InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sui nazisti che strumentalizzano la lotta palestinese

Il sottotitolo di queste osservazioni potrebbe essere: CHI PROMUOVE ANTISEMITISMO IN EUROPA E’ IL MIGLIOR ALLEATO DEL SIONISMO!

Vediamo se riusciamo a capirci sui termini e vedremo come le conseguenze siano inevitabili.

Noi diciamo che ebraismo e sionismo sono due questioni differenti e separate: il governo israeliano cerca da sempre di mettere insieme le due cose e tutta la comunicazione main-stream attraverso le massime cariche istituzionali, da Napolitano in giù, giustificano il sionismo proprio accomunandolo alla religione ebraica, quindi alla “questione ebraica”, quindi al razzismo antisemita.

L’unificazione e l’appiattimento della cultura del mondo ebraico intorno alla questione del sionismo è un meccanismo culturale usato dal potere per difendere il sionismo: ogni atto che aiuti a sostenere la logica di questo meccanismo comunicativo è una logica che rafforza la propaganda sionista.

Chi pensa che la Sinagoga o chi la frequenta siano di per sé luoghi o soggetti passibili di polemica politica, di fatto è un filosionista inconsapevole oppure consapevole: in sintesi è un nemico.

 

Vediamola da un altro punto di vista.

Tutta la questione della legittimità dello stato di Israele, ruota attorno alla questione dello sterminio europeo procurato dalle teorie di purezza razziale naziste e fasciste.

Tuttavia le persecuzioni antiebraiche avvenute in Europa, vantano una tradizione che risale a ben prima dell’anno 1000 grazie alla tradizione più che millenaria dell’antiebraismo cristiano: se fosse mancata questa tradizione antica, anche l’interpretazione data nel ‘900 dal nazismo e dal fascismo, non avrebbe potuto radicarsi e trovare terreno fertile.

La speranza fondamentale del sionismo di stato israeliano è che ci sia una recrudescenza europea dell’antisemitismo, perché è l’unica arma propagandistica attraverso la quale possono tentare di legittimare lo sterminio dei palestinesi. Più prosaicamente, sarebbe anche l’unico modo per trovare carne fresca per il loro esercito: una nuovo esodo dall’Europa verso Israele è quello di cui i militaristi israeliani hanno vitale necessità. Se potessero farebbero loro propaganda antisemita in Europa e non si può escludere che i servizi segreti israeliani o ambienti ebraici filo-sionisti sponsorizzino forze neo-naziste in occidente.

Stiamo parlando del futuro prossimo legato alla vita di migliaia di persone in Palestina ed in Europa, per questo non si possono tollerare questi fenomeni quando riguardano gli stadi, per esempio, come “superficialità popolare” e pensare che chi fa una battuta antisemita e poi ci mette di fianco una affermazione filo-palestinese è magari solo una persona ignorante: questo è politicamente completamente e radicalmente sbagliato, su queste cose l’ignoranza non è ammessa e NON DEVE essere tollerata in alcun modo.

Capire che lo stato israeliano è una struttura con caratteristiche coloniali, che ha storicamente ricoperto il ruolo di difesa di precisi interessi di dominazione dell’area da parte del potere statunitense ed in parte europeo, è l’unica strada che ci permette di spogliare lo stato ebraico di ogni velleità morale e di giudicarlo per quello che realmente è: il tassello di un disegno di dominazione costruita attraverso un costante gradiente di tensione militare, attuato con una espansione territoriale lenta, progressiva e mai terminata.

Ciò che avviene da decenni in Palestina rappresenta uno dei peggiori frutti dell’efferato colonialismo europeo, reinterpretato in seguito attraverso la dominazione statunitense che ha conteso all’Europa il primato.

Se accettiamo questo fatto, allora capiremo che esistono interessi concreti di aziende concrete nel nostro paese, che prosperano grazie al fatto che l’Italia è compartecipe della spoliazione del territorio mediorientale, che è parte attiva del commercio di armi internazionale, che è un’altra delle basi militari statunitensi che si protende verso il controllo del mediterraneo. Ecco perché il paese in cui viviamo è dominato da uno stato che si è fatto partner militare di Israele: non ci sono innocenti.

La questione è più complessa e più difficile e gli interessi soggiacenti richiedono una battaglia ben più pericolosa di sfregi contro le Sinagoghe come avvenuto in questi giorni a Parma o di aggressioni di gruppi uniti dall’antisemitismo come avvenuto a Roma: è ovvio che per noi queste cose sono fenomeni da combattere senza esclusione di colpi e non possono trovare comprensione.

 

Infine la storia ci insegna che l’antisemitismo, rilanciato in chiave moderna dal neo-nazismo di ritorno attraverso la narrazione legata al signoraggio bancario, è un modo fondamentale per difendere il sistema. Lo è stato fin dal suo nascere con grande fulgore nel medioevo, poi reinterpretato attraverso le teorie eugenetiche del secolo scorso, infine ora viene ripresentato camuffato attraverso la descrizione della dominazione dei cattivi banchieri.

Se ci pensiamo, l’idea che il sistema funziona male perché dietro le banche ci sono dei personaggi malvagi, è un modo per eliminare la critica radicale al sistema.

 

Infatti le alternative sono due:

* le banche sono governate da personaggi malvagi, ecco perché il sistema funziona male: cambiando o sbarazzandosi di queste persone, potremmo stare tutti benissimo (pur preservando la necessità della dominazione e le strutture portanti del sistema);

* oppure certi tipi di persone, che si sviluppano a prescindere dalla religione o dal genere, hanno successo perché il sistema capitalista necessita della produzione di una certa tipologia di esseri umani. Necessita di persone portatrici di una mentalità che osserva l’umanità con la stessa partecipazione attraverso la quale si considera una variabile statistica. Dunque non basta l’analisi della perversione del sistema bancario, perché perversione NON è, ma solo una delle espressioni di un sistema economico che funziona in base a criteri che producono anche il sistema bancario moderno.

La prima risposta è quella di chi cerca un qualche capro espiatorio su cui scaricare l’odio, per poter preservare lo status quo: è una risposta reazionaria di destra.

La seconda risposta rende chiaro che non possiamo limitarci a prendercela con qualche banchiere potente, ma che dobbiamo destrutturare e rivoluzionare dalle fondamenta un sistema che prevede la schiavitù, salariata e non, come criterio fondamentale di riproduzione del meccanismo stesso. Questa è la visione necessaria alla sinistra rivoluzionaria.

Ogni errore tattico, è un regalo al campo avverso: il caso dell’antisemitismo riguarda un tipo di cedimento sociale ben conosciuto, sempre il solito ed evitabilissimo.

Tornando all’argomento iniziale, dobbiamo avere chiaro che i palestinesi necessitano di persone che abbiano almeno il buon senso e la lucidità di non assecondare ricadute nell’idiozia di una storia che possiamo certamente evitare che si ripeta.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

europanazistipalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Atene: migliaia di greci in piazza in solidarietà con il popolo palestinese

Migliaia di greci hanno manifestato nella serata di giovedi 22 maggio nel centro di Atene verso l’ambasciata israeliana chiedendo la fine immediata degli attacchi genocidi israeliani contro Gaza