InfoAut
Immagine di copertina per il post

Samer Issawi sarà liberato, stop allo sciopero della fame

La conferma viene anche dalla sua famiglia. Non sono chiari al momento i termini della scarcerazione del detenuto politico palestinese che dovrebbe avvenire presto.

Samer Issawi ha interrotto o starebbe per interrompere lo sciopero della fame che ha portato avanti in carcere per oltre otto mesi dopo un accordo raggiunto dal suo avvocato con le autorità israeliane che prevede il suo rilascio a Gerusalemme in breve tempo. La notizia è stata confermata dalla sorella Shirin. Issawi, ormai in fin di vita in ospedale, nei giorni scorsi aveva rifiutato di essere liberato «all’estero», ossia di essere deportato in un altro paese.

Si attendono di conoscere i termini dell’accordo. Secondo alcune fonti il detenuto sarà liberato tra otto mesi dopo aver scontato una condanna per aver violato i termini della sua precedente scarcerazione (avvenuta nell’autunno del 2011) che lo obbligavano a non uscire da Gerusalemme. Secondo altre fonti, potrebbe tornare libero subito poichè, essendo stato arrestato lo scorso luglio, ha già scontato gli otto mesi di carcere.
Nei giorni scorsi l’Autorità nazional palestinese aveva sollecitato l’Unione europea a fare «passi immediati e concreti» per ottenere il rilascio di Samer Issawi che ha perso finora almeno 45 chilogrammi e il suo battito cardiaco è di 28 pulsazioni al minuto. In una lettera inviata al capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat aveva sottolineato come la vita di Samer Issawi «sia appesa a un filo». «Se Issawi dovesse morire – aveva aggiunto Erekat – noi considereremo la comunità internazionale parzialmente responsabile per la sua tolleranza verso le orribili azioni di Israele che hanno creato questa situazione terribile».

Issawi, 33 anni di Gerusalemme, è sopravvissuto sino ad oggi assumendo soltanto acqua, vitamine e infusioni. «Mi è vietato fargli visita – aveva denunciato la madre qualche giorno fa – l’ultima volta l’ho visto in tribunale a febbraio, ma non era autorizzato a parlarmi. Tutto quello che ho potuto vedere è stato pelle e ossa. Ha i reni che non funzionano, il cuore anche, e ha sempre mal di testa. Non riesce ad andare da solo in bagno».

La scorsa settimana Issawi aveva inviato una lettera di condanna agli intellettuali israeliani perchè non si erano a mobilitarsi a suo favore. Da parte loro gli scrittori Amos Oz e A.B. Yehoshua hanno risposto invitandolo soltanto a mettere fine allo sciopero della fame. In un articolo pubblicato il mese scorso sul “Guardian”, Issawi aveva scritto che lo sciopero della fame è «la mia ultima pietra da scagliare contro i tiranni e i carcerieri a dispetto dell’occupazione razzista che umilia il nostro popolo… Se muoio, sarà una vittoria; se mi libereranno, sarà una vittoria, perchè in entrambi i casi mi sono rifiutato di arrendermi all’occupazione israeliana, alla sua tirannia e arroganza». Alla fine ha avuto ragione.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

palestinaSamer Issawi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino città partigiana: Que viva Askatasuna! 

Ripubblichiamo il comunicato uscito dal centro sociale Askatasuna in merito alla giornata di lotta di ieri. Alleghiamo anche un video racconto della giornata.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana

Nonostante la campagna di sterminio contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza, Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato continuano ad equipaggiare i propri reparti di pronto intervento rifornendosi presso le più importanti aziende israeliane.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.