InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina: venerdì di violenze e scontri. Spianata blindata


Aggiornamenti:

ore 20:10 – Nuovo video su uccisione del palestinese Alloun sembra confutare tesi israeliana

Un nuovo video diffuso dai media israeliani e ripreso da quelli palestinesi, mostra gli ultimi istanti di vita del palestinese Fadi Alloun. Lo scorso sabato Alloun è stato ucciso dalla polizia israeliana perché accusato di aver aggredito degli israeliani con un coltello. Accusa che è sempre stata rigettata dalla famiglia della giovane vittima. Un primo filmato, pubblicato a poche ore dal suo decesso, aveva suscitato qualche dubbio circa la presunta minaccia rappresentata da Alloun poco prima di essere ucciso.

Il nuovo video, ripreso da una angolazione differente, sembrerebbe confutare la versione israeliana dando credito a chi sostiene, invece, che si sia trattata di una esecuzione. Nel breve filmato Alloun, infatti, prova a scappare da alcuni estremisti ebrei che lo circondano rivolgendogli epiteti offensivi e augurandogli di morire. Non è chiaro se il giovane sia armato di coltello o meno. Si sentono le sirene di una vettura della polizia. Il giovane sembra avvicinarsi. Tuttavia, non fa in tempo a farlo perché subito è raggiunto dai proiettili dei poliziotti

ore 19: 30 Scontri si segnalano nuovamente nel campo rifugiati di Sh’ufat, Isawiya, at-Tur e Jabal al-Mukabber (Gerusalemme est).

ore 19:15   Shalom (Ministro interni israeliano): “Revocare lo status di residenza a due terroristi di Gerusalemme est”

Il ministro degli interni e vice ministro israeliano, Silvan Shalom, ha ordinato all’Autorità d’Immigrazione e popolazione d’Israele di iniziare il processo di revoca dello status di residenza a due palestinesi di Gerusalemme est Subhi Abu Khalifa e Shukur Dawiyat. La scorsa settimana i due giovani erano stati responsabili di due differenti attacchi contro israeliani. A riportare la notizia è il portale israeliano Ynet.

“Questi terroristi hanno palesemente e gravemente rotto il giuramento di fedeltà con lo stato d’Israele quando hanno tentato di uccidere degli innocenti. Pertanto non meritano di vivere con noi” ha detto Shalom

ore 17:55   Sale a 6 il numero dei morti nella Striscia di Gaza

Secondo il portavoce del ministero alla salute palestinese, Ashraf al-Qudra, a perdere la vita è stato il 20enne Ziyad Nabil Sharaf. Sale a 60 il numero dei feriti. 10 sarebbero in condizioni gravi

ore 17: 20 Un paramedico di 25 anni ha perso un occhio a Hebron per un proeittile di gomma mentre soccorreva i feriti

ore 16:55  – Continuano gli scontri in Cisgiordania: 30 feriti palestinesi

Continuano le violenze in Cisgiordania. Nella cittadina di Beit Ummar (nord di Hebron), riferisce l’Agenzia Ma’an, 17 palestinesi sono rimasti feriti negli scontri con i soldati israeliani. Secondo quanto ha reso noto il portavoce del comitato popolare locale, uno dei feriti, il 29enne palestinese Ibrahim Ahmad Mustafa Awad, sarebbe in condizioni critiche. Scontri anche a Kafr Qaddum nei pressi di Tulkarem dove è stato colpito da pallottole vere alle cosce e alla vite un 60enne palestinese. Quattro feriti a Beit Fajjar (sud di Betlemme), 8 al cheikpoint di Huwwara (Nablus).

Secondo fonti mediche locali, sono più di 900 i palestinesi feriti negli scontri con le forze armate israeliane nell’ultima settimana.

ore 14.40 – SALE A QUATTRO IL BILANCIO DELLE VITTIME PALESTINESI A GAZA. SCONTRI IN TUTTA LA CISGIORDANIA

Sono quattro i manifestanti uccisi a Gaza, al confine est con Israele: Ahmad al-Herbawi, Abed al-Wahidi, Mohammad al Raqab e Hussam Dawla. Circa 200 manifestanti si sono avvicinati alla rete di separazione e i soldati israeliani hanno aperto il fuoco.

Scontri sono in corso in tutta la Cisgiordania: Betlemme, Jenin, Hebron, Tulkarem, Ramallah.

 

Il 15enne ucciso a Gaza, Mohammad al Raqab


ore 14.00 – IL VIDEO DEL FERIMENTO DELLA RAGAZZA PALESTINESE AD AFULA

Un video girato all’interno di un autobus mostra la polizia israeliana sparare ad una giovane palestinese nella stazione degli autobus di Afula. Voleva accoltellare una guardia, dice la polizia. I polisiotti la circondano e sparano diversi colpi d’arma da fuoco. Per vedere il video clicca qui

ore 13.45 – SCONTRI A GAZA, 16 FERITI E DUE RAGAZZI UCCISI

Sono in corso scontri nella Striscia di Gaza, dopo che manifestanti palestinesi hanno marciato verso il confine est con Israele: i soldati hanno sparato, 16 feriti. Si parla anche di due vittime, Ahmad al Herbawi di 2o anni, del campo profughi al-Nuseirat, colpito alla testa, e Shadi Dawle. Altre manifestazioni stanno cominciando, un gruppo di palestinesi sta marciando verso il valico di Erez a nord.

