InfoAut
Immagine di copertina per il post

Tutti per la crescita, intanto negli States…

Non importa che la “ripresa” Usa (tecnicamente, udite, data da metà 2009) sia stata a tutt’oggi la più lenta e asfittica del secondo dopoguerra; che i livelli di occupazione pre-crisi siano stati recuperati dopo cinque anni (!) ma con qualifiche e salari più bassi (vedi gli interessantissimi grafici pubblicati dal New York Times); che il livello di partecipazione al mercato del lavoro sia sul 60%, il peggiore da trentasette anni; che l’erogazione di food stamps sia a livelli storici; che la middle class sia in pieno deleveraging post-abbuffata da debito con riduzione dei consumi; eccetera, eccetera.

Con tutto ciò, negli ultimi mesi anche sul versante del Pil le cose paiono mettersi non bene. Inaspettato per gli esperti, il dato del primo trimestre ha segnato un -2,9% su base annua, il peggiore dal 2009.

Ora, un trimestre non fa primavera e neppure… autunno. La crisi globale – non solo un’eurocrisi da politiche restrittive, nb – è un processo profondo ancora in corso, non solo economico ma sociale, politico e geopolitico. Il Pil è solo uno dei numerosi “dati” macro (e lasciamo perdere calcolato su quali basi). Nessuno, quindi, ha l’intenzione di levare un dottorale l’avevamo detto. Del resto, l’andamento complessivo attuale sa più di stagnazione che di recessione.

Un elemento di ordine generale però salta agli occhi: dopo quattro trilioni di dollari gettati sui mercati dalla Federal Reserve in questi anni, ed è solo una parte della liquidità creata, l’economia non vuole ripartire. Non solo: stoppato il crollo dopo lo scoppio della bolla sub-prime, se ne è ricreata una nuova, e forse più d’una se è vero che, stranamente, sono in bolla sia le azioni di borsa che le obbligazioni. Se fossimo marxisti diremmo che la moneta fatica sempre più a funzionare come capitale…

Di fronte a questa situazione i nuovi vertici della Fed hanno un bel dilemma, fin qui aggirato prendendo tempo. O andare a concludere i programmi di Quantitative Easing (ovvero lo stampare moneta per sostenere l’indebitamento pubblico e i corsi di borsa permettendo nel frattempo alle banche di ripulire un po’ i bilanci) controllando le bolle e però facendo salire i tassi con le conseguenze del caso oppure continuare così mettendo però a rischio in prospettiva l’egemonia mondiale di un dollaro superinflazionato.

Intanto, la pressione sulla Ue perché adotti un corso di crescita allentando le redini della politica monetaria si fa forte, non a caso se la finanza americana a fronte di una nuova “correzione” dei mercati dovesse trovarsi nella necessità di nuovi raid speculativi. La geopolitica obamiana della distruzione creativa – dall’Ucraina al Medio Oriente – prosegue. E qui da noi si aspetta di vedere se Mister 40%-dei-voti ce la farà, per il bene di tutti e con una spintarella a stelle e strisce, a lasciarsi alle spalle l’austerity imposta da quella cattivona… Come sempre, chi si accontenta gode.

 

rk

 

1 luglio 2k14

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

crisiobamastati uniti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: atterrato a Fiumicino Antonio Mazzeo, “Deportato da Israele”

Antonio Mazzeo – uno dei due attivisti italiani sequestrati dall’Idf sulla nave Handala della Freedom Flotilla Coalition – è atterrato ieri intorno alle 12 all’aeroporto di Fiumicino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”, assemblea dei movimenti: lanciata per l’8 novembre una manifestazione nazionale a Roma

E’ iniziata con le parole di Nicoletta Dosio, storica attivista della Val di Susa, l’assemblea nazionale “Guerra alla Guerra”, svoltasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità al presidio di Venaus, Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’esercito israeliano assalta Handala in acque internazionali: equipaggio rapito, nave sequestrata. Attiviste ed attivisti in sciopero della fame

Poco prima della mezzanotte (orario palestinese) di sabato 26 luglio 2025, l’Idf ha assaltato la nave Handala di Freedom Flotilla Coalition.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Per salvare Gaza e noi stessi, è ora di razionalizzare la speranza

Ormai le volte in cui abbiamo pensato “speriamo” dopo le dichiarazioni di qualche governo o di qualche grande istituzione sono centinaia. di Alessandro Ferretti Abbiamo sperato in una svolta con i pronunciamenti della corte dell’Aja e dell’ICC, con le voci di dissidi Biden-Netanyahu e Trump-Netanyahu, con gli stati che hanno riconosciuto la Palestina, con il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lavoro: otto giorni di sospensione all’aeroportuale di Montichiari che si è opposto al traffico d’armi

Otto giorni di sospensione dal lavoro per Luigi Borrelli, dipendente dell’Aereoporto di Montichiari, nel quale è anche delegato sindacale USB e responsabile sicurezza, per aver segnalato il trasporto di armi che avviene all’interno dello scalo civile bresciano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pavia: contro riarmo, guerra e genocidio

Come è andata la prima assemblea della rete dei movimenti pavesi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuovo accordo tra la Francia e Kanaky: indipendenza o truffa coloniale?

Qualche giorno fa è stato siglato un nuovo accordo tra i partiti indipendentisti kanak e lo Stato coloniale francese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Knesset vota sull’imposizione della sovranità israeliana sulla Cisgiordania

Mercoledì, la Knesset ha votato una dichiarazione a sostegno dell’imposizione della “sovranità” israeliana sulla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La viltà sionista e i suoi oppositori

Di tutti i comportamenti che degradano l’uomo la vigliaccheria è il più infimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO

La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zohran alza la temperatura

Una sorpresa dagli Stati Uniti governati da Trump: la vittoria di Zohran Mamdani alle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York, che ha da subito scatenato il delirio islamofobo della destra e l’allarme nell’establishment democratico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Montichiari: cancellato il volo con i missili in transito.

Vittoria per lavoratrici e lavoratori. Revocato lo sciopero.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: alunni dello Zio Sam, Trattato di Libera Controrivoluzione

Una tematica di speciale importanza che Wood espone è il fenomeno del paramilitarismo, e il suo utilizzo nelle strategie controrivoluzionarie dell’imperialismo statunitense.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]