InfoAut
Immagine di copertina per il post

Tel Aviv annuncia altro cemento in Cisgiordania

Una nuova colata di cemento sui territori palestinesi decisa già lo scorso gennaio, che fa parte di un progetto da circa 5.000 abitazioni divise tra Gerusalemme est e Cisgiordania. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, questo piano di espansione urbanistica é servito a placare le polemiche scatenate dal rilascio di detenuti palestinesi durante i negoziati, poi falliti ad aprile. È poi rimasto in sospeso durante l’offensiva Margine Protettivo contro la Striscia di Gaza e adesso torna alla ribalta, mentre il cessate-il-fuoco è ancora oggetto di negoziati.

Proprio oggi il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, è atterrato al Cairo per una visita di tre giorni, durante la quale incontrerà il presidente egiziano, Abd al-Fattah al-Sisi, mediatore nei negoziati su Gaza, e parteciperà a una riunione dei ministri degli Esteri della Lega Araba. Abbas tornerà a parlare dell’occupazione israeliana e del piano dell’Anp per mettervi fine, esposto anche al segretario di Stato Statunitense, John Kerry, in un recente incontro. Un piano che l’Autorità vuole portare alle Nazioni Unite, in cerca di una risoluzione su cui, però, è quasi certo il veto di Washington.

Intanto, ieri centinaia di persone hanno marciato in alcune cittadine dei Territori Occupati e ci sono stati scontri con i soldati israeliani che hanno usato gas lacrimogeno e bombe stordenti a Wadi Fukin, a Nabi Saleh e a Bilin, causando diversi feriti tra i palestinesi. Le proteste rientrano nella routine di questi villaggi, che ogni venerdì organizzano marce contro l’occupazione e contro la costruzione del muro israeliano di separazione. 

Israele, però, tira dritto sull’espansione degli insediamenti, nonostante le critiche levatesi anche all’interno del governo del premier Benjamin Netanyahu in seguito all’annuncio, domenica scorsa, della confisca di 400 ettari di terre tra Betlemme e Hebron, per espandere la colonia di Gvaot. Si tratta della più grande confisca di terre palestinesi dagli anni Ottanta ed è una ritorsione per l’uccisione, lo scorso giugno, di tre ragazzi ebrei da parte di una cellula palestinese armata. Ieri sono state formalizzate le accuse nei confronti di uno dei sospettati del crimine. Un omicidio che ha dato inizio ai 50 giorni di offensiva israeliana contro Gaza (oltre duemila morti). La decisione di Tel Aviv ha sollevato perplessità anche da parte degli alleati della Casa Bianca, oltre che di alcuni ministri israeliani.

Mentre si prova a parlare di pace, i bulldozer israeliani continuano a entrare in azione in Cisgiordania per demolire case e confiscare terre, nuove gare di appalto annunciano altri insediamenti e Gaza c’è sempre sotto assedio.

da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cisgiordaniaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”: dopo l’assemblea nazionale in Val di Susa inizia un percorso di mobilitazione sui territori verso e oltre l’8 novembre a Roma

Riportiamo di seguito gli interventi introduttivi dell’assemblea nazionale tenutasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità in modo da sottolineare le caratteristiche del percorso di mobilitazione contro guerra, riarmo e genocidio in Palestina proposto in tale occasione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza/4

Nel contesto del genocidio in corso, l’occupazione israeliana ha confiscato vaste aree di terreno a Gaza, in particolare terreni agricoli essenziali per il cibo e il sostentamento della popolazione palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protestare per la Palestina: il caso della Columbia University

L’università è il luogo per eccellenza del dibattito, del pensiero critico e scomodo, dove le idee si oppongono perché viene garantita la sicurezza di chi le espone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: atterrato a Fiumicino Antonio Mazzeo, “Deportato da Israele”

Antonio Mazzeo – uno dei due attivisti italiani sequestrati dall’Idf sulla nave Handala della Freedom Flotilla Coalition – è atterrato ieri intorno alle 12 all’aeroporto di Fiumicino.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

(Post)fascisti per Israele

Il giustificazionismo delle destre nei confronti del genocidio che Israele sta perpetrando a Gaza smaschera qualcosa di più profondo: il razzismo e l’apartheid sono dispositivi strutturali del capitalismo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato stampa: sottoscrizione nazionale per Anan Yaeesh

Nei primi quindici giorni della campagna nazionale di sottoscrizione a sostegno del combattente per la libertà palestinese Anan Yaeesh – detenuto nel carcere di Terni e attualmente processato presso il Tribunale dell’Aquila – la solidarietà popolare ha prodotto un risultato straordinario.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.