Un’altra notte massacrante per la Striscia di Gaza
Aggiornamento ore 14.30: Il numero delle persone uccise dai bombardamenti israeliani è salito a 35, mentre si contano più di 300 feriti. Continuano i bombardamenti nella parte settentrionale della Striscia; attualmente sono state lanciate più di 400 tonnellate di missili e bombe. I gruppi della resistenza palestinese rispondono con lanci di razzi. Fonti israeliane parlano di un ferito a Haifa.
Un’altra notte di fuoco per la Striscia di Gaza dove in poche ore Israele ha effettuato 160 raids, per un totale di 430 attacchi aerei dall’inizio dell’operazione. Il bilancio delle persone coinvolte è molto pesante: almeno 28 palestinesi uccisi, tra cui una donna e cinque bambini, almeno 200 feriti e decine di case completamente distrutte – numeri in continuo aumento.
Una notte di guerra in cui non c’è stato un attimo di tregua per i due milioni di abitanti della Striscia. Come si temeva l’operazione “Protective edge” è destinata a incrementare più o meno gradualmente l’intensità dell’offensiva israeliana: se da una parte i vertici militari affermano di condurre le cosiddette “operazioni chirurgiche” per colpire ed estirpare le basi di Hamas, dall’altra parte è ben evidente che l’attacco non è affatto chirurgico, anzi, negli ultimi raids la maggioranza delle persone uccise sono civili. Nella notte la Marina israeliana ha colpito pesantemente le spiagge a nord di Gaza insieme ad alcuni porti. In seguito è stato bombardato anche l’Ospedale Europeo di Khan Yunis, provocando decine di feriti e danneggiando materiali e macchinari, nonostante il fatto che gli ospedali dovrebbero essere immuni da qualunque attacco, secondo quanto sancito dalla Convenzione di Ginevra. A Beit Hanun un raid ha sterminato tutta la famiglia del leader della Jihad islamica, uccidendo cinque persone. Duri scontri con l’esercito sionista si sono verificati nel campo profughi di Al-Jalazon, in Cisgiordania e nella zona della Tomba di Rachele.
Stamattina sono stati attaccati il campo profughi di Nuseirat, provocando la morte di un padre e suo figlio, sono state uccise altre due persone a Beit Lahiya e distrutte almeno altre 50 abitazioni. Un bombardamento al centro di Gaza ha ucciso una donna di 80 anni. L’aviazione israeliana ha ricominciato il bombardamento nel nord della Striscia.
Intanto dalla Striscia i gruppi della resistenza continuano a rispondere lanciando razzi verso Israele. Per la prima volta sono state raggiunte anche le città principali israeliane come Haifa e Tel Aviv, nelle quali sono stati riaperti i bunker per i civili.
Allo stesso tempo i ministri israeliani invocano altre sanzioni e “punizioni” per la popolazione palestinese. Il vice ministro della difesa ha proposto di tagliare immediatamente la corrente elettrica e impedire l’ingresso del carburante nella Striscia. La Ministra di Giustizia, che dovrebbe essere anche la mediatrice dei negoziati di pace ha affermato che nell’attuale scenario l’unica strada è quella militare. Inoltre è stato annunciato che l’operazione “Protective edge” non sarà di breve durata e che in questo momento si sta discutendo la possibilità di invadere via terra la Striscia. Intanto su richiesta del presidente Abbas, il presidente egiziano dovrebbe negoziare un cessate fuoco tra Hamas e Israele.
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