InfoAut
Immagine di copertina per il post

Questo é il messaggio di Karim Younis dopo 40 anni nelle prigioni israeliane: Libertà per la Palestina, il popolo e i prigionieri palestinesi

Alla mia mamma e al mio papà,

So che la mia prigionia vi ha angosciati, trovo consolazione nella vostra determinazione per una Palestina che si merita il nostro sacrificio. Nessun momento è mai stato così doloroso come quando mi è stato impedito di dirvi addio e partecipare al vostro funerale. Ma voglio che sappiate che questi quarant’anni di prigione israeliana non mi hanno sconfitto. Ho la dignità che hai sempre desiderato per me, Padre. Ho conservato la mia umanità di combattente per la Palestina libera, Madre. Oggi torno a cantare l’inno nazionale con il mio popolo, ovunque, l’inno della lotta per il ritorno e per la liberazione. 

Mamma e papà, che le vostre anime riposino in pace.

Al mio resistente popolo palestinese in Palestina ed in esilio, al mio popolo che mi è stato vicino durante i quarant’anni di prigionia e mi ha dato la forza e la speranza necessarie per conservare la mia dignità. Al mio popolo che non ha mancato di abbracciare, proteggere, sostenere e mantenere il suo voto di liberazione ai martiri e ai combattenti per la libertà.

Al mio popolo dico: Eccomi, appesantito da quarant’anni di prigionia, con qualche capello grigio e molte malattie, ma con tutta la dedizione per continuare il cammino di liberazione con dignità e determinazione. Non ho provato alcuna felicità quando il tribunale israeliano ha ridotto la mia condanna a morte in ergastolo, perché sapevo che l’apparato di oppressione israeliano avrebbe continuato a uccidermi ogni giorno. E quando la mia condanna all’ergastolo è stata ridotta a quarant’anni, non ho gioito, non solo perché non vedevo alcuna differenza tra una condanna all’ergastolo e quarant’anni, ma anche perché sapevo che c’erano centinaia di prigionieri condannati all’ergastolo dall’organo giudiziario che continua ad essere uno dei principali pilastri del regime di coloniale israeliano di apartheid.

Figli e figlie del mio popolo, non ho alcun risentimento nei vostri confronti, se dite che è una vergogna che i partiti politici palestinesi e i movimenti internazionali per i diritti umani rimangono inerti mentre i nostri prigionieri politici trascorrono anni nelle carceri israeliane. Ma ora che ho lasciato la mia cella, voglio rassicurarvi che noi, combattenti per la libertà, eravamo e siamo ancora orgogliosi di voi. Siamo orgogliosi del nostro popolo ovunque si trovi, sia in patria che in esilio. Voi siete la causa palestinese e la nostra fonte di speranza. Voi date forza alla nostra resistenza. Siete lo scopo e l’essenza della nostra lotta. O figli e figlie, i prigionieri politici palestinesi sono sul punto di dover affrontare una nuova campagna di repressione da parte di Israele. Contano su di voi, quindi siate il loro sostegno e la loro spina dorsale come lo siete sempre stati. 

Alla leadership palestinese, ai partiti e ai movimenti palestinesi, compresi quelli attivi nella Palestina del 1948, dico:

I combattenti palestinesi nelle carceri israeliane non pagano solo con la vita. Ogni giorno che passa, un pezzo della loro vita viene loro rubato, la speranza viene loro tolta, un loro sogno viene infranto. Ogni giorno che passa semina dolore e li lascia feriti in eterno. La leadership, più di chiunque altro, deve ricordare che i prigionieri politici palestinesi non hanno deluso nessuno, e anche voi non dovete deluderli. Sì, la lotta richiede sacrificio, ma non è necessario che ci sia un altro Karim Younus. I combattenti per la libertà non devono essere lasciati in prigione per venti, trenta o quarant’anni. Sappiamo tutti che se non fosse per quei prigionieri, il nostro popolo non avrebbe voce né dignità, e nemmeno la leadership avrebbe uno status o alcun rispetto. Mettete fine alla divisione, ripristinate l’unità del nostro popolo in tutta la Palestina e in esilio, e ripristinate la convinzione a lottare per la liberazione.