ore 13.30 – GAZA, PER HAMAS È TERZA INTIFADA – Il capo del movimento islamico palestinese, Ismail Haniyeh, oggi durante la preghiera del venerdì ha parlato di Intifada riferendosi alle violenze di questi giorni nei Territori occupati palestinesi e a Gerusalemme. Haniyeh ha detto è “l’unica strada per la liberazione” e che “Gaza farà la sua parte nell’Intifada di Gerusalemme ed è più che pronta al confronto” . (Fonte: AFP)

ore 13 – RAGAZZA PALESTINESE FERITA DALLA POLIZIA AD AFULA DOPO TENTATO ACCOLTELLAMENTO

Shebab Agency ha pubblicato la foto di una giovane palestinese ferita dalla polizia israeliana nella stazione degli autobus di Afula,a nord dello Stato di Israele, in Galilea. La ragazza, dicono fonti della polizia, avrebbe tentato di accoltellare una guardia e i poliziotti hanno aperto il fuoco.

ore 12 – PALESTINESE ACCOLTELLA ISRAELIANO A GERUSALEMME

Un palestinese avrebbe accoltellato pochi minuti fa un adolecente israeliano di 14 anni a Gerusalemme, secondo quanto riportato dal portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld.

________________________________________________________

 

Un venerdì di tensioni attende israeliani e palestinesi, dopo oltre 10 giorni di violenze, attacchi individuali, aggressioni dei coloni e reazioni dell’esercito, dopo sette morti palestinesi e quattro israeliani.

Stamattina un nuovo accoltellamento: stavolta però il responsabile non è un palestinese ma un israeliano, un 24enne di Dimona, sud di Israele. Con un coltello ha aggredito quattro palestinesi, tra i 20 e i 50 anni, di cui tre lavoratori nel settore delle costruzioni e un impiegato municipale. Uno di loro è in condizioni critiche.

Non è andata meglio durante la notte: estremisti ebraici hanno marciato in molte città israeliane cantando slogan anti-arabi. Tra questi, nella Città Vecchia di Gerusalemme, i tifosi della squadra di calcio del Beitar, membri del gruppo Lehava. Aggressioni contro palestinesi hanno portato a scontri e all’arresto del leader del gruppo Lehava, Bentzi Gopshtain. Manifestazioni anti-palestinesi anche ad Afula, dove ieri un soldato è stato ferito con un coltello da un palestinese, e a Netanya, lungo la costa, dove una decina di israeliani ha aggredito una donna.

Sul fronte palestinese, la notte è stata teatro del funerale del giovane Wissam Faraj, ucciso ieri a Shuafat, Gerusalemme Est, durante scontri con la polizia israeliana. Il giovane, solo 20 anni, stava difendendo la casa di Subhi Abu Khalifa dalla perquisizione, ordinata dopo che il ragazzo aveva accoltellato un israeliano in Città Vecchia. Alla commemorazione hanno partecipato migliaia di persone che hanno svetolato bandiere palestinesi e cantato slogan a sostegno di Gerusalemme e della Moschea di al-Aqsa.

L’ondata di violenza che si sta allargando pare incontrollabile, perché individuale e difficilmente prevedibile. Lo si è visto dalle facce del premier Netanyahu e del ministro della Difesa Yaalon che ieri, in conferenza stampa, hanno fatto appello alla calma, ad entrambe le parti, e affermato di non volere un’escalation delle tensioni. Perché, se questi dovessero essere i primi segni di una ripresa concreta del conflitto tra palestinesi e israeliani, Tel Aviv avrebbe molti problemi a gestirlo: da una parte azioni individuali da parte di palestinesi che non sono membri di organizzazioni politiche o armate; dall’altra, le aggressioni della galassia di gruppi estremisti ebraici, spesso provenienti dalle colonie, difficilmente gestibili dalle autorità dopo lo spazio di azione che gli è stato garantito per anni.

Per mettere una pezza, Israele ha chiesto ieri a Facebook e Youtube di rimuovere i video di attacchi e scontri perché inciterebbero altri giovani palestinesi a fare altrettanto: “I video mostrano attacchi terroristici, elogiano gli aggressori e presentano ebrei e israeliani in modo razzista e odioso”, ha scritto in una lettera destinata alle compagnie web il Ministero degli Esteri.

 

da Nena News


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: arresti durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne

Riportiamo la traduzione di questo aggiornamento pubblicato da Secoursrouge: Il 25 novembre, piazza Taksim a Istanbul è stata messa sotto stretta sorveglianza dalla polizia in seguito al divieto di manifestare e cantare lo slogan “Jin, jiyan, azadî” (Donne, vita, libertà) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nonostante il divieto, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: il Mendoza avanza contro contadini e indigeni, tra la vendita di terre demaniali e progetti minerari

Ancora risuonano nei paraggi di Los Molles e di El Sosneado, i fatti degli inizi del 2023, quando nel sud provinciale giunsero dei fuoristrada con foto del Generale Roca e proclami negazionisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Revoca immediata dei fogli di via – Tiziano libero subito!

Questo appello nasce a seguito della manifestazione del 5 ottobre scorso quando più di 10.000 persone hanno violato i divieti del governo e della questura di Roma per manifestare la loro solidarietà alla resistenza palestinese e al popolo libanese..

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro Stato e dirigent3 tutto e subito all3 student3!

Scendiamo in piazza, il 15 novembre, pochi giorni prima dalla giornata dell3 student3, contro un sistema scolastico devastato da continui tagli ai fondi pubblici, dall’autoritarismo e dalla repressione che tende ad insinuarsi anche nei nostri luoghi del sapere e da una didattica che non pone al centro lo sviluppo del pensiero critico bensì una valutazione numerica.