Torino: contro gli armamenti ed il carovita, organizziamoci insieme
Contro la corsa agli armamenti, contro lo spreco delle risorse, per una mobilitazione popolare contro la guerra a Torino.
Il Primo Maggio a Torino ci ha mostrato una cosa importante. Cioè che esiste una voglia collettiva di costruire una mobilitazione di massa per opporsi alla guerra, l’abbiamo vista all’interno della vivacità dello spezzone sociale, ma anche tra le molte componenti che hanno inteso la necessità di mantenere un’unitarietà tra chi non intende piegarsi alla retorica bellicista.
Il 20 Maggio il Consiglio d’Europa si riunirà alla Venaria Reale per i lavori conclusivi della sessione italiana, in quell’occasione i ministri degli Esteri del nostro paese e di tutta Europa decideranno come proseguire la guerra che sta devastando i popoli ucraino, russo e di tutti gli stati coinvolti. Lo stesso giorno avrà luogo lo sciopero generale dei sindacati di base proprio sul tema della guerra.
Non è accettabile che la guerra in corso venga alimentata con l’invio di armi e che la spesa pubblica sia dedicata alla produzione di queste. Così come non è accettabile che la provincia di Torino sia costantemente scelta come la vetrina in cui svolgere eventi in cui nessuno di noi ha nulla da guadagnare.
Le priorità sono altre e occorre mettere in campo tutte le nostre forze e le nostre intelligenze per ribadire che la voce di chi rifiuta la guerra è l’unica legittima. E’ imperativo, crediamo, costruire dei percorsi che sappiano raccogliere tutte le energie disponibili a mettersi in gioco per aprire un campo largo di attivazione per la pace, contro guerra e riarmo.
Per questo incontriamoci, realtà, collettivi, soggettività, persone singole per un momento di confronto allargato in città verso la costruzione di una mobilitazione popolare contro la guerra. Proponiamo di vederci VENERDÌ 13 MAGGIO alle 18 a Palazzo Nuovo. Intendiamo ragionare di costruire insieme una mobilitazione che duri nel tempo e che abbia caratteristiche inclusive, di massa, aperta a movimenti, associazioni, sindacati e partiti dove tutt* abbiano la possibilità di esprimere il proprio sguardo contro la guerra.
Il 20 Maggio potrebbe essere un primo momento verso cui organizzarsi in questa direzione.
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