InfoAut
Immagine di copertina per il post

Quarto Venerdì della Collera della Grande Marcia del Ritorno palestinese: un morto e diversi feriti

|||||

Per la quarta settimana di fila i palestinesi di Gaza tornano a manifestare al confine.

aggiornamento ore 18.30 Secondo NenaNews, sarebbe alito a quattro il numero dei palestinesi uccisi. I nomi delle ultime due vittime sono Saed Abu Thamna e Mohammed Ayoub.

aggiornamento ore 17.30 Una seconda persona è stata uccisa dalle pallottole dei cecchini sionisti. Si tratta di Ahmed El Athamna, di 24 anni. Purtroppo Ahmed non è stata relativametne fortunato come le più di 120 persone che sono state ferite.Israele, nelle parole del falco dell’ultradestra Avigdor Lieberman,ministro della Difesa, si dice fiera del comportamento dei suoi soldati e ferma nella sua strategia, appoggiata del resto anche dall’Unione Europea che ieri oltre a dire a Israele di moderare la sua risposta ha anche attaccato Hamas per istigazione alla violenza. Migliaia di persone scese in piazza smentiscono le parole dello stesso Lieberman, che aveva parlato di abbassamento del numero dei manifestanti.

Oggi si svolge nei Territori Occupati il Quarto venerdì della collera in occasione della Grande Marcia del Ritorno. La giornata in corso ricorda in particolare tutti i martiri e i prigionieri della belva sionista. Prosegue così la protesta di decine di migliaia di palestinesi lungo la Striscia di Gaza, nel settantennale del grande esodo, Nakba.

Un uomo di 25 anni, Ahmed Nabil Abu Aql, è stato ucciso, dalle forze di occupazione israeliane all’ Est di Jabalia; colpito mortalmente alla testa da un proiettile. Si registrano ad ora altri quaranta feriti.

In maniera quasi grottesca, pochi istanti prima dell’ ufficializzazione della morte del giovane palestinese, il coordinatore umano della Nazioni Unite aveva esortato ad un uso “proporzionato” della forza armata israeliana nei confronti dei manifestanti palestinesi.
Il che suona ancora più ipocrita anche a seguito della risoluzione del Parlamento Europeo avvenuta ieri, in cui si riprende per fila e per segno la posizione ufficiale di Israele, nella quale si condanna unilateralmente la supposta condotta di Hamas, e ci si rammarica per le vittime del fuoco proveniente da Tel Aviv.

In realtà la collusione della politica di numerosi stati membri dell’ UE con l’ agire israeliano “in difesa e a tutela dei propri confini” ha avuto una chiara riprova proprio ieri, all’inizio delle celebrazioni della settimana dell’ indipendenza israeliana, ai cui festeggiamenti hanno partecipato aerei e militari di Austria, Grecia, Polonia, Inghilterra, Germania (laddove le misure contro le manifestazioni pro-Palestina stanno divenendo sempre più dure) e Italia, oltre a Canada,India e, ovviamente, l’ USA Air Force.

Questi paesi, insieme agli Emirati Arabi, sono per la maggiorparte coinvolti nelle esercitazioni di guerra promosse da Israele nell’ ultimo ciclo da due anni a questa parte. Dunque una cooperazione vera e propria per un enorme giro di affari e interessi che vanno aldilà dei rapporti di vendita che grandi produttori di armi dell’ Italia, dell’ Europa e di tutto il globo hanno con il Governo isreliano.

La partecipazione di questi Stati alla celebrazione israeliana contribuisce a rafforzare la visione revisionista e giustificazionista concomitante al ricordo della Nakba; nel settantennale di questo avvenimento centrale per la ridefinizione dei rapporti di forza in Medio-Oriente e non solo, sono in pochi i Palestinesi che stanno combattendo in maniera unitaria nella Striscia di Gaza che hanno scordato il ruolo chiave degli aviatori britannici, statunitensi e canadesi nella conquista coloniale del 1948.

Seguiranno aggiornamenti..

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

intifadapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.