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VIDEO. Domani nuovo attacco di Anonymous a Israele

Il video, in inglese con sottotitoli in arabo, mostra la consueta immagine di uno speaker in abito scuro con il volto coperto da una maschera di Guy Fawkes e immagini di repertorio di vari momenti di violenza da parte dell’esercito e dei coloni israeliani nei confronti della popolazione civile palestinese: “Come di consueto, attaccheremo i vostri server, siti governativi, siti dell’esercito israeliano, banche e istituzioni pubbliche. Vi cancelleremo dal cyber spazio come facciamo ogni anno, il 7 aprile 2015, sarà un olocausto elettronico”.

Negli ultimi anni il collettivo Anonymous ha portato avanti numerosi attacchi nei confronti delle infrastrutture israeliane, istituendo la data del 7 aprile come un appuntamento fisso per i milioni di hacker del collettivo: “Non avete fermato le vostre infinite violazioni dei diritti umani. Non avete fermato gli insediamenti illegali. Avete ucciso migliaia di persone come nell’ultimo attacco a Gaza nel 2014. Avete dimostrato di non rispettare le leggi internazionali. Ecco perché il 7 aprile 2015 cyber-squadre d’elìte si uniranno in solidarietà con il popolo palestinese contro Israele come una cosa sola per distruggere e cancellare Israele dal cyber spazio”.

Fonti israeliane affermano di non temere gli attacchi di Anonymous in quanto i sistemi di protezione e contrattacco messi a punto dalle autorità israeliane sono sempre più efficaci. Eppure negli anni scorsi gli attacchi informatici contro Israele avrebbero generato danni ingenti, intorno ai tre miliardi di dollari solo nel 2013.

Nel frattempo vari canali di informazione legati ad ambienti governativi cercano di delegittimare il ruolo di Anonymous insinuando che dietro la maschera di Guy Fawkes potrebbero nascondersi gli insidiosi hacker dello Stato Islamico, pronti a usare le tecniche e gli strumenti dell’organizzazione informatica per scopi legati alla loro causa. Tali dichiarazioni in realtà arrivano da un hacker noto per il suo sostegno agli Stati Uniti, noto come “The Jester” (Il Giullare). Secondo le affermazioni del Giullare, Anonymous servirebbe da piattaforma per consentire ai membri dello Stato Islamico di imparare le tecniche informatiche necessarie a carpire informazioni e condurre attacchi attraverso internet. E’ evidente che queste accuse non tengono conto del fatto che nel web ci sono più guide pratiche all’hacking che ricette di cucina.

di Raffaele Angius per Nena News

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