Pioggia di missili su Gheddafi e il popolo libico
Sotto tiro anche Tripoli. Alle 16 presidio in San Babila a Milano.
da: radiondadurto
Missili e bombe dal cielo e dal mare, lanciati da caccia francesi e britannici, oltre che dalle navi Usa. Dopo settimane di minacce e tensioni, una parte della comunità internazionale è tornata nuovamente a parlare la tragica e ipocrita lingua delle “guerre umanitarie”.
Obiettivo di turno: la Libia e il regime del colonnello Gheddafi, lo stesso rais accolto fino a pochi mesi fa con tutti gli onori a Roma e nelle altre capitali occidentali in quanto “baluardo” contro fondamentalismi e migranti.
Da ieri pomeriggio, dunque, l’operazione Odissey Dawn è ufficialmente partita. Sei i paesi ufficialmente coinvolti: Francia, Usa, Gb, Italia, Spagna e Canada. Sabato pomeriggio, verso le 17, i primi attacchi dei caccia francesi ufficialmente contro veicoli militari di Gheddafi, impegnati nel frattempo a scontrarsi a Bengasi e Misurata con gli insorti. Questa notte, domenica, invece, si è passati direttamente a un bombardamento su Tripoli, anticipato dal lancio di aleno 110 missili Cruise da parte di Usa e Gran Bretagna. Secondo l’Ansa, un ospedale è stato colpito nei pressi di Tajoura, sobborgo di Tripoli. In mattinata, invece, la situazione pare essere calma.
Gheddafi, per ora, si limita alle spacconate verbali: ”attaccherò obiettivi civili e militari nel Mediterraneo” e “stop alla collaborazione (ossia alla repressione) con l’Occidente sull’immigrazione”. Dal pun to di vista diplomatico, invece, Tripoli ha già chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza. Secondo la tv del regime, migliaia di libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker di Gheddafi, sorvolato ieri dai caccia francesi e britannici, mentre i morti civili per i raid occidentali sono almeno 48.
L’Italia per ora sta fornendo un decisivo supporto logistico: messe a disposizione 7 basi militari, in quella di Trapani ci sono anche i caccia partiti ieri dalla base Nato di Ghedi (Brescia).Già da oggi si potrebbero alzare in volo dalla base di Decimomannu i caccia spagnoli giunti ieri in Sardegna. Bloccato nel porto di Tripoli un rimochiatore napoletano, usato dall’Eni per rifornire le proprie piattaforme. A bordo otto italiani, due indiani e un ucraino.
Infine, il fronte degli ‘scettici’: l’Unione africana dopo aver disertato il vertice di Parigi ha chiesto l’immediato stop alle ostilità. La Cina invece si è detta ‘rammaricata’ per i bombardamenti.
ALLE ORE 16 DI DOMENICA 20 MARZO, A MILANO, DIVERSE REALTA’ MENEGHINE (FRA GLI ALTRI, CS VITTORIA E ANTIRAZZISTI MILANESI) HANNO INDETTO UN PRESIDIO CONTRO QUANTO STA ACCADENDO IN LIBIA.
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