessun tentativo diretto di sfidare le autorità israeliane, cercheremo di evitare ogni tipo di violenza” annunciano gli organizzatori. Ma Israele si prepara: secondo una dichiarazione ufficiale dell’IDF, l’esercito israeliano «è pronto a qualsiasi eventualità e farà tutto il necessario per difendere i confini ed i cittadini di Israele». Migliaia di poliziotti e agenti di polizia sono sttai dispiegati a Gerusalemme, in Galilea e ai valichi con la Cisgiordania, “chiusa” su ordine delle autorità militari. Tuttavia, come ha spiegato Adnan «a differenza delle manifestazioni che hanno avuto luogo l’anno scorso in occasione della Nakba che hanno colto di sorpresa l’esercito israeliano con risultati catastrofici [12 palestinesi uccisi e centinaia feriti], si cercherà davvero di evitare ogni scontro diretto tra le de parti».

A Gerusalemme sono già iniziate alcune attività: attivisti palestinesi ed internazionali ieri hanno piantato ulivi e svolgendo azioni di solidarietà. Oggi in molte aree di Gerusalemme Est ci saranno manifestazioni e proteste «per sottolineare l’importanza e la centralità della città nella questione palestinese» – ha spiegato il direttore di OPGAI.

«Quello che sta avvenendo nella città santa è un processo di giudaizzazione e di espulsione della popolazione palestinese” ha affermato Sergio Yahni dell’Alternative Information Center – più del 65% della famiglie palestinesi vivono sotto la soglia di povertà e la situazione peggiora giorno dopo giorno».

Gerusalemme è stata inizialmente dichiarata territorio internazionale secondo il piano di spartizione ONU del 1947 e tale status è stato rinforzato con la risoluzione ONU 194 del 1948. In seguito, nel 1967 Israele ha annesso dal punto di vista amministrativo le aree appartenenti a Gerusalemme Est per poi annetterle ufficialmente nel 1980. Tuttavia, secondo il diritto internazionale, Gerusalemme Est è territorio occupato. «Gli abitanti palestinesi, non cittadinai ma semplice residenti s- sono trattai alla streua di immigrati, a cui lo Stato può ritirare a suo piacimento “il favore” di aver diritto alla residenza” – chiarische Yahni. Dal 1967, sono 8 269 i permessi di residenza ritirati ai Palestinesi di Gerusalemme. Oggi la popolazione totale della città è pari a 773.800 abitanti (dati del 2009), di cui il 65% sono cittadini israeliani ed il rimanente 35% sono palestinesi. Tuttavia non bisogna dimenticare che ci sono più di 100.000 residenti che sono stati isolati da Gerusalemme Est dopo la costruzione del muro di annessione. Sono i quartieri di Kufr Aqab, al-Izzariyeh, Abu Dis, tagliati fuori non solo dalla città santa ma anche dalle statistiche ufficiali. Ed è proprio in queste località che domani ci saranno manifestazioni e proteste, per mettere l’accento sulla centralità di Gerusalemme nella questione palestinese.

_________________

 

A TORINO APPUNTAMENTO ORE 16,30

PER UNA MARCIA DA PIAZZA PALAZZO DI CITTA’ A PIAZZA CASTELLO

(A SEGUIRE PRESIDIO IN PIAZZA CASTELLO ANG VIA GARIBALDI)


 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

global march to jerusalempalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287