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Uccisi 4 palestinesi nel campo profughi di Jenin

Tre palestinesi sono stati uccisi oggi nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania nel corso di  un raid dell’esercito israeliano. Una delle quattro persone uccise, Hamza Abu Hejla, 22 anni, era un militante del movimento islamico Hamas. Almeno altri 16 palestinesi sono rimasti feriti, due sono in condizioni critiche.
La tensione nel campo profughi e’ molto alta. Gli abitanti sono scesi in strada a protestare contro questo nuovo raid israeliano.
Truppe speciali israeliane nel corso della notte avevano circondato la casa di Abu Hejla. Quando il giovane si e’ rifiutato di consegnarsi, i militari sono entrati nell’edificio e lo hanno ucciso. Secondo il portavoce dell’esercito israeliano Abu Hejla, ricercato dalle forze di occupazione per “terrorismo”, avrebbe sparato per primo. I palestinesi non confermano questa versione e parlano di uccisione a sangue freddo.
Dopo l’uccisione dozzine di palestinesi hanno protestato e lanciato sassi contro i soldati israeliani che hanno aperto il fuoco e ucciso tre dimostranti: Mahmoud Abu Zeina, Yazan Mahmoud Basim Jabarin, 22 anni, della terza vittima non si conosce ancora l’identita’.
Questi ultimi quattro morti portano a oltre 60 il totale delle vittime palestinesi dalla ripresa dei negoziati bilaterali tra Israele e Anp, secondo un calcolo fatto dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp).

Intanto Hamas accusa le forze di sicurezza dell’Autorita’ nazionale palestinese (Anp) di aver “cooperato” con l’Esercito israeliano. Il movimento islamico riferisce che l’Anp in passato

avrebbe cercato “una ventina di volte” di arrestare Hamza Abu Hejla. L’Anp non ha ancora reagito a queste accuse.

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