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Si alza la tensione tra Cina e Vietnam, due morti nei riots contro Pechino

La Cina ha accusato il Vietnam di aver lasciato che i riots prendessero piede, in una mossa giudicata dal Dragone come una ritorsione rispetto alle crescenti tensioni nel Mar Cinese Meridionale. Almeno mille fabbriche sarebbero state date costrette a chiudere quando non addirittura date alle fiamme, riporta il filo-governativo China Daily, con almeno due lavoratori cinesi vittime dei fatti e altre decine che sarebbero in condizioni gravi all’interno delle strutture sanitarie di Ho Chi Minh City.

Il Vietnam sarebbe anche responsabile di minacciare le attività di una compagna estrattiva cinese nelle acque – contese tra i due stati – circostanti l’isola di Zhongjian, nonché di innalzare la tensione anti-cinese all’interno del proprio territorio. Da parte sua il governo vietnamita ha risposto che punirà chiunque si sia macchiato di atti illegali, legittimando però le proteste pacifiche e aggiungendo che quanto successo è una “minaccia all’immagine che abbiamo costruito all’estero per attrarre investimenti negli ultimi 20 anni”.

Intanto decine di cinesi all’estero stanno lasciando il territorio vietnamita in vista delle proteste annunciate per questo weekend contro “l’aggressività cinese”, riporta il South China Morning Post. C’è chi scappa in Cambogia, dove il governo ha vietato proteste anti-cinesi nei prossimi giorni, e chi invece si è reimbarcato verso la Cina. La determinazione cinese a non rinunciare a nessuna parte dei territori contesi, insieme alla politica di nuovo interventismo sull’Asia da parte degli Usa e alla rinnovata velleità militare giapponese minano sempre di più la stabilità nell’area.

 

 

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