Ai popoli liberi del mondo e ai combattenti per la libertà di ogni terra,

I movimenti per la liberazione dei popoli e per l’indipendenza, la fine dell’oppressione coloniale e l’affermazione della dignità umana, dei diritti umani, dell’uguaglianza, della giustizia, dei diritti delle donne e dei diritti dei popoli indigeni e delle minoranze, oltre a molte altre cause, meritano resistenza, tenacia e perseveranza. Ma ricordate che la causa palestinese merita un’attenzione particolare, perché il popolo palestinese ha a che fare con potenze internazionali, complici dei crimini di colonizzazione, apartheid, oppressione e ingiustizia perpetrati dal regime israeliano in Palestina. Alzate forte la voce: libertà, libertà per la Palestina.

Ai paesi del mondo e agli organismi internazionali,

Se gli Stati applicassero un decimo di quanto dichiarato nelle centinaia di trattati sui diritti umani che sono stati firmati, il mondo sarebbe diverso. È lecito tacere sull’uccisione del nostro popolo nelle strade? È lecito che Israele etichetti i combattenti per la libertà palestinesi come terroristi? È lecito equiparare il colonizzato al colonizzatore ed accontentarsi di vuoti appelli alla pace? Nelle carceri israeliane – cimiteri dei vivi – persone innocenti sono detenute arbitrariamente in regime di amministrazione amministrativa, mentre altre subiscono ingiuste condanne ad una morte lenta. La comunità internazionale deve fare più che rilasciare dichiarazioni di condanna e redigere rapporti. Il mondo deve intervenire per proteggere il nostro popolo dall’oppressione del regime coloniale di apartheid israeliano. Il mondo deve intervenire per porre fine alla detenzione amministrativa, per porre fine alle condanne ingiuste e per liberare i combattenti per la libertà.

Ai miei compagni combattenti per la libertà palestinese detenuti nelle carceri israeliane,

Anche se ho lasciato fisicamente la mia cella, il mio spirito rimane con voi. L’ho lasciato con coloro che hanno pagato con la vita per proteggere i diritti del nostro popolo. E’ rimasto con coloro che non si sono lasciati e non si lasceranno sconfiggere, con coloro che continueranno a sfidare gli oppressori, rinnovando la loro voglia di vivere e ispirando altri ad abbracciare il sole della libertà.

A tutti, io dico,

Poiché la libertà è il più sacro degli obiettivi, la Palestina merita tutti i nostri sacrifici. Sì, miei cari, la Palestina merita e voi altrettanto, combattenti per la libertà, meritate la libertà. Oggi non posso che promettervi che sarò una voce che invoca la vostra libertà, e che diffonderò la vostra voce il più possibile tra il nostro popolo, tra i suoi leader ed in tutto il mondo.

https://badil.org/press-releases/13506.html

Tradotto da AssoPacePalestina

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Karim Younispalestinaprigionieri palestinesi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: La guerra contro i popoli continua

Nel quadro delle Giornate Globali Giustizia per Samir Flores Soberanes!, a sei anni dal suo assassinio, il Congresso Nazionale Indigeno e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno reso pubblica una dichiarazione a sostegno dell’Unione delle Comunità Indigene della Zona Nord dell’Istmo (Ucizoni), condannando l’imboscata avvenuta nella zona di confine tra Santo Domingo Petapa e San Juan Mazatlán, Oaxaca, nella quale furono uccisi tre dei loro difensori del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: sciopero generale a due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, manifestazione oceanica ad Atene

Grecia paralizzata per uno sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati con oltre 200 manifestazioni – una delle mobilitazioni più imponenti degli ultimi decenni – per chiedere verità e giustizia in occasione dell’anniversario di due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, in cui persero la vita 57 persone, tra cui molti studenti: 85 i feriti gravi, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornate di lotta globali per Samir Flores

Il 20 Febbraio decorrevano 6 anni dall’assassinio di Samir Flores Soberanes.Compagno instancabile nelle lotte territoriali ed ambientali contro la devastazione ambientale del Proyecto Integral Morelos. da Nodo SolidalePer approfondire clicca qui Il 20 siamo stati sotto l’ambasciata messicana a Roma con il busto di Samir, mentre altri busti bloccavano la strada per cholula, venivano esposti a Parigi, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: appello storico di Ocalan. “Tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi”

cL’atteso appello del leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, è stato diffuso oggi pomeriggio, giovedì 27 febbraio 2025, ma senza l’atteso video-messaggio, evidentemente bloccato da Ankara. A parlare quindi deputate-i del partito della sinistra curda e turca Dem che si sono recati recata sull’isola-carcere di Imrali, dove Ocalan è detenuto da 26 anni. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rottura e interdipendenza: la partita tecnologica tra Usa e Cina

