Palestina: vendetta e repressione sionista
Nella mattinata di martedì 12 maggio 2020 l’esercito israeliano ha fatto irruzione nel villaggio di Yabad, in questa occasione durante i tafferugli un soldato israeliano è stato raggiunto alla testa da una pietra che lo ha ucciso.
L’operazione ha avuto inizio alle 4:00 di notte e ha visto impegnata un’unità della Brigata Golani. L’obiettivo era arrestare 4 palestinesi, 2 sospettati di far parte di un’organizzazione terroristica e altri 2 sospettati di atti violenti, quali lancio di pietre contro veicoli israeliani.
Il raid ha fatto seguito alla demolizione dell’abitazione di un palestinese, accusato di essere tra i responsabili di un’esplosione letale verificatasi il 23 agosto 2019 in Cisgiordania, forse tale episodio ha scatenato la rabbia dei cittadini di al-Fawar. Il soldato ucciso sembra essere stato raggiunto al capo da una pietra scagliata da un tetto. Tali episodi sono avvenuti poco prima della visita del segretario di Stato USA, Mike Pompeo, per il 13 maggio, il cui obiettivo era discutere dei piani di Israele di annessione dei territori palestinesi in Cisgiordania, tra cui la Valle del Giordano e il Mar Morto settentrionale. Si tratta di una proposta avanzata dal premier israeliano Netanyahu, il quale prevede di completare il proprio progetto entro il primo luglio prossimo.
In rappresaglia a quanto accaduto, nella mattinata di martedì 12 maggio l’esercito israeliano mercoledì 13 maggio ha fatto irruzione entrando nel villaggio di al-Fawar, vicino a Herbon, nella Cisgiordania occupata. Da subito vi sono stati scontri tra i cittadini e l’esercito, ad averne fatto le spese è stato un ragazzino di soli 14 anni, Zaid Qaysa, che è stato raggiunto da un colpo alla testa, insomma una sorta di vendetta trasversale per l’uccisione del soldato Sionista.
Morire a 14 anni nel tentativo di difendere la propria libertà e quella altrui è veramente ingiusto, così come lo è a 40 anni, lo stato sionista di Israele continua con l’appoggio del governo americano a occupare ed espropriare terre ai palestinesi con l’utilizzo della violenza.
Vicini alla famiglia di Zaid Qaysa e a tutti i palestinesi e le palestinesi che stanno soffrendo nelle carceri Israeliane ingiustamente.
FREE PALESTINE
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