La competizione strategica tra Cina e Stati Uniti è più complessa e meno lineare di come viene solitamente rappresentata dai media generalisti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’enigma del riarmo europeo

Mentre scocca il terzo anno di guerra, finalmente si parla di negoziati di pace.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Autonomie e autodifesa in Amazzonia

Le autonomie territoriali e l’autogoverno popolare devono difendere i propri spazi in un periodo di crescente violenza statale e criminalità organizzata, che sono attori delle guerre di esproprio. di Raúl Zibechi, da Comune-info Se non lo facessero, sarebbero seriamente a rischio sia la sopravvivenza delle persone e dei gruppi, sia le autonomie. Tuttavia, molte autonomie […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump ribalta Zelensky facendo dissolvere la falsa coscienza dal capitalismo “liberale”

Terre rare, materie prime, il dollaro come valuta di riferimento, porte spalancate ai capitali americani e i risparmi nazionali dritti dritti nei portafogli di società Usa. In meno di una riga di post, il neo-presidente, attaccando l’omologo ucraino, ha riassunto la dottrina che gli Stati Uniti hanno seguito per anni. L’Europa balbetta, proponendo solo nuova […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: corrispondenza dall’Indonesia tra il neogoverno Subianto e le prime mobilitazioni dal basso

Levante: nuova puntata, a febbraio 2025, dell’approfondimento mensile di Radio Onda d’Urto sull’Asia orientale, all’interno della trasmissione “C’è Crisi”, dedicata agli scenari internazionali. In collegamento con noi Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto e dottorando alla Normale di Pisa in Political economy cinese e, in collegamento dall’Indonesia, Guido Creta, ricercatore in Storia contemporanea dell’Indonesia all’Università Orientale di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Tel Aviv fa saltare in aria interi edifici a Jenin. Intervista a Christian Elia

Palestina: Israele utilizza le tattiche militari genocidiarie ampiamente viste in 15 mesi su Gaza anche in Cisgiordania. Nel mirino c’è sempre Jenin,  al 14simo giorno consecutivo di assalti, con la morte di 25 palestinesi, decine di feriti, centinaia di persone rapite e altrettante case abbattute.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jenin sotto attacco israeliano: 6 morti e 35 feriti

Il Ministero ha spiegato in una breve dichiarazione che sei persone sono state uccise e altre 33 sono state ferite e sono state trasportate negli ospedali Ibn Sina, Al-Amal e Al-Shifa. È probabile che il bilancio delle vittime aumenti con l’aggressione israeliana. Jenin. Sei palestinesi sono stati uccisi e altri 35 sono rimasti feriti durante […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco(?) su Gaza

Imminente l’accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri – con la mediazione di Usa, Qatar, Egitto – che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e la liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Palestina: 23 denunce e 17 fogli di via da Brescia per il blocco dell’azienda armiera Leonardo. Denunce di abusi subiti in questura

Si è chiusa con 23 denunce e 17 fogli di vita l’iniziativa di lotta di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera a Brescia, con il blocco – lunedì 14 gennaio – di Leonardo, azienda armiera italiana controllata al 30% dal Ministero dell’economia e finanza, coinvolta nella vendita di armi in mezzo mondo, compreso Israele, da 15 mesi impegnato nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Popcorn, zucchero filato e massaggi. All’interno del nuovo ‘resort’ dell’esercito israeliano nel nord di Gaza

Un nuovo rapporto dell’organo di informazione israeliano Ynet rivela un quadro inquietante: mentre i palestinesi nel nord di Gaza rischiano di morire di fame e di essere sterminati, è stato creato un vicino ‘resort’ per i soldati israeliani, che possono rilassarsi e distendersi tra un intervento e l’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riassunto di un anno palestinese: genocidio, resistenza e domande senza risposta

La storia della guerra israeliana a Gaza può essere riassunta nella storia della guerra israeliana a Beit Lahia, una piccola città palestinese nella parte settentrionale della Striscia.